Diritti

Uk: due terzi delle chirurghe subiscono molestie

Secondo il rapporto pubblicato sul British Journal of Surgey, il 63% delle donne è stata assalita sessualmente da colleghi: quasi un terzo negli ultimi 5 anni. Denunciati almeno 11 episodi di stupro
Credit: Anna Shvets
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
19 settembre 2023 Aggiornato alle 10:00

Quello delle molestie sul lavoro è un fenomeno che tante, troppe, donne (e anche molti uomini) conoscono bene. Purtroppo. Secondo stime recenti, 1 persona su 5 (quasi il 23% del totale) le ha subite: fisiche, psicologiche o sessuali.

Ora, un nuovo studio fa luce su un settore rimasto finora ai margini delle cronache: le sale operatorie. Secondo la ricerca della University of Exeter, University of Surrey e il Working Party on Sexual Misconduct in Surgery diffusa dalla Bbc, quasi due terzi delle chirurghe nel Regno Unito hanno riferito di essere state molestate sessualmente da colleghi, quasi un terzo negli ultimi 5 anni.

“Le donne chirurghe affermano di essere state molestate sessualmente, aggredite e in alcuni casi violentate dai colleghi, ha rilevato un’importante analisi del personale del servizio sanitario nazionale. Bbc News ha parlato con donne che sono state violentate sessualmente in sala operatoria mentre veniva effettuato un intervento chirurgico. Gli autori dello studio affermano che esiste un modello di apprendisti donne che subiscono abusi da parte di chirurghi uomini senior, e questo sta accadendo ora, negli ospedali del servizio sanitario nazionale. Il Royal College of Surgeons ha affermato che i risultati sono davvero scioccanti”.

Così James Gallagher, Natalie Truswell e Jonathan Sumberg hanno riportato su Bbc News i risultati dello studio e le storie delle donne che hanno raccontato di essere state aggredite sessualmente sul luogo di lavoro. Storie di sesso in cambio di avanzamenti di carriera, ma anche di molestie “quotidiane” e di colleghi che infilano le mani sotto il camice, che strofinano erezioni addosso al personale femminile in sala operatoria o che si asciugano la fronte sudata sul loro seno. Storie di stupri, che le stesse vittime faticano a riconoscere, anche quando è evidente che non c’è stato alcun consenso da parte loro.

Storie nascoste sotto una cultura del silenzio, che schiaccia le esperienze delle vittime (spesso più giovani e in uno stadio meno avanzato di carriera) sotto la paura di perdere tutto.

Il rapporto, pubblicato sul British Journal of Surgery, ha chiesto a quasi 1.500 chirurghi, uomini e donne, di partecipare in modo anonimo a un sondaggio. Ecco cosa ha rilevato:

- il 63% delle donne è stato bersaglio di molestie sessuali da parte dei colleghi;

- il 30% delle donne ha subito violenza sessuale da parte di un collega;

- l’11% delle donne ha riferito di contatti fisici forzati legati alle opportunità di carriera;

- sono stati denunciati almeno 11 episodi di stupro;

- il 90% delle donne e l’81% degli uomini hanno assistito a qualche forma di cattiva condotta sessuale;

- sebbene il rapporto mostri che anche gli uomini sono soggetti ad alcuni di questi comportamenti (il 24% è stato molestato sessualmente), conclude che uomini e donne chirurghi “vivono realtà diverse”.

“I numeri sono sconcertanti ma non sorprendenti. In un ambiente di misoginia istituzionale così virulenta, le donne non sono in grado di lavorare e di sentirsi sicure”, ha scritto sul Guardian la dottoressa Becky Cox, cofondatrice di Surviving in Scrubs, sito web in cui le persone che lavorano nell’’assistenza sanitaria possono condividere in modo anonimo le loro storie di sessismo e violenza sessuale da parte dei colleghi.

“Il rapporto si concentra sul personale che lavora in chirurgia - ha aggiunto - ma dobbiamo riconoscere che si tratta di un problema trasversale all’assistenza sanitaria. Il personale infermieristico e gli operatori sanitari affini sperimentano tutti questo problema e colpisce sia gli studenti che i professionisti qualificati. In un momento in cui il personale sanitario è costantemente in crisi, la cattiva condotta sessuale è un altro peso da sopportare”.

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