Storie

Germania: Joana Mallwitz è la prima direttrice dell’orchestra Konzerthaus

Nata in Sassonia nell’86, ha debuttato a soli 19 anni. Nel 2023, un altro primato: la più giovane (e unica) donna a capo di un complesso di musica classica berlinese
Credit: Heiko Becker/dpa 
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18 ottobre 2023 Aggiornato alle 08:00

Ci sono stati molti primati nella vita di Joana Mallwitz. Nel 2014 è diventata la prima donna a essere nominata Generalmusikdirektor (Gmd, direttrice musicale generale) del Teatro di Erfurt e la persona più giovane in Europa a ricoprire quel ruolo. Poi è stata la prima donna a diventare Gmd del Teatro Nazionale di Norimberga nel 2017, terza donna (ma la prima a essere stata inserita in programma con anticipo e non come ripiego) a dirigere un’opera, la Così fan tutte di Mozart, per il quale ha ricevuto apprezzamenti dalla critica internazionale, al Festival di Salisburgo nel 2020; poi, nel 2022, prima donna a capo dell’organizzazione dello stesso festival.

Oggi, a 37 anni, è la prima donna a capo dell’orchestra Konzerthaus di Berlino e la prima, nonché più giovane, che abbia mai diretto un’orchestra berlinese negli ultimi 300 anni, durante i quali la Capitale tedesca si è affermata come uno dei principali centri musicali d’Europa.

Nata a Hildesheim, in Sassonia, nel 1986, Mallwitz ha iniziato a studiare musica quando era ancora una bambina, diplomandosi alla Hochschule für Musik und Theater di Hannover e debuttando come direttrice d’orchestra a solo 19 anni con la Madama Butterly di Puccini.

Nel 2019 la rivista tedesca di opera e balletto Operwelt l’ha nominata direttrice dell’anno per la sua profondità artistica e, più di una volta, la critica l’ha acclamata come una tra le più talentuose direttrici d’orchestra della sua epoca.

Mallwitz non sembra essere toccata dalla sua popolarità e, mentre colleghi e musicisti la descrivono come una persona modesta e completamente devota alla musica, lei stessa sembra non capacitarsi di tutto l’hype che si è creato attorno al suo arrivo a Berlino alla guida della Konzerthausorchester.

E sul fatto di essere la prima donna a ricoprire questo ruolo, ha dichiarato al Guardian: «Quando sei in piedi di fronte a un’orchestra l’unica cosa che ti chiedi è se funziona o no. È da questo che dipende la vita di chi deve dirigere. Comunque, capisco che ci sia ancora la necessità di affrontare questi temi. La situazione perfetta si avrà solo quando arriveremo al punto in cui non ci sarà nemmeno bisogno di fare questa domanda».

Anche il pubblico di Berlino sembra condividere questo pensiero, e la trepidante attesa non è tanto legata al fatto che Mallwitz sia una donna quanto alla ventata di aria fresca che saprà sicuramente portare in un mondo a volte antiquato come quello della musica classica.

I suoi Expeditionskonzert, viaggi musicali durante i quali conduce spettatori e spettatrici alla scoperta delle grandi opere della musica classica, sono già leggenda e ogni volta fanno il tutto esaurito. Questi momenti secondo Mallwitz «servono per sperimentare la gioia pura dell’ascolto. Ci avviciniamo ai grandi brani della musica classica da diverse direzioni, li ascoltiamo nel dettaglio, li analizziamo a partire dal contesto in cui sono stati scritti e attraverso aneddoti musicali sui loro compositori».

Un approccio totalmente innovativo alla musica classica, che ancora oggi rischia di restare un genere di èlite, sconosciuto alla maggior parte del pubblico non specializzato.

Non sorprende dunque che Mallwitz sia stata definita dal Der Spiegel “l’antitesi dell’immagine antiquata del maestro (the antithesis of the antiquated image of the maestro, come riporta il Guardian, ndr)” e che, proprio pochi giorni fa, il Governo tedesco l’abbia insignita della Croce Federale di merito per il suo impegno nel diffondere la cultura musicale, specialmente tra i più giovani.

Mallwitz ha infatti dichiarato che il suo obiettivo è raggiungere più persone possibili, anche quelle che «non sanno quanto potrebbero appassionarsi alla musica classica, semplicemente perché magari non ne hanno fatto ancora esperienza».

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