Diritti

Parlamento Ue: il sesso senza consenso sia considerato stupro

Arrivato il primo via libera per una legislazione europea contro gli abusi di genere, che chiede anche norme più severe per la violenza informatica e maggiore sostegno alle vittime
Credit: Hakeem James Hausley
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
13 luglio 2023 Aggiornato alle 19:00

I rapporti sessuali non consensuali saranno considerati stupro nell’Unione Europea. Senza obiezioni da parte dei deputati, mercoledì 12 luglio il Parlamento Ue ha approvato la posizione negoziale per una direttiva relativa alla lotta contro la violenza di genere e domestica, aprendo la strada ai negoziati interistituzionali con il Consiglio Europeo. La direttiva era stata proposta dalla Commissione l’8 marzo 2022, Giornata internazionale della donna.

La proposta, elaborata dalle Commissioni LIBE e FEMM (per le libertà civili e per i diritti delle donne), punta a garantire un livello minimo di protezione in tutta l’Ue contro la violenza di genere. 3 i pilastri fondamentali: prevenzione, protezione e azione penale, a ciascuno dei quali dovrà corrispondere una serie di azioni.

Il mandato del Parlamento include non solo una definizione di stupro basata sul consenso, ma anche norme più severe contro la violenza informatica (cyber stalking e cyber harrassment, ma anche la diffusione non consensuale di immagini intime e la promozione dei discorsi d’odio e violenza) e un migliore sostegno alle vittime.

Inoltre, rispetto alla proposta della Commissione, introduce valutazioni caso per caso per il consenso e amplia l’elenco delle circostanze aggravanti: particolari condizioni della vittima (gravidanza, disagio psicologico, l’essere vittima di tratta o in strutture per richiedenti asilo), atti inumani, degradanti o umilianti, reati che hanno provocato la morte o il suicidio delle vittime, contro una figura pubblica e quelli basati sull’intenzione di preservare o ripristinare “l’onore”.

Infine, la proposta chiede norme europee contro le aggressioni sessuali, le mutilazioni genitali intersessuali, la sterilizzazione forzata, i matrimoni forzati e le molestie sessuali in tutti gli ambienti di lavoro, nonché norme specifiche per i reati online e migliori procedure per garantire la sicurezza e la salute delle vittime, come il supporto legale gratuito.

Nell’Ue 1 donna su 3 ha subito violenze fisiche o sessuali, per lo più perpetrate da partner intimi. Nel 2020, è stato stimato che 1 giovane donna su 2 abbia subito violenze di genere online. A oggi, però, non esiste uno strumento giuridico che affronti specificamente la violenza contro le donne e la violenza domestica a livello dell’Unione.

«Abbiamo bisogno di una direttiva Ue in modo che le donne possano sentirsi al sicuro in ogni angolo d’Europa, sapendo che questi crimini di violenza contro le donne saranno presi molto sul serio», ha spiegato Frances Fitzgerald, correlatrice del fascicolo per il Comitato per i diritti delle donne (FEMM) durante la conferenza stampa. La legislazione nazionale, infatti, varia da Paese a Paese. Questo significa che non in tutti gli Stati dell’Ue il sesso senza consenso è considerato stupro. Come nel nostro, per esempio.

Di fronte alla notizia che il Parlamento avrebbe votato una direttiva per introdurre una definizione di stupro basata sul consenso, in molti casi la prima reazione è stata “perché, finora come era considerato?”. La risposta a questa domanda è: dipende.

In Paesi come la Spagna, la Slovenia, Belgio, Croazia, Cipro, Danimarca, Grecia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Regno Unito, Svezia, Paesi Bassi, Austria, Portogallo è così. Negli ultimi anni questi Stati hanno emendato le loro legislazioni per introdurre norme basate sul concetto che “solo sì significa sì”, ma ci sono ancora dei Paesi (l’Italia, tra gli altri) in cui non è così. Non solo a livello legislativo ma anche, hanno mostrato nuovamente le cronache più recenti, a livello culturale.

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