Futuro

Lotta contro il cancro: e se i cani fossero gli alleati migliori?

La storia della cagnolina Jellybean, guarita dal cancro con una nuova cura, ha avviato la sperimentazione anche sugli esseri umani, che reagiscono alla malattia in modo molto simile rispetto ai loro amici a 4 zampe
Credit: Blue Bird 
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25 giugno 2023 Aggiornato alle 13:00

Il cane non è solo il migliore amico degli esseri umani ma anche un prezioso alleato nella lotta contro i tumori maligni.

È la storia del cucciolo Jellybean, raccontata a Wired da una famiglia americana, a svelare come un cagnolino possa offrire preziosissime informazioni per contrastare il cancro, aiutando anche gli esseri umani a sconfiggerlo.

Jellybean è stato colpito da un osteosarcoma, un tipo di cancro invalidante che attacca le ossa e si diffonde rapidamente anche in altri organi, devastandoli completamente senza lasciare speranze. Invece di scoraggiarsi la sua famiglia ha cercato di guardare al futuro e si è aggrappata all’ultima speranza possibile: sottoporre il cagnolino a uno studio clinico alla Tufts University, che consisteva nella somministrazione di un trio di pillole giornaliere sperimentali.

Le pillole hanno ridotto la massa tumorale giorno per giorno e alla luce di questo successo si sta ora provando un trattamento simile su pazienti umani colpiti da questa forma tumorale, soprattutto bambini, anche perché una ricerca ha dimostrato che i cani rispondono ad alcuni farmaci in modo molto simile agli esseri umani.

Durante lo studio sono stati somministrati agli animali un farmaco antitumorale e uno per la pressione sanguigna (Losartan) che hanno avuto entrambi effetti altamente benefici, riducendo i tumori nel 50% degli animali.

Questo ha permesso di capire anche come i tumori che insorgono nei cani siano molto simili a quelli che colpiscono le persone. Confrontando due campioni di tessuti aggrediti da tumore, uno canino e uno umano, sono state evidenziate infatti somiglianze impressionanti, tanto da rendere indistinguibili i due campioni.

I cani sono molto più colpiti dall’osteosarcoma rispetto agli umani e sottoporli a queste tipologie sperimentali di trattamento può aiutare nella ricerca scientifica.

Al momento già 40 bambini stanno ricevendo il Losartan e un equivalente del farmaco antitumorale somministrato ai cani per curare l’osteosarcoma che li ha colpiti. Si tratta solo di un primo, seppur grande, passo avanti per la ricerca, che alimenta le speranze di molti pazienti ma è ancora troppo presto per valutare l’impatto che avranno i farmaci, motivazione per cui le dosi destinate agli umani sono ridotte rispetto a quelle per i cani.

Anche molte aziende farmaceutiche si stanno rendendo conto di quanto siano importanti i dati sul cancro che colpisce gli animali domestici, visto che le enormi quantità d’informazioni genetiche che vengono analizzate possono rivelare numerose prospettive di cura applicabili anche agli umani.

Uno studio pubblicato a inizio 2023 ha confrontato, con l’aiuto di un modello tecnologico, le mutazioni genetiche dei cani affetti da tumore con quelle degli esseri umani, scoprendo incredibili somiglianze.

Alcuni farmaci esistenti per curare i tumori dei cani potrebbero essere quindi utilizzati anche dagli esseri umani, con qualche modifica. Applicando tecniche di intelligenza artificiale e apprendimento automatico il processo sarebbe ancora più veloce, con conseguenti risparmi economici sulla ricerca contro il cancro, spesso costosissima.

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