Diritti

Palestinesi e israeliani suonano uniti alla Barenboim-Said Akademie

Dall’inizio del conflitto, i giovani membri dell’orchestra dell’accademia berlinese si esercitano e si confrontano insieme. La scuola ha anche istituito un supporto psicologico con sessioni in ebraico e arabo
Credit: Kai Heimberg
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8 novembre 2023 Aggiornato alle 15:00

Dopo l’aggressione di Hamas in Israele, la Filarmonica di Israele e la Israel Camerata Jerusalem hanno posticipato i loro concerti a data da destinarsi, in accordo con le direttive del Ministero della Cultura e dello Sport e le linee guida del Comando del Fronte Interno israeliano. La Svolta ha provato a contattare via mail il Conservatorio nazionale di musica Edward Said con sede a Gaza, per cercare di capire la condizione della scuola e degli studenti dopo l’attacco delle forze israeliane nel territorio palestinese, ma senza ricevere per il momento risposta.

Mentre i violini nelle zone colpite dal conflitto hanno smesso di suonare, all’Accademia Barenboim-Said di Berlino giovani musicisti israeliani e arabi continuano a esercitarsi insieme. Le lezioni del nuovo anno accademico sono riprese poco dopo l’inizio del conflitto armato e gli studenti hanno reagito organizzando degli incontri per poter scambiare regolarmente le loro opinioni. La scuola ha anche istituito un supporto psicologico speciale, assumendo terapisti che offrono sessioni in ebraico e arabo.

Quando nel 2016 è stata inaugurata, l’accademia contava 30 studenti provenienti dal Medio Oriente. Oggi riunisce 80 giovani, di cui 17 israeliani e 6 palestinesi, e musicisti provenienti da Iran, Libano, Siria, Egitto e Turchia. Nata per iniziativa del direttore d’orchestra e pianista Daniel Barenboim, la scuola è nata come una continuazione della West–Eastern Divan Orchestra, con sede a Siviglia, fondata nel 1999 insieme al critico letterario palestinese-americano Edward Said, pensata per affrontare in modo alternativo il conflitto israelo-palestinese e composta anch’essa da giovani musicisti arabi e israeliani.

Insieme alla musica, il programma di studi dell’accademia berlinese è improntato sui temi umanistici e comprende lo studio di filosofia, storia e letteratura. In particolare le lezioni, gratuite per i primi 2 anni insieme all’alloggio, affrontano temi legati alla teoria democratica, al post-colonialismo, alle migrazioni e alla memoria, con l’obiettivo di superare “le pratiche disumane e le ingiustizie che sfigurano la storia umana”.

Oggi, secondo il direttore Michael Barenboim, intervistato dalla testata tedesca Dw News, gli studenti ebrei israeliani sono preoccupati per il crescente antisemitismo. Allo stesso tempo, i palestinesi si trovano ad affrontare una situazione complessa anche in Germania, dove «hanno la sensazione di non potersi esprimere, di non potersi riunire», ha aggiunto, riferendosi al divieto stabilito dal Governo di manifestare a sostegno dei palestinesi vittime della violenza a Gaza.

Ecco perché, prosegue Barenboim, l’accademia vuole assicurarsi che «quando vengono qui, gli studenti possano sentirsi sicuri, possano esprimersi con sicurezza e libertà (che è anche quello che stanno facendo) e che abbiano un posto dove poter stare insieme».

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