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Usa: record di sparatorie di massa dal 2006

Nel 2023 sono stati registrati almeno 39 casi in cui sono morte più di 200 persone, superando i 36 dello scorso anno. Secondo il Washington Post, almeno 26 sono avvenuti in case o strutture private, non in pubblico
Diverse forze dell'ordine lavorano all'esterno dell'Università del Nevada, dove diverse persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco nel campus di Las Vegas il 6 dicembre 2023.
Diverse forze dell'ordine lavorano all'esterno dell'Università del Nevada, dove diverse persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco nel campus di Las Vegas il 6 dicembre 2023. Credit: EPA/ALLISON DINNER
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
7 dicembre 2023 Aggiornato alle 16:00

Il 3 dicembre a Dallas, in Texas, un ragazzo di 21 anni ha aperto il fuoco all’interno di un’abitazione uccidendo 5 persone, compreso un bambino di 14 anni. Tutte le vittime conoscevano l’assassino. A circa 300 km di distanza, a Austin, il 5 dicembre, 6 persone sono state colpite a morte da un uomo di 34 anni. Il giorno dopo, in Nevada, a Las Vegas, un uomo ha iniziato a sparare in un campus universitario, ammazzando 3 persone.

Questi episodi sono solo alcuni di quelli che si sono verificati a partire da domenica negli Stati Uniti. Non esiste un unico modo per conteggiare le cosiddette “sparatorie di massa”, ma secondo il Washington Post il 2023 ha guadagnato un tragico record: ha registrato almeno 39 “mass killings with guns” (uccisioni di massa con un’arma da fuoco). In totale, dal 2006, si sarebbero verificati 454 omicidi di questo tipo in Usa.

Il Washington Post utilizza i dati raccolti da Associated Press, Usa Today e Northeastern University che considerano come “omicidi di massa” quei casi in cui 4 o più persone vengono uccise entro un periodo di 24 ore, indipendentemente dalle circostanze o in cui si è verificato l’incidente. È la stessa definizione usata dall’Fbi.

Questo database tiene in considerazione attacchi perpetrati con qualsiasi mezzo, quindi include anche altre aggressioni come, per esempio, gli accoltellamenti. Nel conteggio, infatti, è inclusa l’aggressione avvenuta domenica a New York City, quando un uomo di 38 anni ha accoltellato 4 suoi parenti (tra cui 2 bambini), un’altra donna e 2 agenti di polizia prima che gli sparassero. Si tratta del 41°omicidio di massa avvenuto nel Paese nel 2023, che si va ad aggiungere ai 574 dal 2006: quest’anno, in totale, si contano almeno 203 vittime. Il Washington Post, però, prende in considerazione solo ed esclusivamente le sparatorie (in cui vengono utilizzate pistole o fucili) con 4 o più morti, esclusi gli autori.

In base a questo calcolo, dal 2006 le armi da fuoco sono state utilizzate in media in 24 omicidi di massa all’anno, uccidendo complessivamente 2.429 persone. Nel 2022 le sparatorie di massa sono state 36, di cui 9 nel mese di ottobre. Nel 2023, 7 si sono verificate nel gennaio 2023. La più mortale dell’anno risale al 25 ottobre: un riservista dell’esercito ha ucciso 18 persone in una sala da bowling e in un bar a Lewiston, nel Maine. Lo stesso giorno 5 persone sono state colpite a morte in una casa a Sampson County, in North Carolina. Uno studio del 2015 citato dal Washington Post ha analizzato la “contagiosità” delle sparatorie di massa e ha rilevato che si verificano a grappolo, con due o più entro pochi giorni, poi più nessuna per settimane.

I numeri raccolti rivelano che la maggior parte degli omicidi di massa sono episodi di violenza privata e non casuale: il 59% delle vittime dal 2006 erano familiari o conoscenti dell’assassino. Gli estranei erano “solo” il 28%, ma tendenzialmente queste sparatorie ricevono la massima attenzione. Secondo il Washington Post, come ogni anno dal 2006, anche nel 2023 il maggior numero di uccisioni di massa si è verificato in case o strutture private: almeno 26. Secondo il database di Associated Press le sparatorie di massa in cui vengono presi di mira familiari o partner intimi sono 2 volte più comuni di quelle in cui vengono uccisi estranei. I casi come quello del 24 maggio 2022 a Uvalde, in Texas, in cui vennero uccisi 19 studenti tra i 9 e gli 11 anni e 2 insegnanti, rappresentano il 12% delle 598 vittime under 18: la maggioranza (56%) è stata assassinata da un membro della propria famiglia.

Le sparatorie di massa, tuttavia, sono solo una piccola fetta delle morti per armi da fuoco che si verificano negli Stati Uniti: secondo i dati più recenti dei Centers for Disease Control and Prevention, nel 2021 si contano quasi 49.000 vittime e il 54% sono stati suicidi. L’organizzazione Brady United ha calcolato che ogni giorno la violenza armata colpisce 327 persone in Usa, di cui 117 uccise con un’arma da fuoco. Il Gun Violence Archive, che elenca quotidianamente i casi in cui vengono colpite più persone, indipendentemente dal numero di morti, ha contato ben 632 sparatorie di massa quest’anno.

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