Futuro

L’India vuole emanciparsi dalla Cina nella produzione di pc

Circa 30 Big Tech fabbricheranno laptop approfittando di un bando voluto dal governo di New Dehli. Google porta nel Paese il suo Chromebook, che con prezzi accessibili verrà molto utilizzato nelle scuole
Credit: Dhruvansh Soni 

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12 ottobre 2023 Aggiornato alle 20:00

Il mondo potrebbe presto essere invaso da laptop e pc “made in India”: a maggio il gigante asiatico ha presentato un piano di incentivi finanziari da 2,1 miliardi di dollari per attirare nel Paese i produttori di hardware con l’ambizione di affermarsi come “partner di fiducia” nelle catene di fornitura globali, soprattutto in un momento in cui le aziende - soprattutto quelle americane - stanno cercando di distaccarsi dalla Cina.

Il Primo ministro Narendra Modi ha cercato di trarre vantaggio dal crescente allontanamento delle Big Tech da Pechino a seguito della guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti e delle rigide restrizioni Covid. E tutto sta andando come sperato.

Quando la finestra di partecipazione al bando si è chiusa, erano oltre 40 le aziende – tra cui Dell, Hp, Asus, Acer e Lenovo – che avevano chiesto di partecipare al programma.

Apple se ne è chiamata fuori.

Si prevede che il governo approverà presto le richieste di circa 30 aziende, la maggior parte delle quali inizierà la produzione dal prossimo aprile.

A supporto di Hp ci sarà anche Google, che in India inizierà a produrre i suoi laptop Chromebook.

L’Amministratore delegato di Alphabet, Sundar Pichai, ha annunciato la partnership lunedì su X, precedentemente noto come Twitter.

I Chromebook, che utilizzano il sistema operativo Chrome di Google, saranno prodotti nello stabilimento Flex vicino a Chennai, dove Hp produce dall’agosto 2020. La produzione soddisferà la domanda crescente di pc a prezzi accessibili in India, principalmente nel settore dell’istruzione.

I Chromebook sono tra i laptop più popolari utilizzati negli istituti scolastici di tutto il mondo, ma devono ancora trovare popolarità in India, dove pc che eseguono il sistema operativo Windows continuano a dettare legge.

La mossa aiuterà Google a competere in modo più efficace con i computer Windows di aziende come Dell, Lenovo e Asus. «La produzione di laptop Chromebook in India consentirà agli studenti indiani di avere un facile accesso a pc a prezzi accessibili. Espandendo ulteriormente le nostre attività produttive, continuiamo a sostenere l’iniziativa Make in India del Governo», ha affermato Vickram Bedi, direttore senior dei sistemi personali presso Hp India.

Sebbene il Paese abbia una grande domanda interna di laptop e computer, quasi tutta viene attualmente assorbita dalle importazioni dalla Cina, nonostante New Dehli voglia ridisegnare questi schemi.

Negli ultimi anni l’India ha registrato un aumento delle importazioni di prodotti elettronici, che nel periodo aprile-giugno di quest’anno sono salite a 6,96 miliardi di dollari rispetto ai 4,73 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, con una quota del 4-7% sulle importazioni complessive.

Dalla Cina sono arrivate merci per 558,36 milioni di dollari nel periodo aprile-maggio di quest’anno.

Anche se l’India si è rivolta agli incentivi per rilanciare un’industria manifatturiera che tradizionalmente non esisteva nel Paese in modo significativo, ha comunque adottato misure politiche per scoraggiare le importazioni dalla Cina.

Ad agosto, il Governo aveva tentato di imporre un sistema di requisiti su licenza, ma è stato costretto a ritardare l’attuazione della direttiva a dopo il 31 ottobre a causa della forte opposizione degli industriali.

Dopo aver accantonato questo tentativo, l’India ha ora introdotto il cosiddetto “sistema di gestione delle importazioni” attraverso il quale chiede alle aziende di registrare e divulgare i dati relativi agli acquisti.

New Dehli imporrà contestualmente una condizione affinché le aziende ri-orientino le loro forniture affidandosi a “fonti affidabili”, una mossa mirata espressamente a ridurre la dipendenza dalle importazioni dalla Cina.

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