Economia

Che cos’è il Bonus Neet e come funziona?

Il Governo ha varato una misura per aumentare le assunzioni dei giovani che non studiano o senza occupazione, con un incentivo del 60% della retribuzione mensile lorda per i datori che ingaggeranno under 30
Credit: Godisable Jacob
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16 maggio 2023 Aggiornato alle 08:00

Con il Dl 48/2023 il Governo Meloni intende affrontare il fenomeno dei Neet (Not enganged in Education, Employment or Training) che racchiude al suo interno una quota di giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata, né inserita in un percorso di istruzione o di formazione. Nel nuovo pacchetto di misure per il lavoro e l’inclusione sociale spicca infatti un’agevolazione per l’assunzione di giovani disoccupati, in modo da aumentare l’occupazione, la produzione di ricchezza e di conseguenza anche il gettito fiscale per lo Stato.

Si tratta di un incentivo pari al 60% della retribuzione mensile lorda, di cui beneficeranno i datori di lavoro che assumeranno (tra il primo giugno e il 31 dicembre 2023) under 30 non inseriti in corsi di studio e senza occupazione ma comunque nel Programma operativo nazionale Iniziativa occupazione giovani, progetto europeo nato per combattere la disoccupazione giovanile.

Oltre all’adempimento degli obblighi contributivi, di tutela delle condizioni di lavoro e di rispetto per accordi e contratti collettivi da parte del datore di lavoro, la misura agevolativa potrà essere richiesta all’Inps solo se l’assunzione determini un incremento occupazionale netto per i 12 mesi successivi, ossia per tutto l’arco di tempo in cui il bonus avrà efficacia. La misura, inoltre, non ha un tetto massimo, ma si calcola sul 60% della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali dovuti all’Inps, includendo oltre alla paga base anche gli straordinari, assenze retribuite (anche se non godute), indennità di malattia, maternità e mensilità extra.

In caso di accettazione della domanda proposta dal datore di lavoro, l’Inps provvederà a erogare il beneficio tramite un conguaglio nelle denunce contributive mensili, vale a dire un rimborso calcolato dalla differenza tra l’importo del bonus e l’ammontare di contributi che il datore di lavoro dovrebbe versare, emergente proprio dalle dichiarazioni che è obbligato a comunicare all’Inps relativamente ai dati contributivi di ogni singolo lavoratore.

Dopo la comunicazione dell’Inps relativamente alla disponibilità dei fondi (80 milioni per il 2023 e 51,8 milioni per il 2024), il datore dovrà stipulare entro 7 giorni il contratto di lavoro che permette l’accesso all’incentivo, per poi comunicarlo telematicamente entro la settimana successiva.

Un forte vantaggio introdotto dal decreto è il fatto che questo bonus potrà essere cumulabile con tutte le altre agevolazioni previste per la lotta alla disoccupazione, come l’incentivo per le assunzioni degli under 36, che concede un’agevolazione del 100% dei contributi (nel limite massimo di 8.000 euro e per 36 mesi) per ogni assunzione a tempo indeterminato di un giovane di età inferiore ai 36 anni. Nel rispetto dei requisiti e condizioni di accesso per entrambe, il datore di lavoro potrà beneficiare contemporaneamente delle misure, subendo tuttavia la riduzione al 20% del bonus Neet.

Nessuna riduzione invece in caso di assunzione con contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere, dove il datore di lavoro potrà beneficiare integralmente della contribuzione agevolata per tutto il periodo di formazione, oltre a tutte le altre misure agevolative previste per gli apprendisti come lo sgravio fiscale del 100% per i primi 3 anni di contratto.

Una volta effettuata la domanda attraverso la procedura telematica, l’incentivo sarà riconosciuto in base all’ordine cronologico di presentazione delle richieste, con conseguente stipula del contratto lavorativo tra datore di lavoro e giovane.

Stando a quanto elaborato dall’Istat, i Neet italiani tra i 15 e i 34 anni rilevati nel Marzo 2023 ammonterebbero a oltre 5,7 milioni, di cui circa 4,2 milioni appartenenti alla fascia d’età coinvolta nel bonus, posizionando l’Italia al vertice della classifica con una percentuale ben più alta della media europea. Un primato in cui pesano differenze di genere, con una netta maggioranza di donne e un picco del 40% di Neet al Sud: un dato frutto di anni di politiche attive e giovanili sterili e inefficaci.

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