Diritti

Le armi dividono l’America

Alla Camera dei Rappresentanti statunitense sono passate nuove leggi per limitarne l’uso. Ora è tutto in mano al Senato, ma i repubblicani si sono già opposti
Credit: Serie The Ameriguns / Gabriele Galimberti
Tempo di lettura 3 min lettura
16 giugno 2022 Aggiornato alle 13:25

Giovani e attivisti americani sono tornati a manifestare contro l’uso delle armi nel Paese, animati da un profondo senso di rabbia e delusione dopo l’ennesima strage avvenuta nella scuola di Uvalde, in Texas.

Quattro anni fa, dopo la sparatoria alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, avvenne una delle più imponenti manifestazioni contro l’uso indiscriminato delle armi e la mancanza di una legislazione severa ed efficace. Ma da allora non è cambiato praticamente nulla e i massacri non si sono fermati.

Uno stillicidio che ha riportato adolescenti, famiglie e attivisti a scendere per le strade, spinti dalla necessità di cambiare la situazione ma anche dalla paura di essere le prossime vittime: «Siamo in una crisi nazionale. Ci stiamo avvicinando al momento in cui non ci sarà nessuno in questa nazione che non sarà stato colpito dalla violenza delle armi», ha affermato Lisa Aughenbaugh, madre di due bambini.

I tentativi di modificare a livello federale le leggi riguardanti le armi si sono però scontrati negli ultimi anni contro l’opposizione implacabile del Partito Repubblicano e di alcuni membri del Partito Democratico. Entrambi supportati e sponsorizzati dalla potente NRA (National Rifle Association) e da altre lobby a favore della libera circolazione senza controlli di pistole, fucili e fucili semi-automatici, fra cui il famigerato AR-15, simbolo ormai delle stragi negli USA.

Negli ultimi giorni una delle due aule del Congresso americano, la Camera dei Rappresentanti a guida democratica, ha approvato una nuova serie di leggi per alzare l’età minima d’acquisto a 21 anni e vietare l’accumulo di caricatori ad alta capacità di munizioni.

Ma per entrare in vigore dovranno essere approvate anche al Senato, dove i Repubblicani hanno già annunciato di opporsi: «In sintesi, dicono agli americani, ai cittadini americani rispettosi della legge, quando possono acquistare un’arma, che tipo di arma, dove e come possono tenerla nel negozio o nella propria casa – un diretto attacco al Secondo Emendamento», ha dichiarato il repubblicano Jim Jordan.

Un sentiero legislativo arduo e difficile, a causa della mancanza dei numeri al Senato per l’approvazione definitiva. Proprio per questo motivo alcuni senatori dei due partiti stanno provando a formulare una proposta bipartisan in grado di superare ogni ostruzionismo.

Lo stesso presidente Biden ha esortato il Congresso ad agire in fretta: «Non ci sono più scuse per rimandare, e non ci sono ragioni per cui non dovrebbe essere approvata velocemente attraverso la Camera e il Senato. Più i giorni passano, più altri bambini vengono uccisi in questa nazione».

La proposta, seppure molto limitata negli obiettivi rispetto ad altre leggi presentate, dovrebbe prevedere dei controlli federali nei confronti degli acquirenti con meno di 21 anni di età, oltre che l’incremento delle risorse economiche per aiutare le persone psicologicamente instabili, e fermare il commercio illegale di armi. Un’iniziativa molto modesta e inefficace secondo gli attivisti, dato che non prevede il divieto di vendita dei fucili semi-automatici e l’innalzamento dell’età di acquisto.

Non è detto che la proposta diventi leggi definitiva, data l’efficacissima e persistente opposizione di alcuni membri del Congresso e delle lobby, a loro volta aiutati dalla pervasiva “cultura delle armi” che coinvolge una fetta considerevole della popolazione americana.

Leggi anche
La scuola elementare di Uvalde, in Texas, dove è avvenuta la sparatoria.
esteri
di Silvia Giagnoni 6 min lettura
La giacca indossata dal sindaco di New York al Met Gala
attivisti
di Eleonora Luna 2 min lettura