Diritti

Brasile: mai così tanta violenza sessuale su donne e bambini

Per il Brazilian Public Security Forum le vittime femminili costituiscono l’88,7%; il 61,4% è under 13. Le cifre potrebbero riflettere gli effetti dei blocchi pandemici e delle politiche di Bolsonaro
Credit: Jakob Owens
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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27 luglio 2023 Aggiornato alle 18:00

Il Brasile non ha mai registrato un numero così alto di casi di stupro: nel 2022 ci sono state almeno 74.930 vittime, principalmente donne (88,7%) e nere (56,8%). Il 61,4% ha meno di 13 anni. Lo rivela il nuovo rapporto annuale del Brazilian Public Security Forum, che si basa sulle informazioni fornite dai dipartimenti statali di pubblica sicurezza, dalla polizia civile, militare e federale.

Lo studio viene pubblicato “per promuovere la trasparenza e la responsabilità nel settore, contribuendo al miglioramento della qualità dei dati” ed è il “ritratto più ampio della sicurezza pubblica brasiliana”, spiega l’organizzazione non governativa, apartitica e senza scopo di lucro istituita nel marzo 2006. I numeri reali potrebbero essere più alti, poiché i dati si basano sulle denunce presentate alle autorità e molte vittime incontrano ostacoli nel denunciare gli abusi subiti.

Rispetto al 2021, i casi di stupro sono aumentati dell’8,2%. La maggior parte delle aggressioni avviene tra le mura di casa delle vittime (68,3%), solo una minima parte (9,4%) si verifica in luoghi pubblici. «Il Brasile è diventato più violento per i bambini, gli adolescenti e le donne in generale», ha detto Samira Bueno, direttrice esecutiva del Forum. La maggior parte delle vittime di stupro, infatti, ha meno di 13 anni, e il 10,4% ha meno di 4 anni.

I bambini tra 0 e 13 anni conoscono i loro aggressori nell’86,1% dei casi, e nel 64,4% si tratta di familiari. Per i ragazzi dai 14 anni in su, il 77,2% degli abuser è noto e il 24,3% degli abusi sessuali viene compiuto da partner o ex partner. I dati mostrano che tutte le forme di violenza contro i minori sono in aumento, compresi i maltrattamenti (+13,8%), la pornografia infantile e giovanile (+7%) e lo sfruttamento sessuale (+16,4%). “Sarebbe difficile presentare uno scenario peggiore in relazione alla violenza contro bambini e adolescenti rispetto a quello emerso nel 2022”, si legge nel rapporto.

Anche il numero delle violenze contro le donne ha registrato forti aumenti: tra il 2021 e il 2022 i femminicidi sono cresciuti del 6,1%, con 1.437 casi, di cui la maggior parte avvenuti all’interno della propria abitazione. È accaduto a 7 vittime su 10. La maggior parte è morta per mano di partner (53,6%) o ex partner (19,4%). Il 61,1% dei casi ha coinvolto donne nere, il 71,9% donne tra i 18 e i 44 anni.

In aumento anche i tentati femminicidi, che sono cresciuti del 16,9%. Inoltre, il rapporto mostra un aumento significativo delle molestie sessuali (49,7%) e di altri reati sessuali, oltre che degli omicidi con vittime femminili: sono stati 4.034 (+1,2%). Anche i casi di violenza domestica sono cresciuti (+2,9%), con l’impressionante cifra di 899.485 chiamate al 190, il numero telefonico di emergenza in Brasile: si tratta di 102 telefonate all’ora.

L’aumento della violenza contro le minoranze di genere e i bambini contrasta con un calo del 2,4% delle morti violente intenzionali, scese a 47.508, che includono omicidi, femminicidi e rapine che hanno portato alla morte. È la cifra più bassa mai registrata.

Tuttavia, gli omicidi commessi da agenti di polizia sono saliti a 6.430, una media di 17 al giorno. Una tendenza confermata dal rapporto intitolato “Máquina de moer gente preta: a responsabilidade da branquitude”, letteralmente: “Macchina per macinare i neri: la responsabilità della bianchezza”, realizzato dal Centro Studi sulla Sicurezza e la Cittadinanza dell’Università Candido Mendes. Tra agosto 2021 e luglio 2022, in sette Stati del Brasile, sono stati registrati 21.563 eventi di violenza, più della metà perpetrate dalla polizia. Nel periodo analizzato nel rapporto si sono verificati 59 eventi di violenza al giorno, uno ogni mezz’ora.

Durante la pandemia i bambini sono stati lasciati a casa da scuola: questo li ha resi più vulnerabili agli abusi e non gli ha permesso di contare sulla rete di supporto che gli istituti scolastici spesso forniscono. I numeri del rapporto annuale, secondo gli esperti, potrebbero riflettere gli effetti dei blocchi durante il Covid-19.

Nel 2022 la violenza contro le donne ha registrato valori altissimi: il periodo coincide con l’ultimo anno del governo ultraconservatore Jair Bolsonaro, che ha supervisionato una serie di battute d’arresto all’agenda dei diritti di genere. Per Samira Bueno il precedente Governo «ha scelto il dibattito di genere come un nemico che deve essere sconfitto» e l’atteggiamento misogino di Bolsonaro potrebbe aver influenzato il comportamento delle persone.

Secondo Human Rights Watch le autorità brasiliane dovrebbero smettere di politicizzare l’educazione di genere e sessuale e garantire che tutti i bambini e i giovani abbiano accesso a informazioni adeguate all’età, di cui hanno bisogno per vivere una vita sana e sicura. La Ong sostiene che rafforzando l’educazione sessuale il Brasile potrebbe aumentare la consapevolezza, ridurre la violenza sessuale e fornire un migliore sostegno alle vittime.

Anche se alcune recenti sentenze della Corte Suprema hanno annullato delle leggi che vietavano l’educazione di genere e sessuale in Brasile, i legislatori conservatori continuano a approvare divieti simili. Il Governo di Luiz Inácio Lula da Silva ha già adottato delle nuove misure per contrastare la violenza crescente emersa dal rapporto e ne annuncerà altre domani. Tra queste, un decreto sul controllo responsabile delle armi da fuoco.

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