Ambiente

Da zolfo e arance nasce un fertilizzante

A idearlo l’azienda italiana Steel Belt Systems all’interno del Programma europeo per l’ambiente e l’azione per il clima. Obiettivo: recuperare i suoli alcalini degradati dall’agricoltura intensiva
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20 aprile 2022 Aggiornato alle 13:00

Un fertilizzante organico-minerale ricavato dagli scarti di lavorazione delle arance - polpa e buccia - mescolati con i rifiuti industriali di zolfo derivati dalla desolforazione di gas naturale e petrolio.

La produzione si basa su due brevetti di Steel Belt Systems, azienda italiana impegnata nella realizzazione di impianti industriali a nastro d’acciaio inossidabile, all’interno del progetto Recorgfert Plus, finanziato dal Programma LIFE dell’Unione europea con oltre 1,7 milioni di euro a fondo perduto.

L’obiettivo del fertilizzante, prodotto senza l’utilizzo di componenti chimiche, è quello di recuperare i suoli alcalini degradati dal cambiamento climatico e dall’agricoltura intensiva, e combattere così la desertificazione.

Un fenomeno che secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente colpisce l’8% del territorio europeo, soprattutto nelle aree meridionali. Solo in Italia oltre un quinto del territorio sarebbe a rischio o in condizioni di aridità grave.

Le 3.000 tonnellate di fertilizzante previste dal progetto, il cui termine è fissato entro febbraio del 2025, eviteranno inoltre lo smaltimento in discarica di 1.320 tonnellate di rifiuti umidi e consentiranno il recupero di 2.400 tonnellate di zolfo.

La sua efficacia sarà verificata nell’arco di un ciclo biennale su diverse colture - tra cui peperoni, pomodori, cipolle, broccoli e frumento duro - dislocate su un’area complessiva di 27 ettari tra Calabria, Abruzzo e Salonicco, in Grecia.

Oltre a Steel Belt Systems, che coordina le attività e si occupa della realizzazione dell’impianto pilota presso il proprio stabilimento di Villafranca Tirrena, in Sicilia, il progetto riunisce un consorzio che comprende altri 4 partner.

Tra questi Zolfital esercita la funzione di collegamento tra la fase di produzione dello zolfo e il suo impiego per il fertilizzante. Fratelli Branca fornisce gli scarti organici. L’Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria testa il prodotto valutando la qualità delle colture e analizzando le caratteristiche chimiche e biochimiche dei terreni trattati.

Infine l’istituto ellenico American Farm School esegue test in campo aperto su un’area di 12 ettari e promuove la cooperazione tra i paesi mediterranei e l’area balcanica connessa al progetto.

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