Ambiente

Rigenerazione urbana e biodiversità: a che punto siamo?

La Svolta è intervenuta a Ecomondo moderando il panel dedicato alla trasformazione delle città, parlando del settore delle costruzioni, di startup innovative, di mobilità sostenibile e di certificazioni BCorp
Credit: CHUTTERSNAP
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10 novembre 2023 Aggiornato alle 18:10

Anche La Svolta ha partecipato a Ecomondo! Lo ha fatto attivamente, moderando un panel su Rigenerazione Urbana e Biodiversità. Un momento di confronto e di riflessione organizzato da Regenerative Society Foundation - fondazione partecipativa italiana che dal 2020 si occupa di circular economy - in compagnia di diversi ospiti, ciascuno con la propria esperienza e prospettiva, su un tema importantissimo: quello della città e della sua radicale trasformazione.

Con Fabrizio Bosi, responsabile innovazione digitale BIM Corporate e Andrea Terenziani BIM Manager (GARC SPA SB), Benedetta Merlo, senior partnership Manager di 3Bee, Raimondo Orsini, direttore di Fondazione Sviluppo Sostenibile, Anna Puccio, executive director presso B Lab Italia e la moderazione della giornalista de La Svolta Caterina Tarquini, si è discusso delle trasformazioni nel settore delle costruzioni, di startup innovative per monitorare e preservare la biodiversità, di mobilità green e di certificazioni BCorp.

Più della metà della popolazione mondiale vive in città (con stime fino al 70% per il 2050); più dell’80% delle attività economiche globali è concentrato nei centri urbani. Ma, oltre alle opportunità, l’urbanizzazione comporta anche notevoli sfide. Le città sono responsabili del 75% delle emissioni a livello globale. È importante quindi che, in quanto principali artefici dell’inquinamento, le città diventino protagoniste del tentativo di arginare il cambiamento climatico.

Non è un caso che l’Agenda 2030 dell’Onu stabilisca come 11° obiettivo rendere le città insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili o che il Pnrr preveda 3,4 miliardi di finanziamenti per progetti di rigenerazione: tantissimi (1.784 per la precisione) sparsi in tutta Italia.

Fabrizio Bosi e Andrea Terenziani di GARC hanno raccontato il tema della rigenerative innovation in una chiave decisamente inedita: quella del settore building and construction. Lo hanno fatto spiegando le nuove tecnologie e l’attenzione ai materiali e all’efficientamento energetico su cui GARC basa i suoi progetti.

Secondo alcuni dati del report di Legambiente sulle foreste, con focus sul verde urbano, a parte alcuni casi virtuosi come Modena, che conta 117 alberi ogni 100 abitanti, la media nazionale è decisamente inferiore, 24 alberi ogni 100 abitanti, con alcune città che arrivano a meno di 5 alberi ogni 100 abitanti.

Sono stati anche presentati alcuni case studies, grazie all’intervento di Benedetta Merlo di 3Bee, una climate tech molto particolare, nata nel 2017, con oltre 70 dipendenti e la prima in Europa con un protocollo certificato da un ente terzo che, tramite l’utilizzo di mappe satellitare, consente di osservare la situazione della flora in un dato sito e di captare e registrare i rumori degli impollinatori.

Non poteva poi mancare un intervento sulla mobilità sostenibile. Secondo i dati riportati dal Mase, il settore dei trasporti produce oltre il 49% delle emissioni di polveri sottili (PM10) in Italia, di cui oltre il 65% di queste deriva dal trasporto stradale.

Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e membro di gruppi di lavoro di Commissione Ue, Agenzia Ambientale Europea, è intervenuto raccontando l’esperienza di Less Cars, laboratorio di mobilità sostenibile nato nel 2020, nell’ambito dell’Osservatorio sharing mobility.

Infine, a tirare le somme, Anna Puccio di BLab Italia, fondazione che coordina il movimento delle BCorp nel Belpaese. L’evolversi degli approcci all’urbanistica e alla rigenerazione urbana richiede nuovi criteri di sostenibilità e innovazione smart, che portano con sé l’esigenza di coinvolgere una varietà di interessi locali, al fine di raccogliere esigenze e fabbisogni, individuare potenziali fonti di conflitto, rafforzare la diverse opzioni progettuali e migliorare il processo decisionale e attuativo nel suo complesso.

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