Futuro

Un farmaco contro l’obesità migliorerebbe la salute del cuore

Secondo un nuovo studio, Wegovy diminuirebbe del 20% il rischio di ictus, infarti e altri problemi, ma l’attenzione verso questi farmaci usati spesso per diete estreme resta alta
Credit: Alessandro Russo
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
15 agosto 2023 Aggiornato alle 20:00

Di farmaci usati per il dimagrimento si fa un gran parlare ultimamente. Dopo le preoccupazioni relative a Ozempic, nato per curare il diabete ma sempre più spesso scelto, con conseguenze pericolose per la salute, da chi vuole perdere peso velocemente, ora è la volta del Wegovy.

Fortunatamente però in questo caso si tratta di buone notizie. Secondo un nuovo studio, infatti, il farmaco migliorerebbe anche la salute cardiaca.

Il funzionamento di Wegovy consiste nell’imitare un ormone prodotto naturalmente, il peptide-1 simile al glucagone, che aumenta la produzione di insulina, sopprime l’appetito e rallenta lo svuotamento dello stomaco, creando una sensazione di sazietà. Questa catena di eventi porta a un conseguente dimagrimento ma gli effetti non si esaurirebbero qui.

A seguito di un scrupolosa sperimentazione che ha coinvolto 17.600 pazienti di almeno 45 anni, in sovrappeso o obesi, con una storia di malattie cardiache, è stato infatti scoperto che l’uso riduce il rischio di sviluppare ictus, infarti o altri problemi cardiovascolari del 20%.

Lo studio, denominato Select, è durato cinque anni, durante i quali sono stati confrontati gli effetti di un’iniezione settimanale di 2,4 milligrammi del farmaco con un placebo, insieme alle cure standard per la prevenzione dei principali problemi cardiaci.

Questa scoperta rappresenta una notizia positiva per i pazienti ma anche per Novo Nordisk, il colosso farmaceutico danese che produce il farmaco, le cui azioni sono aumentate vertiginosamente il giorno dell’annuncio, chiusosi con oltre il 17% rispetto al precedente.

Da quando è stato lanciato sul mercato, due anni fa, le vendite di Wegovy sono aumentate del 344% e ora ci si aspetta un ulteriore aumento delle domanda, nonostante un trattamento mensile con questo farmaco negli Stati Uniti costi più di 1.300 dollari e le assicurazioni private siano restie a inserirlo tra quelli che possano beneficiare di coperture.

Alla luce di ciò gli esperti hanno iniziato a fare pressing affinché le cose da questo punto di vista cambino, parlando di importanti benefici che vanno oltre l’estetica, e della necessità di iniziare seriamente a trattare obesità e sovrappeso grave come patologie serie, vista la loro connessione con altri problemi di salute. Inoltre, la società ha chiesto il permesso alle autorità di regolamentazione statunitensi ed europee di aggiungere i benefici cardiovascolari all’etichetta del farmaco, così da consentirne la promozione anche in tal senso.

«Le persone che vivono con l’obesità hanno un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, ma a oggi non ci sono farmaci approvati per la gestione del peso che abbiano dimostrato di diminuire anche il rischio di infarto, ictus o altri eventi tragici legati alla salute del cuore», ha commentato Martin Holst Lange, vicepresidente esecutivo per lo sviluppo di Novo Nordisk, definendo lo studio rivoluzionario.

A fronte di tanto entusiasmo c’è però anche chi preferisce andare con i piedi di piombo, visto che per il momento non sono trapelate altre notizie e che la casa farmaceutica ha fatto sapere che non pubblicherà i risultati dettagliati subito ma entro la fine dell’anno. «Dobbiamo essere cauti fino a quando non vedremo effettivamente la pubblicazione sottoposta a revisione paritaria», ha spiegato Steven Nissen, un cardiologo della Cleveland Clinic che sta conducendo uno studio simile che coinvolge Mounjaro, un farmaco per il diabete.

Nonostante Novo Nordisk abbia affermato che il farmaco sembra essere sicuro e ben tollerato, in linea con studi precedenti, è quindi meglio essere prudenti e non sdoganarne definitivamente l’uso, consegnandogli una popolarità che potrebbe rivelarsi pericolosa.

I precedenti illustri tramutatisi poi in boomerang sono infatti recenti e piuttosto negativi. Anche il famoso Ozempic dopo uno studio è risultato efficace nel ridurre il rischio di problemi cardiaci per i pazienti diabetici ad alto rischio di complicanze cardiovascolari, ma a causa dell’estrema notorietà raggiunta le sue prescrizioni stanno riguardando sempre più persone che vogliono dimagrire in modo estremo, piuttosto che diabetici, con conseguenze pericolose sotto diversi aspetti.

È di pochi giorni fa, a esempio, la notizia che l’Ema (Agenzia europea del farmaco) ha avviato un’inchiesta proprio sui farmaci dimagranti Ozempic, Saxenda e Wegovy e su un loro possibile collegamento con un aumento del rischio di suicidio.

Insomma, ben vengano le novità e gli avanzamenti scientifici che possono migliorare la vita delle persone e diminuire il rischio di incorrere in patologie gravi, ma prima di entusiasmarci è fondamentale attendere i risultati dettagliati e fare uso di questi farmaci solo se strettamente necessario.

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