Ambiente

Roma pianta 3.000 alberi per rinfrescarti

Nell’Urbe è iniziato un progetto di forestazione per mitigare le ondate di calore. Secondo il ministro Fratin, 6,6 milioni di nuove piante verranno distribuite nelle 14 città metropolitane entro 3 anni
Credit: Anamericaninrome.com
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23 maggio 2023 Aggiornato alle 07:00

Nell’ultima decade circa metà della popolazione globale ha subito numerose ondate di calore, con nuovi record di temperature e un peggioramento della crisi climatica-ambientale. Con la continua espansione dell’urbanizzazione e della cementificazione del territorio, l’impatto del cambiamento climatico sarà sempre più pericoloso, specialmente nelle grandi città.

Per ovviare in parte a questo grave problema, il Governo italiano ha promesso di piantare milioni di alberi nelle aree metropolitane: «Gli alberi hanno un grande e positivo impatto sull’ambiente delle nostre città: sono un valore da difendere e rafforzare. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede che nei prossimi 3 anni siano distribuite 6,6 milioni di piante nelle 14 città metropolitane. Sono in via di definizione proprio in questi giorni gli accordi con undici amministrazioni per il raggiungimento dell’obiettivo annuale di oltre 1,6 milioni di alberi a dimora nel 2022», aveva dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin nel novembre del 2022.

Ma oltre all’azione governativa, stanno venendo messi in atto una serie di progetti da parte di organizzazioni e associazioni nazionali per accelerare la riforestazione delle città. In linea con questi propositi sono stati piantati 3.000 alberi a Roma, come primo passo della campagna ambientale Foresta Italia da parte del network Rete Clima in partnership con Coldiretti. La piantumazione di questi alberi è la fase iniziale del 3.progetto che coinvolge il Parco Regionale Urbano di Aguzzano, grande circa 52 ettari, situato a fianco della Riserva Naturale della Valle dell’Aniene nella periferia nord-est di Roma.

Gli alberi piantati sono stati sottoposti a rigorose procedure, dotandoli di passaporto fitosanitario in modo da garantire la tracciabilità e l’assenza di malattie che potrebbero intaccare la vegetazione circostante indebolendo l’azione di mitigazione ambientale. Le piante utilizzate sono alberi e arbusti come per esempio il frassino maggiore, il tiglio, il pioppo, il biancospino, il ligustro, il corniolo e altre varietà, con una filiera di derivazione 100% italiana e la garanzia che saranno curati per i successivi 3 anni.

Questo progetto pilota vuole essere un esempio per tutta la Penisola, in modo da incentivare le varie amministrazioni cittadine a replicarlo, mettendo a disposizione delle aree cementificate, o in disuso, dove creare delle nuove foreste urbane. Grazie a queste nuove zone ecologiche sarà possibile ridurre le emissioni di gas alteranti, l’inquinamento delle polveri sottili, mantenere la biodiversità, diminuire le temperature urbane e quindi l’impatto negativo delle ondate di calore che investiranno la penisola nei prossimi anni.

Inoltre gli alberi costituiscono un importante elemento per rinfrescare il territorio, grazie all’ombreggiatura, alla traspirazione e alla fotosintesi delle foglie, tanto che un’area verde di 1.500 metri quadrati raffredda mediamente 1,5 gradi. «Piantare alberi è un investimento sul futuro. per questo come Coldiretti siamo felici di collaborare con Rete Clima nel sensibilizzare tutti gli italiani. Crediamo che possa essere un’opportunità di educazione ambientale e di cura del Pianeta, così come una possibilità economica per i nostri vivaisti forestali privati. E puntiamo sulla giusta retribuzione delle piante, nel massimo rispetto della legge contro le pratiche sleali», ha affermato il presidente Ettore Prandini.

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