Bambini

La bambina e il capretto Cedar: come l’industria della carne ci anestetizza

Negli Stati uniti una bambina ha tentato di salvare un capretto dal macello ma non c’è riuscita e ora il padre che l’ha aiutata è al centro di una battaglia giudiziaria con la contea della California
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
15 aprile 2023 Aggiornato alle 10:00

Questa storia ha come protagonisti una bambina e un capretto di nome Cedar. Potrebbe sembrare l’inizio di una fiaba di Esopo, se non fosse che la piccola Jessica Long vive nel nord della California, nella contea di Shasta e che la vicenda, a un certo punto, sembra assumere piuttosto le tinte di una pellicola hollywoodiana. Una sorta di rivisitazione green del film cult di Spielberg, E.T, con la bambina che combatte gli adulti spietati per difendere la vita del suo amico a quattro zampe.

Il caso in questione, che è finito sulle pagine di giornali nazionali e internazionali, ha inizio qualche tempo fa: ogni anno migliaia di bambini si iscrivono ai club 4-H locali, che fanno capo a un’organizzazione giovanile nazionale più che centenaria gestita dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti che porta avanti progetti di agricoltura ed economia domestica.

Nel 2022, la piccola Jessica Long, 9 anni, ha acquistato un capretto per un “progetto di bestiame” 4-H, che aveva come obiettivo di allevare la capra fino alla messa all’asta per il macello alla fiera della contea locale.

Com’era prevedibile, la bimba ha finito per affezionarsi profondamente a Cedar e alla vigilia dell’asta, lo scorso giugno, ha implorato invano che la capra venisse risparmiata. Un senatore dello stato repubblicano, Brian Dahle, un agricoltore che ha perso le elezioni per il governatorato della California nel 2022, ha presentato un’offerta di 902 dollari per la carne di Cedar, di cui 63,14 dovevano andare alla fiera, e ha vinto. Più tardi quella notte, in un ultimo disperato tentativo di salvare la capra Cedar dal massacro, Jessica e il padre hanno portato via la capra dalla fiera.

A quel punto però che la vicenda ha preso una piega inquietante. Gli organizzatori della fiera hanno accusato il signor Long di aver rubato il capretto, gli hanno intimato di riconsegnarlo e hanno minacciato di coinvolgere la polizia se non l’avesse fatto. In un secondo momento, una squadra di polizia della Contea, con tanto di mandato di perquisizione e dopo aver percorso oltre 800 km attraverso la California settentrionale, ha sequestrato Cedar e lo ha riportato nella contea di Shasta, dove è stato mandato al macello. Long sta ora facendo causa ai funzionari della contea per aver violato i diritti civili di sua figlia.

L’intera faccenda ha spinto molti quotidiani statunitensi a interrogarsi sul sistema di 4-H, la più grande organizzazione giovanile del Paese, che riflette, nelle sue attività e nella sua stessa organizzazione, l’idea che gli animali da allevamento siano alla stregua di beni fungibili, da utilizzare e, in questo caso mangiare, a proprio piacimento, indiscriminatamente. Una convinzione alla base, più in generale, della cultura della carne in America, un sistema che fattura ogni anno centinaia di miliardi di dollari.

La lezione da imparare, in fondo, è molto semplice: il profitto a lungo termine e l’obbligo contrattuale devono alla fine prevalere sul sentimentalismo infantile.

Il codice culturale nelle comunità agricole impone che persino i bambini si comportino come se gli animali fossero merci.

La sfida della piccola Jessica alle rigide, disumane regole della fiera rischia di creare un precedente pericoloso, suggerendo che gli animali possono meritare misericordia e che le persone che li allevano potrebbero non volerli uccidere: in questo senso, la famiglia Long ha infranto un contratto sociale.

Questa è una delle principali caratteristica dei progetti di bestiame di 4-H. Gli animali da fattoria devono essere trattati come beni fungibili, indistinguibili l’uno dall’altro come potrebbero esserlo delle bistecche su un bancone di un supermarket.

La storia di una bimba coraggiosa e del suo capretto ci restituiscono un’immagine del cibo distante anni luce dalla brutalità del mattatoio industriale. Con la sua morte, Cedar potrebbe ricordare ai genitori che finché l’organizzazione 4-H insegnerà ai bambini a trattare gli animali come merce, il macello sarà sempre la destinazione finale.

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