Diritti

Marocco: donne e ragazze in pericolo dopo il terremoto

Stupri, matrimoni forzati, tratta umana, impossibilità di assicurarsi igiene mestruale o un parto sicuro. Anche se la terra ha smesso di tremare, i rischi per le cittadine non sono finiti

Dopo il devastante terremoto che è costato la vita a quasi 3.000 persone, in Marocco si continua a scavare sotto le macerie. Le donne e le ragazze che vivono nel Paese, però, dopo che la terra ha smesso di tremare, devono affrontare nuove minacce: violenza sessuale e stupro, ma anche tratta e impossibilità di assicurarsi l’igiene mestruale o un parto sicuro.

Lo spiegano Urooba Jamal e Kim Makhlouf su Al Jazeera, rivelando come il “torrente” di messaggi pubblicati online da uomini che promuovono il matrimonio di ragazze minorenni e altre forme di sfruttamento abbiano messo in allerta attivisti e organizzazioni per i diritti delle donne.

Un esempio? La storia Instagram che mostra un uomo (adulto), forse un volontario, in posa accanto a una ragazzina di circa 10 anni. La didascalia recita: “Non vuole venire con me a [Casablanca] ma ha sussurrato che quando sarà grande ci sposeremo”.

«[Gli uomini] hanno esortato ad andare a sposare queste ragazze, alcuni di loro giustificando la [loro] interpretazione della religione… Anche se sono minorenni, le salveremo [dicono]», ha detto a Al Jazeera Yasmina Benslimane, attivista marocchina e fondatrice di Politics4Her, organizzazione no-profit che promuove l’uguaglianza di genere in politica.

Secondo i media locali, uno studente 20enne della città di Errachidia che si vantava online di essersi recato nelle zone colpite dal terremoto con l’intenzione di aggredire sessualmente giovani ragazze è stato arrestato.

Ma non basta. Per questo, attiviste e attivisti di Politics4Her hanno rilasciato il Manifesto For Gender-Sensitive Earthquake Relief in Morocco, spiegando che “un approccio attento al genere è fondamentale, soprattutto per i gruppi emarginati come le donne e le ragazze nelle zone rurali e appartenenti alle comunità indigene. Le donne del villaggio di Zanite Lalla Aziza, vicino a Chichaoua, sono in condizioni critiche, alcune sono attualmente incinte e necessitano di aiuto urgente. Politics4Her sostiene il Marocco, concentrandosi in particolare sulle sfide uniche affrontate dalle donne e dalle ragazze durante i soccorsi in caso di calamità, comprese le loro esigenze di salute sessuale e riproduttiva”.

Tra le sfide che le cittadine devono affrontare nel post-sisma, spiega il Manifesto, oltre ai rischi che abbiamo visto ci sono quelli legati al fatto che la vita e le necessità biologiche non si fermano dopo il terremoto. Le mestruazioni tornano, i bambini continuano a nascere, donne e ragazze continuano ad aver bisogno di assistenza sessuale e riproduttiva:

Mancanza di privacy e dignità

I rifugi temporanei potrebbero non fornire strutture adeguate per mantenere la privacy e la dignità anche durante il ciclo mestruale. Questa mancanza di “riservatezza” può portare disagio e persino vergogna, soprattutto in una cultura in cui il ciclo è un tabù e hchouma (concetto diffuso nella regione maghrebina per indicare un comportamento considerato impudico, scandaloso).

Accesso limitato ai prodotti mestruali

Durante i soccorsi in caso di catastrofe, le forniture vitali spesso mancano di prodotti mestruali come assorbenti, tampax o mutandine riutilizzabili, costringendo le ragazze e le giovani donne a utilizzare alternative poco igieniche, rischiando infezioni e disagi. Questo è particolarmente critico nelle regioni montuose più colpite, dove la povertà mestruale, o l’accesso limitato ai prodotti mestruali, esisteva già prima del terremoto. Zone in cui donne e ragazze potrebbero non sapere nemmeno come utilizzare alcuni prodotti (per esempio gli usa e getta) che non hanno mai visto.

Ambienti non sicuri

Come abbiamo visto, nelle aree colpite da disastri, può esserci un aumento del rischio di violenza di genere, comprese molestie e aggressioni sessuali. Donne e ragazze potrebbero avere paura di accedere ai servizi essenziali a causa di problemi di sicurezza.

Servizi sanitari interrotti

I terremoti interrompono le infrastrutture sanitarie, rendendo difficile per le donne e le ragazze l’accesso ai servizi sessuali e riproduttivi, comprese le cure prenatali e postnatali. Secondo l’Unfpa (United Nations Population Fund), almeno 4.100 donne incinte sono state colpite dal sisma.

Stress psicologico

Il trauma derivante dalla sopravvivenza a un terremoto, unito alla mancanza di un sostegno adeguato, può avere un profondo impatto sulla salute mentale e sul benessere di donne e ragazze.

La protezione dei minori

La settimana scorsa, il re Mohammed VI ha conferito lo status di “Tutela della Nazione” ai bambini rimasti orfani a causa del terremoto, per «proteggerli da pericoli di ogni tipo», compreso il traffico di esseri umani, ha spiegato Karima Mkika, presidente dell’Associazione Al Karam, Ong che lavora per proteggere i bambini vulnerabili; inoltre, è stato istituito un numero verde per segnalare questo tipo di abusi, che finora non sono stati riportati.

Leggi anche
Ciclo
di Federica Pennelli 3 min lettura
Ciclo
di Costanza Giannelli 4 min lettura