Diritti

Cancro: al Sud meno chance di una diagnosi precoce

I tumori più diffusi in Italia sono quelli alla mammella e al colon-retto. I programmi di prevenzione, però, raggiungono rispettivamente solo il 23% e il 10% nel Meridione; a Nord, il 63% e il 45%
Credit: National Cancer Institute
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20 aprile 2023 Aggiornato alle 09:00

Nel 2022 in Italia sono state stimate 390.700 nuove diagnosi di cancro, +14.100 casi in 2 anni: nel 2020, infatti, erano 376.600. Questi sono i dati raccolti da diverse organizzazioni che operano nell’ambito oncologico, come l’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), l’Airtum (Associazione Italiana Registri Tumori) e l’Ons (Osservatorio Nazionale Screening).

I tumori più frequenti sono quello alla mammella (55.700 nuovi casi, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020), del colon-retto (48.100 nuovi casi, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), del polmone (43.900 nuovi casi, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), alla prostata (40.500 nuovi casi, +1,5%) e il tumore della vescica (29.200 nuovi casi, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).

Un aumento importante, determinato “dalla riorganizzazione sanitaria e il blocco delle attività per limitare la diffusione della pandemia da Covid-19 - spiega il rapporto, che ha portato a - un calo delle nuove diagnosi, in parte legato all’interruzione degli screening oncologici, in parte al rallentamento delle attività diagnostiche”. Ma c’è una buona notizia: tra il 2015 e il 2021 il tasso di mortalità è sceso del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne.

In base a dove si vive in Italia, la possibilità di accedere a diagnosi precoci è ben diversa. Basti pensare ai programmi di prevenzione per 2 dei tumori più diffusi, al seno e al colon-retto, che rispettivamente raggiungono il 63% e il 45% al Nord, ma solo il 23% e il 10% al Sud. Si tratta del triplo delle mammografie e il doppio degli esami per il colon-retto.

Alle difficoltà del Sistema Sanitario nazionale si aggiungono le disparità socio-economiche: chi è più ricco, più formato e informato ha maggiori possibilità di potersi curare e riuscire a guarire. In Italia gli stili di vita scorretti (responsabili ogni anno di 65.000 decessi per tumore) dilagano tra i cittadini meno abbienti e meno istruiti: il 37% fuma, il 45% è sedentario e il 17% obeso. E il 40% dei casi è evitabile abbattendo fumo e obesità, sempre secondo il rapporto.

Con il Sistema sanitario italiano i costi delle terapie sono gratuiti, ma chi si ammala spesso deve affrontare una serie di spese extra, anche molto grandi: viaggi, visite ed esami, spese per medicinali di sostegno, psicologi, fisioterapia, assistenza infermieristica, a cui si aggiunge una diminuzione delle entrate per il calo della produttività e le ricadute sul lavoro.

Negli Stati Uniti il cancer financial toxicity, ovvero tossicità finanziaria del cancro, è oggetto di molti studi e non pochi pazienti decidono di rinunciare ai trattamenti oncologici, evitando così che la malattia li porti alla bancarotta e rovini le prospettive di vita di tutta la famiglia.

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