Culture

Cancro al seno: 3 libri per conoscerlo ed esorcizzarlo

Una graphic novel sull’essenza delle tette, un saggio in cui l’attivismo femminista destruttura il racconto classico della malattia e un viaggio nella storia del seno
Credit: cottonbro studio

Il cancro al seno è il più diagnosticato tra le donne: almeno 1 su 8 lo incontra nel corso della propria vita e con oltre 13.000 decessi, secondo l’Istat nel 2018 è stata la prima causa di morte per tumore nelle donne.

La prevenzione svolge un ruolo chiave: il tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi (pari all’88%), è infatti significativamente influenzato dal momento in cui questa avviene.

Per questo oggi migliaia di persone – donne, uomini, bambine e bambini – hanno allacciato le scarpette per correre la Race For The Cure, la manifestazione organizzata ogni anno da Komen Italia a Roma per attirare l’attenzione sulla lotta al cancro al seno.

Se vuoi correre anche tu, anche solo simbolicamente, accanto a tutte le persone che ogni giorno combattono la malattia o si impegnano in ogni settore per trovare una cura, oggi ti proponiamo 3 libri sul cancro al seno, da leggere per fare un pezzo di strada assieme.

La storia delle mie tette, Jennifer Hayden, Edizioni DB, 356 p., 20€

Prima, durante e dopo il cancro, ogni seno ha una storia. Una storia che comincia quando si inizia a guardare il proprio petto, aspettando o temendo che spuntino le tette, fino a quando a quelle tette si deve dire addio e si deve imparare a convivere con la loro assenza o con un nuovo paio. È proprio quella storia che Jennifer Hayden racconta con forza leggera e divertente nella sua graphic novel. Un racconto che non è la storia di un cancro ma è la storia di tre donne, del loro seno e di tutti i simboli che porta con sé per vite intere, di cui la diagnosi e la cura sono solo un capitolo.

Quello di Hayden non è l’unico fumetto sul “più ingombrante e antipatico degli inquilini”. Isabella Di Leo, in arte Natty Isa, ha infatti firmato Triplo guaio, in cui racconta in modo ironico la sua lotta contro il cancro al seno che l’ha colpita a soli 28 anni, che immagina e ritrae come un mostro viola con lunghe zanne, bugiardo ed egoista.

Im/Paziente. Un’esplorazione femminista del cancro al seno, Mounia El Kotni e Maëlle Sigonneau, Capovolte, 304 p., 18€

Le femministe lo dicevano già negli anni ‘70 che “il personale è politico” e il saggio firmato a quattro mani da Mounia El Kotni e Maëlle Sigonneau ce lo ricorda ancora una volta, guardando attraverso la lente femminista, politica e sociale un’esperienza che coinvolge ogni anno milioni di donne in tutto il mondo.

È l’esperienza personale di Maëlle, che a 30 anni riceve la diagnosi di cancro al seno metastatico, ritenuto incurabile, e della “violenza oncologica” che ha subito che diventa politica. Non solo attraverso un podcast di enorme successo in Francia, ma anche grazie alla scrittura e all’attivismo, tramite cui viene decostruito il modo in cui la società concepisce e vive il cancro, prendendo in considerazione come le differenze di genere e il concetto di “femminilità” siano strumentalizzati non solo nel modo in cui questa malattia viene comunicata, ma anche studiata, e svelando tutti i modi in cui il cancro al seno viene sfruttato nell’ambito di strategie economiche e di marketing improntate sul pinkwashing.

Conosci il tuo seno, Alberto Luini, Mondadori, 168 p. 18€

Il seno non è solo un organo del corpo femminile. Non solo perché anche, banalmente, anche gli uomini hanno il seno e, anche se in misura molto minore rispetto alle donne, in alcuni casi possono ammalarsi di cancro alla mammella. Ma anche perché, soprattutto, il seno è un simbolo “e un centro di emozione, sentimento, parole, gesti, nutrimento, genitorialità, sensualità, pensiero razionale, poesia, rappresentazione di genere”.

Il libro di Alberto Luini, per decenni braccio destro di Umberto Veronesi all’Istituto Nazionale Tumori e all’Istituto Europeo di Oncologia a Milano, ci porta in un viaggio nella storia e nelle storie del seno, del “caleidoscopio di sensazioni e immagini” che evoca e, soprattutto, delle malattie che possono colpirlo e delle possibili cure. Ricordandoci non solo l’importanza della prevenzione ma anche dell’equilibrio psicofisico e dell’armonia del corpo e della mente, perché il corpo non è “un oggetto neutro e impassibile”.

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