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Halloween: arrivano le zucche… blu!

Secondo alcuni questa variante del tradizionale bucket arancione sarebbe un modo per rendere più inclusiva questa festa anche per i bambini nello spettro autistico. Altri, però, non sono d’accordo
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
31 ottobre 2023 Aggiornato alle 16:00

Se ti dicessero di pensare ai colori del Natale, siamo sicuri che la risposta sarebbe verde, rosso e bianco.

Allo stesso modo, se qualcuno ci chiedesse “quali sono i colori di Halloween?” non potremmo che rispondere nero, forse viola, decisamente arancione.

Sì, esatto, l’arancione delle Jack’O Lantern, le zucche decorate che di questa festa sono il simbolo. Eppure, da qualche anno non tutte le zucche sono arancioni: alcune, infatti, sono blu.

L’obiettivo è rendere la notte più spaventosa dell’anno un po’ più inclusiva, ma alcuni ritengono che questa pratica sia pericolosa.

Le zucche blu, infatti, negli Stati Uniti sono state adottate da alcune famiglie per segnalare agli altri che il loro bambino o la loro bambina è nello spettro autistico e che gli scambi di dolcetto o scherzetto possono presentare delle criticità particolari.

Per alcuni di questi bambini, per esempio, le maschere o le installazioni tradizionali di Halloween possono scatenare problemi sensoriali. Altri, invece, potrebbero avere delle difficoltà durante “trick or treat”, in particolare quelli con autismo non verbale, la cui comunicazione è limitata o assente.

Utilizzare un secchiello (il famoso “bucket” in cui i bambini raccolgono i dolcetti) di colore blu sarebbe un modo per segnalare all’esterno che potrebbero essere necessarie alcune accortezze in più per permettere a tutte e tutti di godersi la festa.

Nel 2018, Alicia Plumer aveva condiviso su Facebook l’immagine di un secchio blu per fare dolcetto o scherzetto insieme a questo messaggio: “Se vedi qualcuno che sembra essere un adulto vestito per fare dolcetto o scherzetto con questo secchio blu, è il nostro figlio! Il suo nome è BJ ed è autistico. Anche se ha il corpo di un 21enne, adora Halloween. Per favore aiutaci a mantenere il suo spirito vivo e felice. Quindi, quando vedi il secchio blu, condividi una caramella. Sensibilizzare! Queste persone preziose non sono “troppo grandi” per fare dolcetto o scherzetto”.

Non vuole essere, quindi, un modo per “etichettare” questi bambini, ma per spingere le persone vicine e gli estranei che incontrano a essere più consapevoli della situazione. Alcune persone, a questo proposito, usano le zucche blu per comunicare all’esterno che si sono preparati in anticipo per affrontare gli ostacoli più comuni che i bambini nello spettro autistico devono affrontare in queste occasioni.

Secondo un post pubblicato sul blog della National Autism Association, “per coloro che scelgono di usarlo, il secchiello blu può promuovere un sentimento di indipendenza fornendo un modo sottile e dignitoso per avvisare le persone che il bambino o il giovane adulto alla loro porta potrebbe non essere in grado di partecipare a tutti gli aspetti tradizionali del trucco o trattare, ma sicuramente meritano di godersi la notte tanto quanto tutti gli altri”. Non tutti, però, apprezzano questa iniziativa e parte della comunità autistica invita a non utilizzare le zucche blu per Halloween e a non diffondere questa idea senza evidenziarne le problematicità.

È pericoloso e umiliante”, si legge in un cartello condiviso sui social. “Gran parte della comunità autistica si oppone a questo uso dei secchi blu. Come persona autistica, ti sto implorando di preservare la privacy e la sicurezza di tuo figlio e di NON sfruttarlo con un simbolo che pubblicizza il suo neurotipo. Questa non è l’accettazione dell’autismo. Le persone dovrebbero essere incoraggiate a essere inclusive SENZA aver bisogno di un promemoria visivo per farlo. Se qualcuno sta facendo dolcetto o scherzetto e non può comunicare verbalmente, dovrebbe comunque ricevere un dolcetto. Se non indossano costume, dovrebbero comunque ricevere un regalo. Se non sono in grado di esprimere gratitudine, dovrebbero comunque ricevere un regalo. È così che funziona. Tratta tutti allo stesso modo, senza bisogno di un segno o di una zucca di un colore specifico per ricordarti di essere inclusivo”.

Chi critica le zucche blu ritiene che facciano delle persone autistiche un bersaglio per chi cerca di “sfruttare/danneggiare le persone vulnerabili, che potrebbero essere eccessivamente fiduciose”. Che costringa i bambini autistici a essere “mostre zoologiche itineranti, che tutti possono indicare e prendere in giro perché il loro secchio blu è un segno che sono diversi”.

Secondo Catherine Pall del Richmond Autism Integration Network questo modo ben intenzionato di aumentare la consapevolezza dovrebbe essere evitato: i bambini, “non vogliono parlare di autismo; vogliono solo essere se stessi”, ha spiegato. “Non vogliono che qualcuno dica: ‘Oh, sei diverso, quindi devo trattarti in modo diverso’. Non devi trattarli in modo diverso, trattali come bambini; come faresti con qualsiasi altro bambino”.

L’associazione incoraggia invece un modo più discreto di condividere la propria condizione: utilizzare le “trick or treat” card cutout della National Autism Association, piccole card con messaggi come “avere l’autismo a volte può rendere difficile parlare’. Per favore, accettalo come un ringraziamento per la deliziosa sorpresa”, “questa piccola zucca ha l’autismo. Per favore, accetta questo come ringraziamento per essere così dolce!”, “sono un dolce trick-or-tricker con autismo. Se mi vedi da solo, per favore chiama…”.

Anche la National Autistic Society suggerisce l’utilizzo delle card, in una mini-guida in cui fornisce un elenco di consigli per rendere Halloween meno spaventoso o problematico per i bambini nello spettro.

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