Ambiente

Ananas di sangue, la storia di aggressioni e morti in Kenya

Sotto accusa le guardie di sicurezza dell’azienda agroalimentare Del Monte: avrebbero aggredito e ucciso almeno quattro persone che si erano introdotte nelle fattorie. Una indagine del Guardian rivela nuovi dettagli
Credit: Habibur Rahman/eyepix via ZUMA Press Wire
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23 giugno 2023 Aggiornato alle 11:00

Una storia agghiacciante quella che arriva dal cuore del Kenya, di quelle che dovrebbero far riflettere i consumatori mentre acquistano prodotti provenienti da lontano.

Secondo una indagine del Guardian e del Bureau of Investigative Journalism (Tbij) le guardie di sicurezza di una grande fattoria di ananas della Del Monte, una realtà di oltre quaranta chilometri quadrati fuori Nairobi, avrebbero ripetutamente aggredito e ucciso persone sospettate di sconfinare in quel territorio.

Bisogna tenere presente che l’intera area, sorvegliata da 237 guardie giurate, è quella dove si raccolgono gli ananas che poi finiscono nei grandi supermercati europei e di altre zone del mondo. Le piantagioni sono talmente vaste da aver monopolizzato buona parte dell’area, costellata ora da piccoli villaggi, e in più occasioni sono capitate incursioni, spesso da parte di persone con difficoltà economiche, alla ricerca di frutta da rivendere sul mercato locale, o talvolta semplicemente per mangiare.

Queste incursioni hanno portato a una escalation di risposte violente da parte delle guardie: negli ultimi quattro anni si sono susseguite le denunce di violenze nei confronti degli abitanti dei vicini villaggi, in certi casi anche brutali uccisioni da parte di sorveglianti armati di mazze di legno.

La stessa Del Monte ha affermato di aver preso le accuse “estremamente sul serio” e ha avviato un’indagine “piena e urgente” sui possibili abusi.

Nel frattempo però, mentre alcuni supermercati hanno già sospeso gli ordini relativi agli ananas, emergono sempre più dettagli sulla brutalità delle guardie.

The Guardian e Tbij hanno indagato su almeno quattro morti: chi per le ferite dovute dai colpi subiti, chi in prigione successivamente alle botte incassate, chi persino come il giovane 22enne Stephen Thuo Nyoike “è stato trovato morto sulla strada che costeggia la fattoria di Del Monte con il collo tagliato con un filo dopo essere andato a rubare ananas”.

Alcune violenze risalgono anche a dieci anni fa e uno studio legale, per conto di 134 abitanti del villaggio che vivono vicino alla fattoria, ha chiesto un risarcimento per “gravi violazioni dei diritti umani”, sottolineando che talvolta veniva colpito anche semplicemente chi si avvicinava alla azienda.

Alcune presunte vittime affermano di essere state attaccate indiscriminatamente dalle guardie mentre viaggiavano su strade pubbliche attraverso o vicino al territorio di Del Monte. Anche la polizia locale è sotto la lente di ingrandimento per i suoi comportamenti: spesso, davanti alle violenze, avrebbe chiuso gli occhi senza intervenire. Ora, mentre si piangono i morti, la speranza è che finalmente la questione possa finire in un’aula di tribunale alla ricerca della giustizia.

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