Diritti

Decreto Cutro: nave per trasferire da Lampedusa 400 migranti al giorno

Ieri sono stati depositati al Senato 2 maxi emendamenti per modificare le procedure alle frontiere e a rivedere il sistema d’accoglienza. La commissione Affari costituzionali si aggiornerà lunedì per votare
Il gruppo teatrale Rossosimona durante la manifestazione degli artisti un mese dopo il naufragio di Cutro
Il gruppo teatrale Rossosimona durante la manifestazione degli artisti un mese dopo il naufragio di Cutro Credit: ANSA/ FRANCESCO ARENA
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14 aprile 2023 Aggiornato alle 21:00

Novità riguardo le procedure alle frontiere, interventi per la gestione dell’hotspot di Lampedusa e misure più stringenti per i richiedenti asilo.

Ieri il Governo è intervenuto nuovamente sul dossier migranti presentando in commissione Affari costituzionali al Senato 2 “maxi emendamenti” al cosiddetto “decreto Cutro”, approvato al Consiglio dei ministri il 9 marzo, e che si è svolto proprio nella località calabrese dove è avvenuto il naufragio che ha provocato la morte di oltre 90 persone.

Il decreto dovrà essere convertito in legge entro il 9 maggio ma l’iter a Palazzo Madama sta andando a rilento. La commissione Affari costituzionali si riaggiornerà lunedì 17 aprile e dovrà votare non soltanto gli emendamenti dell’Esecutivo ma anche quelli (e sono numerosi) avanzati dalle opposizioni, pronte all’ostruzionismo.

Nelle ultime ore è stato “risolto” anche il nodo della protezione speciale, su cui la Lega aveva presentato alcune proposte nelle scorse settimane. La maggioranza di centrodestra infatti ha deciso di depositare un subemendamento unitario in Senato con cui si punta a cancellare del tutto questo tipo di permesso.

Quali sono le novità?

Il primo dei 2 maxi emendamenti depositati riguarda misure per il “potenziamento tecnico-logistico del sistema di prima accoglienza e dei controlli di frontiera”. L’altro, invece, si occupa della disciplina della protezione internazionale e contiene norme in materia di procedure accelerate di frontiera.

Innanzitutto il Governo Meloni punta a prevedere la possibilità, fino al 31 dicembre 2025, di affidare la gestione dell’hotspot di Lampedusa alla Croce Rossa Italiana. Il ministero dell’Interno potrà “avvalersi” di questo apporto al “fine di assicurare adeguati livelli di accoglienza”, anche in vista dell’estate e delle “situazioni di particolare affollamento”.

Prevista poi la presenza di unanave fissa” per “assicurare il trasferimento da Lampedusa a un porto della Sicilia meridionale, di almeno 400 migranti al giorno, per un totale di 2.800 a settimana”. Per questa misura sono stati stanziati circa 8,8 milioni di euro.

Ma nei maxi emendamenti dell’Esecutivo è contenuta anche una “stima” delle spese per la gestione dell’accoglienza previste per l’intero 2023: 853 milioni, con un incremento da 16,7 milioni di euro dovuto dall’accoglienza nelle strutture di Governo di coloro che non saranno più inseriti nei progetti della rete Sistema di accoglienza e integrazione (Sai).

Infatti, con una delle modifiche depositate si stabilisce che i richiedenti protezione internazionale saranno accolti, fino alla decisione definitiva della loro domanda, nei centri governativi e non nell’ambito del Sai costituito dalla rete degli enti locali. Resta la possibilità di accogliere nel Sai i richiedenti che fanno ingresso in Italia attraverso i corridoi umanitari o nel programma nazionale di reinsediamento.

Ai prefetti sarà poi consentito di individuare strutture di accoglienza provvisorie “ove ospitare richiedenti asilo in caso di provvisoria indisponibilità di un adeguato numero di posti nelle strutture esistenti”. La misura specifica che l’accoglienza dovrà avvenire “per il tempo strettamente necessario” e agli stranieri ospitati saranno garantite le prestazioni essenziali (ad esempio cibo o alloggio).

Si prevede poi di consentire al Viminale il trasferimento degli “stranieri ospitati“ negli hotspot ai fini di “un ottimale svolgimento delle attività di soccorso e prima assistenza e delle operazioni ivi previste”.

Il secondo maxi emendamento contiene diverse novità riguardo la protezione internazionale. Innanzitutto vengono ampliati i casi nei quali si applica la procedura accelerata di frontiera, finora consentita per domande di protezione presentate da un richiedente direttamente al confine o in zone di transito solo dopo essere stato fermato per aver eluso o tentato di eludere i controlli.

Previste poi procedure velocizzate e riduzione delle tutele giurisdizionali (specie per i ricorsi) con l’obiettivo di rendere effettivi i rimpatri di chi ha una provvedimento di espulsione.

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