Ambiente

Animali: s’inaspriscono le pene per chi li abbandona o maltratta

L’ha annunciato la deputata Michela Brambilla: l’iter per l’approvazione della proposta di legge depositata alla Camera è stato avviato. Il testo modifica in più punti il codice penale e prevede il carcere nei casi più gravi
Credit: ANSA/ UFFICIO STAMPA.
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23 febbraio 2023 Aggiornato alle 18:30

“Finalmente inaspriremo le pene per chi maltratta e uccide” gli animali, “al via l’esame della mia proposta di legge” alla Camera.

Le parole sono della deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la difesa dell’ambiente, cui aderisce numerosi parlamentari di tutte le forze politiche, che si è ricostituito nella XIX legislatura e si è presentato ieri con le sue proposte. Il reato di abbandono, ha spiegato Brambilla in una nota, “diventa maltrattamento e chi maltratta un animale o lo uccide verrà punito più severamente”.

“C’è ampio consenso tra le forze politiche, manifestato anche in campagna elettorale”, ha spiegato Brambilla, prima firmataria di una proposta organica in materia, il cui esame è già stato annunciato dalla commissione Giustizia.

Il testo, si legge nella nota, modifica in più punti il codice penale e prevede il carcere nei casi più gravi.

In particolare, innalza i limiti della pena per il reato di uccisione portandolo dagli attuali “quattro mesi a due anni” a “da due a sei anni”, mentre per quello di maltrattamento si passa dagli attuali “tre a 18 mesi” a “da uno a cinque anni”, ma sempre accompagnati da una multa che può variare dai 5.000 ai 30.000 euro. Oggi, ricorda la nota, la pena pecuniaria è alternativa a quella detentiva.

“Inoltre - aggiunge la presidente dell’Intergruppo - la proposta di legge attribuisce al reato di abbandono le stesse pene del maltrattamento, che passano così da massimo un anno di carcere a cinque, e introduce nel codice penale le norme contro esche e bocconi avvelenati, oggi dettate solo da un’ordinanza ministeriale”.

“Maltrattamenti e uccisioni per crudeltà e senza necessità - ha ricordato l’onorevole Brambilla - sono all’ordine del giorno, ormai trovano ampia eco anche sui social e richiedono efficaci misure di “deterrenza” penale. Mi pare evidente che occorrono sanzioni più pesanti, di natura detentiva e pecuniaria”.

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