Diritti

Violenza di genere: nasce l’Osservatorio indipendente sui media

Partirà da gennaio 2024 con 3 obiettivi: monitoraggio quotidiano del racconto giornalistico degli abusi sulle donne, decostruzione degli stereotipi, formazione di professionisti e studenti
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
2 novembre 2023 Aggiornato alle 16:00

Quanto sia fondamentale il ruolo dei media nel raccontare correttamente (e, quindi, nel contrastare) la violenza sulle donne lo sappiamo fin troppo bene. Eppure, ancora oggi i titoli dei giornali, i servizi e gli approfondimenti televisivi continuano troppo spesso a proporre una narrazione scorretta di un fenomeno che è costato la vita a 1 donna ogni 3 giorni nell’ultimo anno, solo in Italia.

Già dal 2017 il Manifesto di Venezia, promosso ed elaborato dalle commissioni Pari Opportunità di Fnsi (Federazione Nazionale Stampa italiana) e Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai), con l’associazione GiULiA Giornaliste e il Sindacato giornalisti Veneto, ha indicato le linee guida per parlare correttamente di violenza maschile contro le donne. Eppure, rimangono i “Troppo amore”, “il raptus”, “non poteva vivere senza di lei”, “il gigante gentile”, “era una brava persona”, foto di donne abbracciate ai loro assassini. Abbiamo visto e continuiamo a vedere tutto questo, e anche di peggio.

Per questo, a partire da gennaio 2024 ci sarà un nuovo strumento pensato per promuovere un racconto corretto della violenza di genere: l’Osservatorio nazionale su media e violenza contro le donne e il Manifesto di Venezia, nato da un accordo tra Università La Sapienza di Roma, le Commissioni pari opportunità di Ordine dei giornalisti, Fnsi, Usigrai e l’associazione GiULiA giornaliste.

Presentato il 26 ottobre durante il Convegno di inaugurazione presso l’Aula Magna dell’Edificio Marco Polo della Sapienza, l’osservatorio (nazionale e indipendente) sarà presieduto dalla professoressa Flaminia Saccà, Ordinaria di Sociologia dei Fenomeni Politici presso il Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione della Sapienza e coordinatrice nazionale del progetto Prin 2020 Stereotipo e pregiudizio: la rappresentazione sociale della violenza di genere e le strategie di contrasto a dieci anni dalla Convenzione di Istanbul.

L’Osservatorio, spiega Fnsi, il sindacato dei giornalisti, ha un triplice obiettivo: “la realizzazione di un monitoraggio esperto quotidiano del racconto giornalistico della violenza di genere nelle principali testate nazionali e locali; la costruzione di uno spazio pubblico di discussione quotidiana volto a decostruire le rappresentazioni stereotipate della violenza di genere; infine, l’organizzazione periodica di attività di formazione sulla corretta rappresentazione della violenza di genere rivolte alle professioniste e ai professionisti del mondo dell’informazione, nonché agli studenti universitari e delle scuole secondarie”.

Alla base del progetto c’è la consapevolezza del ruolo svolto dal sistema dell’informazione nella formazione dell’opinione pubblica e nella definizione dell’agenda setting. «Università e giornalisti - hanno spiegato la professoressa Flaminia Saccà e Silvia Garambois, Presidente dell’associazione GiULiA e componente della cabina di regia dell’Osservatorio, in occasione del Convegno inaugurale - fanno rete su un terreno comune che è quello di produrre cultura (l’Università mettendoci l’appoggio scientifico) su un tema fondamentale in questo momento».

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