Diritti

Usa, sparatorie di massa senza tregua: nel 2023 almeno 580

Tra sabato e domenica l’organizzazione indipendente Gun Violence Archive ha registrato 12 attacchi, con 11 vittime complessive. Sempre più americani considerano la violenza armata un problema di salute pubblica
Due giovani si abbracciano durante una veglia del 28 ottobre 2023, mentre i membri della comunità si riuniscono dopo la tragica sparatoria di massa di Lewiston
Due giovani si abbracciano durante una veglia del 28 ottobre 2023, mentre i membri della comunità si riuniscono dopo la tragica sparatoria di massa di Lewiston Credit: Carol Guzy/ZUMA Press Wire
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
31 ottobre 2023 Aggiornato alle 15:00

Più di 1.000 persone si sono riunite per una veglia serale domenica, a Lewiston, in ricordo delle 18 vittime della peggiore sparatoria di massa avvenuta nel Maine, la più mortale avvenuta quest’anno negli Stati Uniti. Si tratta della 36° del 2023, se si considera il database gestito da Associated Press e USA Today in collaborazione con la Northeastern University, che tiene conto degli scontri a fuoco in cui 4 o più persone, escluso l’autore del reato, vengono uccise nell’arco di 24 ore. Se invece si considera il conteggio del Gun Violence Archive, che include anche gli attacchi in cui non vengono registrate vittime, ma solo feriti, le sparatorie salgono a 580 in tutto il Paese. Nel 2022 sono state 601.

Il 25 ottobre un riservista dell’esercito americano, Robert Card, è entrato in una sala da bowling e in un ristorante a Lewiston, armato di un fucile d’assalto, e ha ucciso 18 persone di età compresa tra i 14 e i 76 anni e ne ha ferite altre 13. Solo pochi giorni dopo, la nazione ha subito una serie di sparatorie che hanno causato la morte di almeno 8 persone e il ferimento di dozzine in più città degli Stati Uniti: 11 vittime sono state registrate solo durante il fine settimana. Secondo il Gun Violence Archive, tra venerdì e domenica ci sono state almeno 12 sparatorie di massa.

A Tampa, in Florida, la polizia sta indagando su uno scontro armato, avvenuto domenica, verso le 3 di notte, tra due gruppi di persone che avrebbe provocato la morte di 2 persone e il ferimento di altre 16. “Vite perse e altre cambiate per sempre. A che scopo? - ha scritto su X la sindaca della città Jane Castor - Le decisioni sbagliate prese in una frazione di secondo e la proliferazione di armi da fuoco facilmente reperibili sono responsabili di questi incidenti quasi quotidiani”.

A Indianapolis, nell’Indiana, una persona è stata uccisa e altre 9 sono rimaste ferite durante una festa di Halloween: le persone colpite hanno tra i 16 e i 22 anni. “Ci sono troppe armi nelle mani di coloro che non hanno alcun interesse a possederle, e troppo spesso il risultato è una violenza scioccante”, ha dichiarato il sindaco Joe Hogsett.

Sabato, in un’altra festa di Halloween organizzata a Chicago, in Illinois, un uomo ha sparato colpendo 15 persone, di età compresa tra i 26 e i 53 anni. 2 sono in condizioni critiche. Sabato, a Texarkana, Texas, 3 persone sono morte in seguito a una sparatoria di massa scoppiata dopo una festa, altre 3 sono rimaste ferite. Secondo il Gun Violence Archive, durante il fine settimana altre 27 persone sarebbero state colpite in altre sparatorie di massa in Georgia, nel Maryland, in Louisiana, in Pennsylvania, in Georgia, in Kansas e in Ohio.

Man mano che aumenta la violenza armata, sempre più statunitensi la subiscono personalmente o ne sono testimoni. Secondo il sondaggio condotto dalla Kaiser Family Foundation 1 adulto su 5 negli Usa sostiene di essere stato minacciato personalmente con un’arma da fuoco e 1 su 6 ha assistito personalmente a un episodio in cui qualcuno è stato colpito da proiettili. Il 19% delle persone ha riferito che un membro della famiglia è stato ucciso da un’arma da fuoco (il dato include anche i casi di suicidio). Il 54% ha affermato di aver avuto un’esperienza simile con la violenza armata o sostiene che l’abbia vissuto un membro della famiglia.

Secondo l’ultima edizione dell’American Health Index di Axios e Ipsos, pubblicata a maggio, il 26% degli intervistati sostiene che l’accesso alle armi da fuoco sia la minaccia numero 1 alla salute pubblica americana (a febbraio era il 17%). Le altre sono gli oppioidi e il Fentanil (25%) e l’obesità (20%).

Dopo la sparatoria di massa avvenuta nel Maine, il presidente Joe Biden ha ribadito la sua richiesta al Congresso di affrontare la violenza armata: “Gli americani non dovrebbero vivere in questo modo. Chiedo ancora una volta ai repubblicani al Congresso di adempiere al loro obbligo di garantire la sicurezza del popolo americano - ha spiegato in una dichiarazione - Fino a quando non arriverà quel giorno, continuerò a fare tutto ciò che è in mio potere per porre fine a questa epidemia di violenza armata. La comunità di Lewiston (e tutti gli americani) non meritano niente di meno».

Leggi anche