Diritti

Ottobre è il mese della prevenzione per il tumore al seno

Autopalpazione e screening diagnostici sono fondamentali. Ma a causa della pandemia e dei conseguenti ritardi, sono stati quasi 3.500 i casi non individuati
Credit: Nadezhda Moryak/pexels
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
1 ottobre 2022 Aggiornato alle 07:00

Quando si parla di tumore al seno, la prevenzione è letteralmente una questione di vita o di morte. L’autopalpazione e, soprattutto, gli screening diagnostici – mammografia ed ecografia in primis – sono determinanti per individuare il cancro in una fase precoce e, di conseguenza, massimizzare le possibilità di sopravvivenza.

Eppure, a causa del Covid i ritardi sono stati drammatici: oltre 1 milione gli inviti allo screening mancati, oltre 816.000 esami mammografici in meno eseguiti, quasi 3.500 i tumori non individuati

Ottobre è il mese della prevenzione per il tumore al seno. Una ricorrenza che, quest’anno, ha un peso e un significato ancora più importante proprio per l’impatto della pandemia in campo oncologico: ritardi negli interventi chirurgici, nelle prestazioni terapeutiche salvavita e blocco completo per 6 mesi dei programmi di screening.

Komen Italia, l’organizzazione no profit basata sul volontariato che dal 2000 opera in tutta Italia per la lotta contro il tumore al seno, ha intensificato le attività della sua Carovana della Prevenzione proprio per provare a recuperare il tempo perso negli ultimi 2 anni.

Per tutto il mese, le sue 4 unità mobili ad alta tecnologia lavoreranno fianco a fianco con la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs e altri partner clinici per offrire a oltre 30.000 donne – soprattutto quelle che vivono condizioni di maggiore fragilità sociale ed economica - la possibilità di effettuare gratuitamente e “a domicilio” gli esami di diagnosi precoce dei tumori del seno e del collo dell’utero.

Attualmente, attraverso il programma di screening del Servizio sanitario nazionale (Ssn)la mammografia è raccomandata e offerta gratuitamente in Italia a tutte le donne nella fascia di età tra i 50 e i 69 anni. Alcune Regioni, su indicazione del Ministero della Salute, la stanno estendendo alle donne tra i 45 e 49 anni con intervallo annuale e alle tra i 70 e 74 anni con intervallo biennale.

Al di fuori di questa fascia d’età, è possibile sottoporsi all’esame su indicazione del medico curante o di uno specialista, valutando i fattori di rischio (ad esempio la familiarità) individuali o eventuali indicazioni sintomatologie che rendono necessario un approfondimento diagnostico. Come spiega la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, infatti, non solo in fasce di età diverse gli studi non hanno mostrato una riduzione della mortalità rispetto alla popolazione generale, ma ci sono anche rischi di sovra-diagnosi o legati alle seppur minime radiazioni necessarie per effettuare l’esame.

Se guardiamo solo la fascia d’età interessata dal programma di screening, sono ancora troppe le donne che non si sono mai sottoposte a una mammografia a scopo preventivo o lo hanno fatto in modo non ottimale: secondo l’Istituto superiore di sanità, quasi 1 donna su 10 tra i 50 e i 69 anni non ha mai fatto un esame mammografico e il 20% riferisce di averlo eseguito da oltre 2 anni.

Grazie alla Carovana potranno essere effettuate non solo mammografie ed ecografie mammarie, ma anche ecografie ginecologiche e Pap test e visite cliniche a donne che per età o altri criteri non rientrano nei programmi di screening del Ssn e consulenze specialistiche ed esami diagnostici di prevenzione secondaria (come ecografie della tiroide o visite dermatologiche con epiluminescenza) per altre patologie femminili che non sono coperte da programmi di screening del Ssn.

Non solo: grazie a una partnership con Procter&Gamble e Fondo FASDA- Unisalute, dal mese di ottobre verranno organizzate 20 giornate di prevenzione aggiuntive nelle regioni del Sud Italia, dove i programmi di diagnosi precoce sono da sempre più fragili. Come mostrano i dati del l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, “la copertura dello screening mammografico disegna un chiaro gradiente Nord-Sud: la percentuale di popolazione target che si sottopone allo screening mammografico al Settentrione è dell’80% e del 60% nelle Regioni meridionali. La Calabria (41%), il Molise (43%) e la Campania (46%) sono le Regioni con le coperture totali più basse, mentre il Friuli Venezia Giulia (87%) è la regione con la copertura maggiore. I programmi organizzati raggiungono poco più di 1/3 della popolazione target nelle Regioni meridionali e quasi i 2/3 in quelle settentrionali”.

Le attività del mese della prevenzione – che si svolgeranno in tutto il Paese e il cui elenco è consultabile sul sito dell’associazione – non si limiteranno però solo alla diagnostica, ma anche alla sensibilizzazione e alla raccolta fondi, in particolare grazie alla campagna in collaborazione con il ministero della Cultura La Prevenzione è il nostro Capolavoro. Il Mic offrirà l’accesso gratuito a molti musei statali a chi effettuerà una donazione, che potrà anche visitare gratuitamente il Ritratto di Fanciulla di Andrea Della Robbia, custodito al Museo del Bargello di Firenze, simbolo della campagna.

Leggi anche
Cambiamento climatico
di Costanza Giannelli 3 min lettura
La nuova campagna pubblicitaria Adidas su Instagram.
campagne
di Valeria Pantani 3 min lettura