Ambiente

Tecniche di Evoluzione Assistita: inizia la valutazione del Ddl

Il disegno di legge valuterà le opportunità che le Tea possono offrire in campo agricolo. L’obiettivo: ottenere piante più resistenti e fronteggiare gli effetti del climate change
Senatore Luca De Carlo, uno dei promotori del Ddl per le Tea
Senatore Luca De Carlo, uno dei promotori del Ddl per le Tea Credit: vipiu.it.
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12 aprile 2023 Aggiornato alle 12:00

Nei prossimi anni l’Italia dovrà fronteggiare numerose sfide sistemiche causate dalla crisi climatica-ambientale, dalla siccità alla perdita di biodiversità. Queste problematiche coinvolgeranno particolarmente il settore agricolo, che dovrà esplorare e accelerare una serie di tecniche eco-sostenibili rimanendo in linea con i piani europei, fra cui il Green Deal.

Seguendo questa impostazione, lo Stato italiano ha iniziato l’esame del disegno di legge n.488 con la IX Commissione permanente del Senato della Repubblica, che dovrà valutare le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) e la loro sperimentazione nel comparto agricolo.

Il provvedimento è stato presentato dal senatore Luca De Carlo e dalla senatrice Vita Maria Nocco, entrambi del partito Fratelli d’Italia, con la volontà di sbloccare queste innovazioni tecnologiche.

«È necessario approfondire e valorizzare le possibilità offerte dalle Tea, così come stanno facendo o hanno già fatto altri Paesi nel mondo. Queste tecniche di miglioramento genetico permettono di ottenere piante più resistenti e possibilmente anche di qualità superiore. Dobbiamo fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico e, allo stesso tempo, soddisfare le richieste alimentari di una popolazione mondiale in crescita: solo migliorando le performance e riducendo le necessità in termini di acqua, fertilizzanti e farmaci possiamo affrontare queste sfide. C’è poi la tutela dei prodotti italiani, che a fronte delle ricerche in questo campo sviluppate da altre nazioni rischiano di non essere più competitivi sul mercato» ha affermato De Carlo.

L’urgenza di una nuova legislazione nasce dall’inadeguatezza del quadro normativo, risalente a circa 20 anni fa, in un periodo in cui non esistevano le Tea: «Dobbiamo risolvere un problema che è italiano e non europeo: oggi la legge ci impedisce di fare ricerca, quindi serve una buona legge nazionale per rendere possibile la sperimentazione in campo. La commercializzazione sarà un problema successivo da affrontare in Europa nella prossima legislatura. Quando ci sarà il via libero europeo, quindi, dobbiamo farci trovare pronti. In quest’ottica, inoltre, servirà un forte investimento economico per la ricerca sulle Tea. Come Crea, infatti, grazie al progetto Biotech, abbiamo decine di piantine messe a punto dai nostri ricercatori pronte per essere piantate» ha dichiarato il direttore generale del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) Stefano Vaccari.

Le Tecniche di Evoluzione Assistita in campo agricolo sono il frutto dei progressi conseguiti nell’ambito della ricerca biotecnologica, che hanno portato allo sviluppo di nuove tecniche genomiche chiamate anche New Breeding Techniques (Nbt).

Le potenzialità di queste ricerche nell’assicurare un aumento del raccolto, con migliorate caratteristiche produttive, qualitative e nutrizionali, hanno spinto il sistema di ricerca italiano ad avviare negli ultimi anni il progetto nazionale Biotech, finanziato dal ministero dell’Agricoltura e coordinato da Crea, per il miglioramento genetico vegetale.

I risultati conseguiti sulle più importanti varietà agricole italiane (frumento, riso, pomodoro, vite, melo, agrumi e altri) sono stati incoraggianti e hanno visto un incremento della resa, della resistenza alle malattie e agli stress abiotici, con migliori caratteristiche qualitative e una potenzialità produttiva più elevata.

Con la conclusione del progetto a inizio del 2023, sono aumentate le pressioni sul Governo per accelerare l’innovazione agricola italiana. Il nuovo disegno di legge è stato quindi accolto con grande favore dalla Cia Agricoltori Italiani.

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