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Elezioni Brasile: Michelle Bolsonaro seguirà le orme di Jair?

La terza moglie dell’ex presidente, uscito di scena per una condanna che lo ha reso ineleggibile per i prossimi 8 anni, è tra i favoriti del Partido liberal per le sue posizioni conservatrici e religiose
Credit: EPA/Andre Borges
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7 luglio 2023 Aggiornato alle 19:00

In Brasile tutti gli occhi sono puntati su Michelle Bolsonaro. Ex primeira dama del Brasile in quanto sposata con l’ex presidente Jair Bolsonaro (al terzo matrimonio), in seguito delle vicende giudiziarie che hanno escluso il marito dalla scena politica per i prossimi 8 anni, molti analisti vedono in lei la futura candidata presidenziale alle elezioni del 2026.

Il suo stile è sobrio ed elegante, i capelli lisci a caschetto fanno da cornice a un volto dai lineamenti gentili. Nulla del suo aspetto lascia intravedere le sue origini umili dalle periferie di Brasilia. Per anni è rimasta sullo sfondo, all’ombra della carriera politica del marito, mentre la sua attività si concentrava soprattutto sul sociale con progetti di volontariato per la chiesa e persone con disabilità. È una devota fedele della chiesa evangelica battista e si è avvicinata alla comunità dei sordomuti grazie a uno zio sordo che le ha insegnato la lingua dei segni (utilizzata anche nel famoso discorso che ha tenuto alla cerimonia di insediamento presidenziale del marito nel 2019).

Finché alle ultime elezioni del 2022, di fronte ai 700.000 morti per la pandemia, all’inflazione in crescita e ai salari sempre meno competitivi, il bolsonarismo non ha più convinto i brasiliani e il candidato del Partito dei Lavoratori, Luiz Inácio Lula da Silva ha vinto di pochissimo con il 50,9% (ovvero poco più di 2 milioni di voti di scarto). Da quel momento è iniziata la parabola discendente del “Capitano”, con la vacanza-autoesilio in Florida per 3 mesi dopo la sconfitta e un tentativo di golpe da parte di alcuni manifestanti pro-Bolsonaro che hanno assalito i palazzi istituzionali l’8 gennaio, subito spento dalle autorità e condannato come «azione illegale» da Bolsonaro stesso. In contemporanea, è cresciuta l’attenzione verso la moglie come leader politica emergente.

Da marzo Michelle Bolsonaro è diventata la presidente dell’ala femminile del Partito liberale (Pl Mulher) di destra radicale, guidato da Valdemar Costa Neto. Durante l’ultima campagna presidenziale, alcuni hanno attribuito ai discorsi patriottici e ispirati alla fede cristiana della first lady il merito di aver fatto guadagnare voti al marito soprattutto tra la popolazione femminile. Un recente articolo pubblicato in una delle principali testate brasiliane è stato intitolato provocatoriamente: “Bolsonaro, il first gentleman di Michelle”.

La prospettiva di una possibile discesa in campo di Michelle per la corsa presidenziale del 2026 si è fatta ancora più concreta dopo che Jair è stato condannato dal Tribunale superiore elettorale per abuso di potere e uso distorsivo dei media per aver messo in dubbio l’affidabilità del voto elettronico. Con conseguente ineleggibilità per i successivi 8 anni, cioè almeno fino al 2030 (forse anche fino al 2032 se venisse condannato anche in un altro procedimento davanti alla Corte dei conti).

Ma l’influenza della famiglia Bolsonaro non sembra destinata ad arrestarsi. In un post pubblicato da Michelle subito dopo la sentenza su Instagram (dove ha un seguito di 6,3 milioni di follower) si legge: “Il nostro sogno è più vivo che mai. Sono ai tuoi ordini, mio Capitano”, lasciando intendere la disponibilità ad assumersi un passaggio di consegna. Ipotesi supportata anche dal marito che ha dichiarato a Reuters: «Certo che sosterrei la candidatura di Michelle».

Sono dello stesso avviso anche esponenti del Partito liberale, come Sóstenes Cavalcante, che l’ha descritta come una «candidata molto forte» per qualsiasi posizione. I suoi punti di forza, soprattutto verso l’elettorato femminile, sembrano essere la fede evangelica (condivisa da un terzo della popolazione brasiliana) e una concezione della donna più tradizionale rispetto a quella proposta dalla sinistra.

Chi la critica, invece, fa notare come ci siano ancora questioni da chiarire riguardo ad alcuni trasferimenti (per un totale di 16.000 dollari) sul suo conto corrente da parte di un precedente assistente indagato per corruzione. E ricorda anche lo scandalo riguardante i cospicui regali dell’Arabia Saudita: oggetti preziosi del valore di 3,25 milioni di dollari, tra cui una collana di diamanti, che l’ex presidente avrebbe voluto introdurre illegalmente in Brasile senza denunciarli alla dogana. Tutto ancora sotto sequestro.

Non è l’unica a competere in questa gara di successione. Altri candidati conservatori ben visti sono il governatore di San Paolo, Tarcísio de Freitas, che ha già ricevuto l’appoggio di diversi imprenditori, e il governatore di Minas Gerais, Romeu Zema. E la competizione potrebbe svolgersi anche all’interno della stessa cerchia familiare: benché non abbiano ancora manifestato aspirazioni presidenziali, ben 2 figli dell’ex presidente sono siedono in Parlamento e potrebbero voler seguire le orme del padre. Ma non sembrano avere lo stesso carisma di Michelle: Flávio Bolsonaro è ancora macchiato dalle accuse di coinvolgimento in una rete di corruzione e Eduardo ha posizioni politiche estremiste che raccolgono molto meno consenso.

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