Diritti

Salgono le temperature, cresce la violenza domestica

In India, Pakistan e Nepal sembrerebbe esistere un collegamento tra crisi climatica e aumento degli abusi in ambito familiare o all’interno di una coppia (+6,3%), spiega lo studio pubblicato su Jama Psychiatry
Credit: Nataliya Vaitkevich
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
30 giugno 2023 Aggiornato alle 10:00

Il cambiamento climatico è anche un problema di genere. Da anni diversi studi dimostrano che l’aumento delle temperature colpisce più duramente le donne, responsabili di procurare l’acqua per le proprie famiglie, incaricate del lavoro di cura e vittime di crescenti violenze sessuali. Ora, lo studio pubblicato sulla rivista medica mensile Jama Psychiatry ha rilevato che un aumento di 1°C della temperatura media annuale è collegato all’aumento sostanziale di oltre il 6,3% degli episodi di violenza domestica fisica e sessuale in 3 Paesi dell’Asia meridionale.

La ricerca della Fudan University di Shanghai ha coinvolto 194.871 ragazze e donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni provenienti da India, Pakistan e Nepal tra il 2010 e il 2018, indagando le loro esperienze di violenza emotiva, fisica e sessuale e confrontandole con la crescita della temperatura media globale nello stesso periodo.

L’India, il Paese tra i 3 considerati con i tassi più alti di violenza causata dal partner, ha registrato anche l’aumento maggiore di abusi: con 1°C in più, le violenze fisiche e sessuali sono cresciute rispettivamente dell’8% e del 7,3%. Entro la fine del ventunesimo secolo, secondo lo studio, si stima che la prevalenza della violenza da parte del partner (Ipv) “aumenterà notevolmente con l’aumentare delle temperature, in particolare in uno scenario di emissioni di CO2 illimitate”.

Ci sono vari fattori, provocati dal caldo, che possono mettere le famiglie in condizioni di stress estremo e far aumentare i tassi di violenza: la perdita dei raccolti, l’indebolimento delle infrastrutture, la crisi economica. A causa dei cambiamenti climatici, delle inondazioni e della siccità, le persone rimangono intrappolate in casa e non riescono a lavorare. I ricercatori Yixiang Zhu, Cheng He e Michelle Bell hanno riscontrato che, anche se l’aumento della violenza legata al caldo riguarda tutte le fasce di reddito, la crescita maggiore ha riguardato le famiglie a basso reddito e le zone rurali.

Un’attivista indiana che lavorava con la commissione per le donne dello Stato Uttah Pradesh, Suniti Gargi, è convinta che la crisi climatica stia peggiorando le ondate di calore estive, che secondo lei avrebbero a che fare con l’aumento dei livelli di violenza domestica a cui ha assistito. Gargi ha spiegato al Guardian che le temperature insolitamente alte «causano un enorme stress economico nelle famiglie. Se un uomo può emigrare in un altro Stato per trovare lavoro può aiutare a tenere acceso il fuoco di casa, ma quando non può farlo per qualsiasi motivo, la moglie si trova a subire la sua rabbia e il suo senso di inutilità».

Una donna ha raccontato che quando suo marito non può andare a lavorare nei campi per via del caldo di maggio e giugno «lui si arrabbia perché si sente impotente per non essere in grado di sfamare i bambini. Quando la frustrazione aumenta e i bambini si lamentano e litigano, si sfoga con me. Li picchia anche. Poi si pente di averli picchiati, ma il giorno dopo, quando non può ancora uscire a guadagnare, lo fa di nuovo».

Nel periodo preso in considerazione, la prevalenza della violenza fisica è stata la più alta (23%), seguita dalla violenza emotiva (12,5%) e sessuale (9,5%), mentre le escursioni termiche annuali erano comprese tra 20°C e 30°C. La ricerca ha scovato un’associazione significativa tra temperatura ambientale elevata e prevalenza di violenza domestica contro le donne. Considerando gli scenari previsti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change, si stima che nel 2090 l’India registrerà il più alto aumento di prevalenza di Ipv (23,5%) tra i 3 paesi, rispetto al Nepal (14,8%) e al Pakistan (5,9%).

Un’altra ricerca, pubblicata su Science, ha rilevato che, in caso di ondate di calore, i tassi di femminicidio per mano del partner aumenta del 40%. In Kenya le donne che risiedono nelle zone colpite da eventi meteorologici estremi hanno una probabilità maggiore (+60%) di segnalare violenze domestiche da parte di un partner. Senza contare che il cambiamento climatico, che spinge le popolazioni a migrare per la mancanza di cibo, lavoro o acqua, rende donne e ragazze migranti più vulnerabili alle violenze sessuali.

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