Diritti

Sparatoria Praga: cosa prevede la legge ceca sulle armi?

La Repubblica Ceca è l’unico Paese in Europa a consentire di portare con sé un’arma per autodifesa. L’attentatore dell’attacco del 21 dicembre ne possedeva diverse legalmente e non aveva precedenti penali
Un carro funebre e un'auto della polizia sono parcheggiate dopo una sparatoria di massa in un edificio dell'Università Carolina nel centro di Praga. Secondo la polizia ceca, l'autore della sparatoria è uno studente di 24 anni, sospettato anche di aver ucciso suo padre. 
Un carro funebre e un'auto della polizia sono parcheggiate dopo una sparatoria di massa in un edificio dell'Università Carolina nel centro di Praga. Secondo la polizia ceca, l'autore della sparatoria è uno studente di 24 anni, sospettato anche di aver ucciso suo padre.  Credit: EPA/MARTIN DIVISEK
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
22 dicembre 2023 Aggiornato alle 16:15

Ci sono centinaia di lumini rossi accesi vicino all’edificio della facoltà di Filosofia dell’Univerzita Karlova, in piazza Jan Palach, nel centro di Praga. Il primo ministro della Repubblica Ceca Petr Fiala li osserva, in silenzio, con le mani giunte, all’indomani della sparatoria di massa più mortale che il Paese abbia registrato negli ultimi decenni e la prima mai avvenuta in un edificio scolastico.

Le fiamme deboli, come la pioggia che le disturba, stanno lì a ricordare le vittime dell’attacco compiuto da uno studente di 24 anni che ieri, 21 dicembre, a 2 giorni dall’inizio della pausa invernale, ha aperto il fuoco nei corridoi dell’istituto. Le autorità hanno dichiarato che le vittime della sparatoria sono 14 e che il 15° morto sarebbe l’autore dell’attentato, identificato dai media come David Kozák.

La polizia ha identificato tutte le persone uccise e le 25 rimaste ferite, di cui 10 sarebbero gravi. L’istituto ha offerto supporto psicologico a tutti i suoi studenti e al personale, mentre il Governo ha dichiarato lo stato di lutto sabato 23 dicembre. Secondo quanto riportato dalla Cnn, dopo la sparatoria le autorità avrebbero ritrovato un uomo deceduto a Hostouň, una città a circa 21 km a ovest di Praga, che potrebbe essere il padre dell’assassino.

Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa in cui è stato diffuso un video dell’intervento nel luogo dell’attentato, il capo della polizia di Praga Petr Matějček ha dichiarato che l’autore della strage, che avrebbe rivolto il fucile contro se stesso prima che le autorità lo avvicinassero, potrebbe essere lo stesso di un duplice omicidio avvenuto una settimana fa a Klánovický, in cui sono morti un uomo di 32 anni e la figlia di 2 mesi.

Come funziona il sistema delle armi nel Paese

L’attentatore era pesantemente armato e trasportava con sé molte munizioni. Possedeva legalmente diverse armi da fuoco e non aveva precedenti penali: le autorità l’hanno definito uno studente eccellente. Faceva parte delle 308.990 persone che hanno un permesso legale di possedere un’arma in Repubblica Ceca, secondo i dati della polizia del 2022.

Nel Paese ci sono più di 1 milione di armi detenute legalmente, un numero in continuo aumento dal 2016, quando erano circa 825.000. Secondo un’analisi realizzata a maggio dal portale Seznam.cz, questa crescita, registrata anche tra i titolari di porto d’armi, specialmente donne, potrebbe essere stato influenzato dalla guerra in Ucraina: dall’inizio dell’aggressione russa, il numero dei richiedenti è stato quasi il doppio.

La Repubblica Ceca, rispetto agli standard europei, ha delle leggi molto permissive sulle armi. Come spiega il Guardian, il “diritto di acquisire, detenere e portare armi da fuoco” è riconosciuto nella legislazione ceca sulle armi da fuoco. Inoltre, nel 2021, dopo una petizione firmata da 102.000 cittadini che si opponevano alla proposta della Commissione Europea di limitare il possesso di armi da fuoco in tutta l’Ue, la Carta dei diritti fondamentali è stata modificata in modo da garantire giuridicamente “il diritto di difendere la propria vita o la vita di un’altra persona con un’arma”. La Repubblica Ceca, quindi, consente alle persone di portare con sé armi nascoste a scopo di autodifesa: è uno dei pochi Paesi al mondo, e l’unico in Europa, a prevedere il diritto costituzionale di portare armi. Ma l’esercizio di questo diritto dipende da un test.

Chiunque desideri un’arma, compresi cacciatori, collezionisti e coloro che ne ereditano una da un lontano parente, devono obbligatoriamente sottoporsi a un quiz della durata di 40 minuti con 30 domande a scelta multipla, estratte casualmente da un totale di 501 quesiti. Riguardano la normativa sulla sicurezza e il codice penale. Lo spiega un reportage del 2022 del Washington Post: chi cerca di ottenere la licenza più difficile, quella per il porto d’armi nascosto, non può sbagliare più di una domanda (il tasso di fallimento è di circa il 40%). Ma non basta: le regole richiedono anche un nulla osta sanitario, un controllo dei precedenti e di dimostrare di sapere come riporre in sicurezza la propria arma. Chi ha precedenti penali non può possedere armi.

Secondo le statistiche della polizia i crimini legati alle armi in Repubblica Ceca sono rari, e l’ultimo caso di sparatoria di massa risale a dicembre 2019, quando un uomo armato di 42 anni uccise 6 persone nella sala d’attesa di un ospedale, a Ostrava. Nel 2015 un uomo di 63 anni che aveva già mostrato, in precedenza, disturbi mentali, colpì a morte 7 uomini e 1 donna nella città di Uhersky Brod: da allora venne approvata una misura tuttora in vigore per cui la polizia può decidere di revocare l’arma a qualcuno se sembra affetto da disturbi psichici.

Leggi anche
Diverse forze dell'ordine lavorano all'esterno dell'Università del Nevada, dove diverse persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco nel campus di Las Vegas il 6 dicembre 2023.
Armi
di Chiara Manetti 3 min lettura