Culture

Louis Vuitton: Pharrell Williams è partito col botto

Il video della sua prima sfilata come direttore creativo uomo del marchio francese macina record su record; molti sostengono che l’ascesa sia solo iniziata. Sarà vero o la mancata esperienza lo penalizzerà?
Credit: mvcmagazine.com
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
26 giugno 2023 Aggiornato alle 17:00

Dopo tanta attesa il momento fatidico è arrivato e si è rivelato quello che tutti si aspettavano: un successo. È ancora presto per dire se la carriera da direttore creativo della linea uomo di Louis Vuitton di Pharrell Williams sarà luminosa come quella che lo ha visto per decenni protagonista incontrastato della scena musicale mondiale, ma una cosa è certa: la sua prima sfilata ha lasciato il segno.

Il debutto della star nel ruolo che fu di Virgil Abloh, prematuramente scomparso nel 2021, è avvenuto durante la settimana della moda maschile al Pont Neuf di Parigi, trasformato in una passerella scintillante ricoperta del motivo Damier dorato, marchio di fabbrica della Maison insieme al Monogram.

Nella collezione primavera estate 2024 presentata in passerella è evidente il nuovo tocco di Williams, che rende omaggio all’America e in particolare al suo luogo di nascita, Virginia Beach. Protagonista assoluto il motivo Damier pixelato e reso simile al camouflage e per questo ribattezzato Damoflage, onnipresente in capi street wear destinati a diventare iconici, impreziositi anche da un nuovo logo, LV Lovers.

Ma al di là degli abiti, la potenza di Pharrell Williams sta proprio in Pharrell Williams e nella capacità di catalizzare su di sé ogni attenzione, qualunque cosa faccia. Il video della sua sfilata al momento ha superato i 502 milioni di visualizzazioni complessivi su tutte le piattaforme, un numero in continuo aggiornamento e mai raggiunto dal brand fino a ora, che testimonia come con ogni probabilità il suo arrivo a Louis Vuitton cambierà, almeno in parte, il mondo della moda.

Elitaria, lussuosa ed esclusiva, ma con un tocco di pop: questa la visione di Williams, che detta le mode non solo con quello che disegna ma con tutto ciò che indossa. Non è un caso che sia arrivato alla sfilata con un paio di occhiali da sole in oro e diamanti di Tiffany&Co divenuti già il sogno proibito di molti.

Una rivoluzione non solitaria la sua, ma che si avvale anche della presenza costante di tante celebrità, molte delle quali divenute negli anni amici. Alla sua sfilata non mancava quasi nessuno. In prima fila, di fianco alla famiglia Arnault proprietaria del gruppo LVMH, sedevano infatti tra gli altri Beyoncé e Jay-Z, Rihanna, A$AP Rocky, LeBron James, Zendaya, Kim Kardashian, Jared Leto, Lewis Hamilton, Jaden e Willow Smith, Kelly Rowland, Naomi Campbell, Lenny Kravitz, Ghali, Mahmood.

Tutto lo show business alla corte di Pharrell Williams, al quale prima o poi dovrà probabilmente inchinarsi anche il mondo della moda, che non aveva accolto positivamente il suo arrivo alla direzione creativa di Louis Vuitton. Questione di merito o presunto.

Nonostante infatti Williams sia da sempre un’icona di stile e graviti da tempo nell’orbita del fashion system grazie anche alla creazione di un suo brand e a collaborazioni con diversi marchi come Gucci, Adidas, Chanel, Uniqo e lo stesso Louis Vuitton, il musicista non si era mai cimentato con bozzetti e affini e questo ha fatto storcere il naso a molti.

Soprattutto ai tanti stilisti che, dopo la scomparsa di Virgil Abloh, speravano di poterne raccogliere il testimone, che invece è stato depositato tra le mani di una pop star, molto probabilmente scelta proprio perché outsider, dalla visione eclettica, certamente, ma estranea alle logiche della moda e per questo forse migliore di altri, perché in grado di rivoluzionarla senza condizionamenti pregressi.

E non è detto che la rivoluzione passi necessariamente dagli abiti, che nell’era del digital e dei social network contano ma non come un tempo, fagocitati dallo spettacolo e dalla capacità di rendere le sfilate eventi in grado di macinare view e collezionare like. Un’abilità che sicuramente a Pharrell Williams non manca visti i record polverizzati dal video del suo primo show e il numero di follower personali, solo 14,8 milioni su Instagram.

La linea maschile è quella meno sviluppata dal marchio Louis Vuitton, che ha il proprio core business nelle borse, seguite (ma con notevole distacco) dagli abiti da donna; per questo è logico presupporre che la scelta di un personaggio tanto noto e con un potere di influenzare le masse indiscutibile sia stata mossa anche dalla volontà di dare nuova linfa a un segmento in ombra, che con il suo predecessore aveva iniziato a risollevarsi.

Se sarà stata azzeccata o meno potrà dirlo solo il tempo. Di sicuro ora c’è solo che Mister Happy sembra essere partito con il piede giusto, mettendo a tacere (per il momento) le polemiche.

Leggi anche
Moda
di Alessia Ferri 4 min lettura
Gli stabilimenti ArtLab
Economia circolare
di Giorgia Colucci 4 min lettura