Futuro

L’intelligenza artificiale aiuta a scoprire casi di cancro al seno

Alcune cliniche ungheresi utilizzano l’AI per rilevare tumori maligni, attraverso l’analisi delle mammografie. Ma sempre sotto il controllo attento del personale medico
Credit: National Cancer Institute
Tempo di lettura 4 min lettura
6 aprile 2023 Aggiornato alle 15:00

Una preziosa alleata per la cura del cancro, capace di trovare tumori maligni (affiancando il personale medico) e identificare le cure migliori per trattare i pazienti che ne sono colpiti.

Sono queste le nuove impressionanti prospettive scandite dall’intelligenza artificiale: una dimostrazione di come la tecnologia possa migliorare la qualità della salute pubblica. Molti sistemi di AI sono già utilizzati dal personale medico per individuare e curare al meglio i tumori. Il New York Times ha documentato la situazione di alcune cliniche ungheresi in cui è in corso una sperimentazione di questi sistemi.

All’interno dell’ospedale della contea di Bács-Kiskun, vicino a Budapest, è stato utilizzato un algoritmo AI in grado di esaminare le mammografie delle pazienti per trovare eventuali anomalie. Mentre il personale medico non aveva evidenziato segni particolari, il sistema, controllato dalla dottoressa Èva Ambrózay ,  ha rilevato un potenziale tumore su una paziente.

L’Ungheria ha un sofisticato piano di screening tumorale, soprattutto per quanto riguarda il cancro al seno, uno dei tumori più letali: secondo l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), in Italia sono stati diagnosticati solo nel 2022 circa 55.700 tumori al seno e sono stati stimati circa 12.500 decessi nel 2021. I sistemi AI sono stati introdotti recentemente nelle cliniche mondiali e, come sottolinea il Nyt, adesso anche Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Europea stanno iniziando a metterli in campo.

L’ospedale di Bács-Kiskun non è l’unico a utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per la rilevazione di tumori. Già nel 2021 la MaMMa Klinika  (Budapest ) ha iniziato a utilizzare la tecnologia AI Kheiron. Il sistema, programmato sulla base di milioni di mammografie, riesce a confrontare quelle “normali” con quelle che presentano tumori, superando in alcuni casi anche l’occhio umano. In seguito, il sistema viene verificato dagli specialisti.

Dopo essere stato testato su oltre 275.000 casi di cancro al seno, non solo ha eguagliato le prestazioni dei radiologi, ma ha aumentato il tasso di individuazione del tumore del 13%, diminuendo anche il carico di lavoro del personale medico del 30% (che spesso lavora in condizioni difficili, con poca luce e con migliaia di lastre da analizzare giornalmente). I fondatori di Kheiron hanno detto al Nyt che l’AI, tuttavia, dovrebbe assistere i medici, non sostituirli, sottolineando come la loro tecnologia funzioni solo se accompagnata dagli esperti.

L’algoritmo utilizzato dallo strumento si basa sulle reti neurali: un modello che cerca di imitare il nostro cervello e il modo in cui elabora le informazioni, lo stesso utilizzato dagli assistenti virtuali Siri e Alexa per codificare le parole umane e da ChatGPT.

Anche il nostro Paese sta entrando in gioco, abbracciando queste prospettive. Il gruppo di ricerca internazionale guidato dagli scienziati  Antonio Iavarone e Anna Lasorella  (Miller School of Medicine della University of Miami), ha sviluppato l’algoritmo SPHINKS - Substrate Phosphosite based Inference for Network of KinaseS: è un sistema che riconosce i tumori maligni  (soprattutto quelli che interessano il cervello )  e riesce a trovare le armi migliori per combatterli, indicando le cure che potrebbero colpirlo meglio.

La tecnologia implementata si basa sulla combinazione di migliaia di dati ottenuti da varie piattaforme di analisi di proteine tumorali per individuare segnali precoci del cancro. Si cerca di studiare ogni singolo tumore per poi personalizzare le cure in base alle caratteristiche dei pazienti.

Ma so ancora molti gli ostacoli da superare quando si parla di intelligenza artificiale in ambito medico: bisogna eseguire ulteriori ricerche scientifiche ed è necessario che questi strumenti, nel caso del tumore al seno, dimostrino di funzionare su donne di ogni etnia, età e altre caratteristiche. Vanno poi ridotti al massimo i numeri dei falsi positivi (che ingannerebbero i radiologi) ed è necessaria la costante presenza del personale sanitario.

Leggi anche
Intelligenza artificiale
di Luca De Biase 4 min lettura
Algoritmi
di Luca De Biase 4 min lettura