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Gli anticoncezionali aumentano il rischio di cancro al seno?

I ricercatori di Oxford hanno confrontato le cartelle cliniche di donne con carcinoma mammario e non: il 44% delle pazienti con tumore assumeva la pillola (o utilizzava la spirale). Ma gli scienziati avvisano: non allarmarsi
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8 settembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Quali consegue potrebbero esserci nell’assumere anticoncezionali? Secondo lo studio svolto da scienziate e scienziati di Oxford, pubblicato sulla rivista scientifica Plos Medicine, con la pillola o la spirale a base di soli progestinici, il rischio di sviluppare un tumore al seno aumenta, soprattutto se impiegati dopo i 35 anni.

I dati analizzati dal team di ricerca sono stati ottenuti da un database di cure primarie del Regno Unito, il Clinical Practice Research Datalink (Cprd), dove viene registrato l’impiego di anticoncezionali. Sono state analizzate le cartelle cliniche di quasi 9.500 donne tra 20 e 49 anni con carcinoma mammario invasivo (diagnosticato tra il 1996 - 2017) e confrontate con quelle di oltre 18.000 donne senza tumore al seno (simili per età e altre caratteristiche capaci di influenzare la probabilità di tumore). La conclusione: il 44% di chi aveva un tumore al seno faceva uso di anticoncezionali (o aveva smesso recentemente), contro il 39% del gruppo di controllo.

In termini di rischio, lo studio parla di un aumento del 20 - 30%, indipendentemente dal tipo di contraccettivo ormonale utilizzato e dalla modalità di somministrazione. Ciò significa che, se il rischio medio della popolazione generale femminile (senza familiarità per cancro al seno) nel corso della vita è del 12% circa, assumendo gli anticoncezionali ormonali si può arrivare a un rischio compreso tra il 14% e il 16%.

Le pillole anticoncezionali, spiegano le ricercatrici e i ricercatori, sono classificate in diversi sottotipi, suddivisi in base alle dosi di ormoni presenti nel farmaco e alle peculiarità di utilizzo. Le diverse opzioni contengono da un minimo di 15 - 20 a un massimo di 50 microgrammi di ormoni, progestinici ed estrogeni, e possono essere somministrate a intervalli regolari ma specifici delle varie formulazioni.

Anche i contraccettivi ormonali più leggeri, come la “minipillola”, a base di soli progestinici, possono provocare un modesto aumento delle probabilità di ricevere una diagnosi di carcinoma mammario. Allo stesso tempo, tuttavia, le scienziate e gli scienziati invitano a interpretare i risultati senza allarmarsi troppo.

“Questo studio – scrivono – fornisce nuove importanti prove del fatto che l’uso di contraccettivi ormonali è associato a un lieve, ma significativo aumento del rischio di sviluppare cancro al seno, ma non siamo stati in grado di valutare potenziali associazioni a lungo termine dell’uso della pillola anticoncezionale, mentre i benefici derivanti dall’assunzione del contraccettivo sono ben noti”.

“L’uso di contraccettivi orali composti da estrogeni e progestinici – si legge sul sito ufficiale dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Airc) – è correlato a proprietà sia cancerogene che preventive del cancro. Generalmente questi metodi vengono consigliati a donne sane, per cui qualunque decisione di usare tali farmaci deve basarsi su una valutazione approfondita del profilo di rischio delle pazienti”.

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