Diritti

Europa: saranno assunti più di 250.000 rifugiati

Tra le principali aziende della Tent Partnership for Refugees che si impegneranno a fornire lavoro, formazione e opportunità nel corso dei prossimi 3 anni ci sono Accenture, Adecco, Amazon, Generali e Microsoft
Credit: EPA/QUIQUE CURBELO
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
20 giugno 2023 Aggiornato alle 08:00

Sono 41 le multinazionali che si impegneranno, nel corso dei prossimi 3 anni, a assumere più di 250.000 persone rifugiate in Europa, fornendo posti di lavoro e formazione con un’attenzione particolare a coloro che provengono dall’Ucraina. L’annuncio è arrivato dalla Tent Partnership for Refugees, coalizione globale di oltre 300 aziende che si dedicano ad aiutare a integrare economicamente le persone che sono fuggite dai loro Paesi d’origine per sfuggire alla guerra e alle persecuzioni politiche.

L’iniziativa è stata lanciata nel corso del Tent European Business Summit di Parigi e rappresenta il più grande lotto di impegni presi nella storia dell’organizzazione no-profit fondata nel 2016 da Hamdi Ulukaya, Ceo di Chobani, il marchio di yogurt filtrato più venduto negli Stati Uniti, che mette in contatto imprese e rifugiati: “Stabilisce un nuovo record come l’insieme più significativo di impegni aziendali mai presi per promuovere l’integrazione economica dei rifugiati”, spiega Tent.

Tra le aziende che hanno aderito, le più grandi agenzie di personale del mondo, tra cui Adecco, ManpowerGroup e Randstad, che si impegnano a collegare 152.000 rifugiati al lavoro, e grandi aziende tra cui Accenture, Generali e Indeed, che formeranno più di 86.000 rifugiati. Tra le altre, anche Amazon, Cisco, Microsoft, Adidas e Starbucks. Circa 13.680 persone, secondo l’annuncio, dovrebbero essere assunte direttamente dalle aziende che hanno aderito al progetto. Lo scorso anno, nel primo vertice del gruppo negli Stati Uniti, le imprese si erano impegnate a ingaggiare 22.725 rifugiati e a formarne più di 13.000.

«Ogni numero è la storia di una singola famiglia che ha lasciato tutto, cercando sicurezza, protezione e volendo essere in grado di ricostruire il più rapidamente possibile», ha dichiarato Kelly Clements, vice alto commissaria delle Nazioni Unite per i rifugiati, definendo «essenziali» gli impegni presi da queste imprese.

Secondo l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, nel 2022 sono salite a 110 milioni le persone sfollate in tutto il mondo, 19,1 milioni in più dell’anno precedente. Tra queste, 35,3 milioni sono rifugiati. Circa 5,7 milioni provengono dall’Ucraina, ma altri 5,9 milioni di ucraini sono sfollati all’interno del loro Paese d’origine.

«Un rifugiato cessa di essere tale nel momento in cui ottiene un lavoro», ha sottolineato il presidente Ulukaya, orgoglioso che «le aziende che si stanno impegnando oggi aiuteranno più di 250.000 donne ucraine e altri rifugiati in tutta Europa a badare a se stesse, dando loro l’opportunità condurre una vita dignitosa».

Molte realtà si sono impegnate a formare circa 40.000 persone: vale per Accenture, Indeed, Microsoft e Amazon. «In termini di occupazione, li aiutiamo con spese legali, consulenza, tutoraggio, programmi di formazione, miglioramento delle competenze, lingua, linguistica, tutto, tutto ciò che possiamo», ha spiegato a Euronews J Ofori Agboka, vicepresidente di Amazon, che ha anche promesso di assumere almeno 5.000 rifugiati nei prossimi 3 anni in Europa.

Agboka, che guida le risorse umane di Amazon per le operazioni in tutto il mondo, ha spiegato che «l’opportunità di aggiungere diversità alla nostra forza lavoro continuerà a renderci un’azienda più forte». La stragrande maggioranza delle occupazioni riguarderanno mansioni orarie presso i centri di approvvigionamento e di stoccaggio, nonché nel settore dei trasporti e delle consegne, spiega Associated Press. All’inizio del 2023 l’azienda fondata dall’imprenditore miliardario Jeff Bezos ha annunciato 27.000 licenziamenti in un’ondata di tagli ai posti di lavoro a seguito delle assunzioni promosse dai gruppi tecnologici durante la pandemia: secondo Agboka avrebbero riguardato principalmente i lavori d’ufficio impiegatizi. Le aziende che hanno aderito all’iniziativa sperano che le persone rifugiate possano soddisfare le esigenze di personale dopo che l’economia si è ripresa dalla pandemia.

Le Nazioni europee hanno dimostrato grande solidarietà accogliendo chi proviene dall’Ucraina, in fuga dall’invasione russa cominciata il 24 febbraio 2022, ma Kelly Clements, che ha espresso grande soddisfazione per l’apertura di scuole, posti di lavoro e altre opportunità per le persone ucraine, ha esortato a fare lo stesso per chiunque scappi da conflitti e crisi in corso in luoghi come Siria, Sudan e Afghanistan.

Secondo Tent gli impegni assunti rafforzeranno la forza lavoro delle aziende, colmeranno le lacune di manodopera e daranno impulso alle economie europee, oltre a generare più di 2 miliardi di euro di reddito per i rifugiati in tutta Europa ogni anno. Gideon Maltz, amministratore delegato della Tent Partnership for Refugees, ha spiegato a Euronews che l’iniziativa vuole fornire occupazione e formazione anche per «alleggerire un onere importante per le risorse pubbliche e per il Governo. Non si tratta di discriminare [gli altri] a favore dei rifugiati. Si tratta solo di riconoscere che ci sono molte persone qualificate e competenti che potrebbero essere involontariamente trascurate se dovessero affrontare il normale processo di reclutamento».

Leggi anche
Sfax, Tunisia. Due persone migranti subsahariane vengono intercettate dalla Guardia nazionale tunisina al largo di Sfax. La regione, con i suoi 150 km di costa, è diventata di recente un importante snodo per chi tenta di attraversare il Mediterraneo imbarcandosi in un pericoloso viaggio per raggiungere l'Italia
sfollati
di Chiara Manetti 4 min lettura
Immigrazione
di Mario Di Giulio 3 min lettura