Ambiente

Moda sostenibile: l’incontro tra riciclo e digitale

Lo stilista giapponese Nakazato presenterà a Parigi una collezione realizzata con fibre rigenerate provenienti da prodotti tessili di scarto, personalizzata con stampe digitali. Insieme a lui, anche Seiko Epson
Credit: Yuima Nakazato
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26 giugno 2023 Aggiornato alle 11:00

Ormai si parla sempre più spesso di moda e sostenibilità. E, nonostante gli ostacoli che si possono incontrare nel rendere green una delle industrie più inquinanti al mondo, c’è qualcuno che prosegue in questa battaglia. È il caso dello stilista giapponese Yuima Nakazato che, durante la settimana della haute couture di Parigi (dal 3 al 7 luglio), presenterà al Palais de Tokyo una collezione realizzata con tessuti in fibre riciclate e rigenerate. Questi tessuti, a loro volta, sono stati acquistati personalmente dal designer in Kenya da prodotti tessili di scarto e poi personalizzati con stampe digitali.

Il messaggio che Nakazato vuole lanciare sembra molto chiaro: un cambiamento radicale nel settore della moda sul piano ambientale è possibile. Ma non solo: come vuole dimostrare lo stilista, il cambiamento è possibile pur mantenendo alto il livello della qualità e della creatività.

Alle spalle di questo ambiziosissimo progetto c’è anche Seiko Epson, gruppo giapponese che da 20 anni ha deciso di provare a sperimentare, e poi rafforzare, a Como il legame tra moda, tecnologia e sostenibilità.

Di questo piano di investimento a lungo termine fa parte la fusione di 2 realtà, l’azienda meccano-tessile Fratello Robustelli e l’impresa For Tex, storici partner dell’azienda giapponese: il progetto è andato di pari passo insieme allo sviluppo della stampante digitale Monna Lisa lanciata nel 2003.

«Creare questo centro a Como è stata la scelta giusta – ha commentato Yasunori Ogawa, presidente di Seiko Epson Corporation, a Il Sole 24 Ore – anche perché noi possiamo imparare molto dalle aziende manifatturiere di questo distretto e progredire nelle nostre attività per poi collaborare con designer da tutto il mondo».

Dal canto suo, Paolo Crespi, commercial director di Epson Como Printing Technologies, ha dichiarato che «il maggior numero di installazioni di queste stampanti è proprio in Italia: quasi tutti i maggiori brand di lusso operano sul nostro territorio, e possiamo orgogliosamente dire che stampano con Monna Lisa». Si tratta di una tecnologia che ha affascinato anche il mondo del fast fashion in quanto permette di produrre in modo veloce, ha spiegato Crespi, cose impensabili da realizzare con i tempi dell’incisione e della stampa tradizionale.

Nella sua ultima versione presentata a Milano, Monna Lisa ha dimostrato di riuscire a coprire con il digitale il 100% delle necessità di stampa. Ma la sfida è esportare il modello in mercati con volumi più elevati, ma che ancora sono indietro in tema di sostenibilità: «Il nostro primo obiettivo è rendere possibile un passaggio dalla stampa analogica a quella digitale – ha concluso Ogawa – e poi puntiamo a introdurre fibre tessili riciclate, come abbiamo fatto per la carta, che vengono create senza usare acqua, e nuovi materiali sostenibili».

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