Ambiente

La Grecia sta bruciando

Evacuate 30.000 persone a Rodi e circa 20 villaggi a Corfù, dove si pensa che gli incendi possano essere dolosi. Tra temperature oltre i 40 gradi, venti caldi e terreni aridi, divampano le fiamme

Un vigile del fuoco cerca di spegnere un incendio nel villaggio di Metochi, vicino a Epidauro, in Grecia, il 23 luglio 2023.
Un vigile del fuoco cerca di spegnere un incendio nel villaggio di Metochi, vicino a Epidauro, in Grecia, il 23 luglio 2023. Credit: EPA/BOUGIOTIS EVANGELOS
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24 luglio 2023 Aggiornato alle 15:00

Fiamme, blackout continui, fumo, canadair che battono il cielo senza sosta e poi la paura e l’infinita attesa per tornare. In alcune delle più rinomate isole greche, come Rodi e Corfù, ma anche nella zona di Eubea, il paradiso delle vacanze si è trasformato in inferno di fuoco.

L’incendio più vasto, per proporzioni, anche se lontano da quelli visti negli anni passati in altre zone del Paese, è quello di Rodi: oltre 30.000 le persone che hanno ricevuto ordine di evacuazione, salti di corrente costanti e il rischio di perdere tutto per migliaia di residenti.

In molte aree dell’isola, dove sono presenti migliaia di turisti britannici ma anche tantissimi italiani, tra temperature bollenti oltre i 40 gradi e venti secchi come il Meltemi, caratteristico in presenza dell’anticiclone africano, gli incendi sono fuori controllo: ancora pochi gli operatori che intervengono a terra e il sorvolo dei mezzi che scaricano acqua finora non è stato sufficiente a fermare le fiamme che trovano linfa in un terreno secco, come quello della macchia mediterranea, già duramente impattato dagli eventi estremi della crisi del clima e periodi pregressi di siccità.

A Rodi 3.000 persone sono state prelevate e salvate addirittura via mare grazie alle navi della Guardia costiera e per molte altre la “fuga” passa dall’aeroporto locale, intasato e sotto stress. Si tratta, hanno detto le autorità greche, della più grande operazione di evacuazione mai realizzata” nel Paese.

L’incendio va avanti da quasi 6 giorni e continua a divampare a Sud Est, favorito dai venti costanti. Tutte le strutture di Rodi sono oggi a disposizione dei turisti, in diversi casi anche con acqua e cibo gratuiti, per cercare di risolvere la situazione, la stessa a cui lavora a distanza anche l’Unità di Crisi della Farnesina per accertare il salvataggio di tutti gli italiani presenti. Sempre La Farnesina ha sconsigliato a quanti avevano in programma di partire di evitare di recarsi a Rodi.

Nel frattempo, mentre non lontano da Atene a sud di Eubea preoccupano diversi roghi, le fiamme hanno colpito anche a nord di Corfù, altra isola poco distante dall’Italia dove sono presenti molti connazionali. Circa una ventina di villaggi sono già stati evacuati e la Guardia costiera ha portato in salvo 59 persone che si trovavano sulla spiaggia di Nisaki. Anche qui si lavora senza sosta per tentare di mettere in sicurezza persone e case e già in 2.500 sono stati evacuati per motivi di sicurezza e trasferiti in varie strutture, compreso lo stadio Agios Markos e il Teatro Municipale di Corfù.

Per il sindaco Giorgos Mahimarisa, gli incendi sono di origine dolosa dato che le fiamme sono divampate contemporaneamente in 3 diversi luoghi (c’è chi dice addirittura 6) alle pendici del monte Pantokratoras. Serviranno però accertamenti per poter confermare l’ipotesi.

Corfù e Rodi, purtroppo, potrebbero essere solo una anteprima del rischio incendi a cui è sottoposto il Paese, tra terreni secchi dovuti all’assenza di piogge negli scorsi mesi, venti forti e caldi e temperature elevate dettate dall’ondata di calore che attraversa l’Europa.

«Il rischio di incendio sarà estremo in diverse aree della Grecia oggi» ha detto il portavoce dei vigili del fuoco Vassilis Vathrakogiannis, sottolineando che in diverse aree le temperature hanno sfiorato i 45 gradi.

Nel frattempo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha contattato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis per offrire ulteriore assistenza, anche se va ricordato che il sistema di protezione civile europeo garantisce soprattutto aiuti tramite aerei e meno in termini di forze a terra.

La speranza è che da mercoledì, come avverrà in parte d’Italia, gli effetti dell’anticiclone inizino a svanire e con lui anche parte dei venti che oggi alimentano i roghi. Da giovedì poi, indica il meteo greco, le temperature potrebbero scendere sotto i 30 gradi aiutando a districare la complessa situazione che oggi vive il paradiso delle vacanze trasformato in inferno.

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