Ambiente

Moda sostenibile: arriva il cotone a basso consumo d’acqua

Dopo aver seminato le colture attingendo a piccoli bacini per l’irrigazione nei mesi più caldi del 2022, sono cresciuti i primi raccolti. Ora Ovs ha lanciato la sua prima collezione realizzata con cotone water friendly
Credit: Via tpop.com
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24 aprile 2023 Aggiornato alle 16:00

Poco prima dell’inizio del periodo di siccità che stiamo vivendo, il marchio di abbigliamento Ovs si era posto una sfida: coltivare cotone sostenibile e interamente italiano risparmiando acqua.

A Pollina, in provincia di Palermo, riscoprendo tecniche agricole antiche, l’azienda ha quindi seminato negli scorsi mesi alcune colture di un cotone a fibra lunga di altissima qualità e a ridotto consumo d’acqua. Un’operazione molto importante anche alla luce del fatto che questa materia prima rappresenta circa il 70% del totale dei materiali che compongono i capi del brand.

Senza ricorrere a fertilizzanti e pesticidi chimici e attingendo esclusivamente a piccoli bacini per l’irrigazione delle piante nei mesi più caldi, sono cresciuti così i primi raccolti che, in occasione della Giornata della Terra, sono diventati protagonisti del percorso di sostenibilità ambientale dell’azienda.

Per l’Earth Day, infatti, Ovs ha lanciato la sua prima collezione realizzata con il cotone di Sicilia, dopo la semina del 2022: i capi sono in vendita in alcuni negozi selezionati sugli oltre 2.000 del marchio e online.

L’iniziativa è stata annunciata durante la diffusione dei ricavi dell’azienda, in crescita dell’11,3% con oltre 1,5 miliardi. «Per noi il cotone è una materia prima strategica - ha dichiarato Stefano Beraldo, Ceo di Ovs - Dal 2021, il 100% dell’approvvigionamento deriva da fonti più sostenibili e oggi il cotone siciliano ci consente di avviare produzioni locali che assicurano la tracciabilità dell’intera fornitura. È un passo significativo, anche se al momento poco più che simbolico, verso l’obiettivo di produrre in Italia materie prime di alta qualità, pensando inoltre, a esempio, a canapa, lino, lana».

Arrivare a 100 tonnellate nel 2023 è l’obiettivo del marchio, che punta anche sulla ricerca, finanziando dottorati all’Università di Catania in Agricultural, food and environmental science dedicati al cotone italiano.

Come ha spiegato ai media Beraldo, «il recupero di questa coltivazione contribuisce alla rinascita del territorio, incoraggia la manifattura tessile ed è un’occasione per l’economia locale. Le tecniche utilizzate tutelano il suolo, riducono l’uso di acqua e rispettano la biodiversità. E c’è un altro aspetto che si inserisce nel progetto di sostenibilità di Ovs: la mini collezione esce infatti dalle mani di Progetto Quid, un’impresa di moda etica del veronese che dà lavoro a persone con un passato di vulnerabilità in un percorso verso la scoperta del loro talento creativo».

Infine, Ovs fa sapere che l’impegno per una rivoluzione verde non si fermerà alla materia prima, ma attraverserà tutte le fasi della filiera, con trasparenza: dalla coltivazione alla separazione della fibra dai semi, che sarà fatta a chilometro zero, fino alla manifattura finale.

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