Diritti

Usa: 601 sparatorie nel 2022

L’ultima sabato scorso a Colorado Springs in un locale Lgbtq+. 89 è il record mensile di quest’anno - per ora - registrato a luglio. I dati del Gun Violence Archive
Credit: Anna Shvets/pexels
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
22 novembre 2022 Aggiornato alle 18:30

Alle 23:56 di sabato scorso un ragazzo armato di fucile ha fatto irruzione in un locale di Colorado Springs (Usa), il Club Q, aprendo il fuoco contro ə clientə di uno dei centri più importanti per la comunità Lgbtq+ della città. Il quotidiano locale Colorado Sun racconta di come Matthew Haynes l’abbia inaugurato 21 anni fa perché, all’epoca, il principale bar gay della città più popolosa della contea di El Paso, in Colorado, sembrava sul punto di chiudere e serviva un rifugio sicuro per ə cittadine Lgbtq+. Tra sabato e domenica notte, 5 persone sono state uccise, almeno 25 sono rimaste ferite e Anderson Lee Aldrich, 22 anni, è stato arrestato.

Almeno 2 persone hanno tentato di fermarlo, una sarebbe anche riuscita a impugnare il fucile semiautomatico e a picchiarlo con l’arma. La polizia è intervenuta nel giro di pochi minuti. Non è chiaro se si tratti di un “crimine d’odio”, cioè perpetrato nei confronti di qualcunə per la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale, in base all’etnia, alla religione o, come sospettano in questo caso i gestori del locale, all’orientamento sessuale: sabato sera stavano celebrando il Transgender Day of Remembrance, dedicato alle vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone trans.

Per il Gun Violence Archive le “sparatorie di massa” sono quelle in cui 4 o più persone, esclusə chi spara con un’arma da fuoco, vengono ferite o uccise. Secondo i calcoli del gruppo, che tiene il conto degli episodi di violenza negli Stati Uniti, nel 2022 ce ne sono state 601, in media più di una al giorno. Ma per gli esperti non esiste un’unica definizione di questo fenomeno: per esempio, l’Fbi ha monitorato per oltre un decennio gli incidenti “in cui un individuo è attivamente impegnato nell’uccisione o nel tentativo di uccidere persone in un’area popolata”. In questo modo, secondo l’agenzia governativa, il numero scende: tra il 2000 e il 2020 si sarebbero verificati 345 incidenti di questo tipo.

Stando alla definizione del Gun Violence Archive, quella al Club Q è l’ultima sparatoria avvenuta in Colorado - la precedente risale a maggio 2021 - e la peggiore dello Stato da marzo dell’anno scorso, quando un uomo aprì il fuoco in un negozio di alimentari uccidendo 10 persone. Il mese che ha registrato più sparatorie di massa nel 2022 è stato luglio, con 89 episodi: si sono concentrate principalmente il 4 luglio, che è il Giorno dell’Indipendenza negli Stati Uniti e, dunque, festa nazionale (ce ne sono state 10 in un giorno solo).

In fondo alla classifica provvisoria c’è novembre, a quota 27, ma è probabile che la cifra aumenti: in media, solo 7 giorni al mese non hanno registrato alcuna sparatoria di massa, e novembre ha appena raggiunto questo traguardo. Il mese che ha rilevato più giorni di “pace” è stato gennaio, con 10, mentre maggio, luglio e settembre sono a pari merito con il minor numero di giorni senza sparatorie: solo 5. Come sottolinea il Washington Post, non è passata una sola settimana nel 2022 senza almeno 4 sparatorie di massa.

Si tratta di un fenomeno in aumento negli ultimi anni: nel 2021 se ne sono verificati 633, un record assoluto da quando il Gun Violence Archive ha iniziato a monitorare le sparatorie di massa nel 2014. Il bilancio delle vittime è altrettanto spaventoso: fino al 20 novembre sono state uccise 622 persone, mentre i feriti sono a quota 2.535. Per quanto riguarda i tassi di possesso nazionale di armi da fuoco, secondo il report realizzato dal progetto di ricerca indipendente Small Arms Survey, nel 2017 variavano da circa 120,5 armi da fuoco ogni 100 residenti negli Stati Uniti a meno di 1 arma da fuoco ogni 100 residenti in Paesi come Indonesia, Giappone, Malawi e diversi Stati insulari del Pacifico.

Dati più recenti suggeriscono che anche il possesso di armi da fuoco è cresciuto in modo significativo negli ultimi anni: uno studio pubblicato a febbraio dagli Annals of Internal Medicine ha rilevato che 7,5 milioni di adulti statunitensi sono diventati per la prima volta possessori di armi tra gennaio 2019 e aprile 2021, esponendo 11 milioni di persone alle armi da fuoco all’interno delle loro abitazioni, tra cui 5 milioni di bambini. Secondo un’analisi pubblicata nel 2021 dall’American Academy of Pediatrics, c’è una correlazione tra l’aumento del possesso di armi da fuoco durante la pandemia e i tassi più elevati di ferite da arma da fuoco inflitte tra - e da - bambini.

I dati dei Centers for Disease Control del 2020 mostrano che le morti per arma da fuoco negli Stati Uniti sono state 45.222, di cui 19.384 per omicidio, per il 79% eseguiti con un’arma da fuoco. Per fare un paragone con il resto del mondo: in Canada la percentuale è del 37%, in Australia del 13%, nel Regno Unito del 4%.

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