Ambiente

Daremo un Nobel a Sir David Attenborough o a Greta Thunberg?

Tra i candidati al Premio per la Pace 2022 ci sono la giovane attivista svedese e il celebre naturalista inglese. Che, in 95 anni di esplorazioni, avventure (e persino incontri con i cannibali) continua a insegnarci la magnificenza del Pianeta
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2 febbraio 2022 Aggiornato alle 21:00

Nel pieno dei suoi 95 anni c’è un uomo che non finisce mai di stupirci e ispirarci. Anche per questo - ed è notizia delle ultime ore - la sua candidatura a premio Nobel per la Pace 2022 non può che fare piacere. Sir David Attenborough nella sua infinita carriera di premi e onorificenze ne ha vinti una marea ma non è mai domo nel continuare a mandarci un messaggio preciso: prenderci cura della Terra, rispettare gli animali e le piante, fare pace con gli altri organismi viventi smettendo di sfruttarli soltanto a nostro favore.

Forse, anche se il premio Nobel per la Pace per molti può avere un altro significato, anche solo per questo andrebbe dato a lui. Per la sua curiosità e il suo rispetto, per i suoi insegnamenti, per la tenacia.

Soltanto pochi giorni fa il più celebre dei naturalisti e documentaristi era in Arizona dove - mentre girava delle riprese per i suoi programmi sulla Bbc - si è ferito con un cactus. A 95 anni parrebbe roba seria, ma non per lui che in vita sua è rimasto in balia delle burrasche a bordo di navi, è stato trascinato dai gorilla, attaccato da un caimano, che ha incontrato i cannibali e ha esplorato ogni angolo e profondità del globo. Grazie ai suoi programmi, la sua inconfondibile voce e il meraviglioso modo di presentare la magnificenza della natura, da Life on Earth a The Blue Planet, il naturalista britannico ha ispirato decine di generazioni e lo ha fatto informando e insegnando l’importanza di conservare ciò che ci circonda.

Motivo per il quale i suoi sforzi per “informare e proteggere la diversità naturale della Terra, prerequisito per società sostenibili e pacifiche” sono gli elementi che hanno permesso di candidare lui e l’IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services) al futuro premio Nobel per la Pace. Se riuscirà a vincerlo o meno, lo si saprà soltanto a ottobre, pochi mesi dopo il suo 96esimo compleanno.

Al suo fianco, nelle candidature al Nobel per la Pace, come avvenuto negli ultimi anni, ci sarà anche una giovanissima: Greta Thunberg. Hanno 77 anni di differenza ma anche l’attivista svedese, con i suoi scioperi per il clima e il movimento Fridays For Future, ha avuto il merito di ispirare altre persone in una battaglia che i due hanno in comune: quella alla lotta al surriscaldamento globale.

In generale i nomi dei candidati restano sconosciuti, ma le rivelazioni fatte da alcuni parlamentari e autorità norvegesi - che hanno dichiarato ai media il loro sostegno - ci hanno permesso di conoscere alcuni nomi in rosa per la vittoria.

Fra gli altri candidati che sono stati indicati ci sono anche la dissidente bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya, Papa Francesco, il ministro degli Esteri di Tuvalu Simon Kofe, l’Oms, il governo di unità nazionale del Myanmar, il dissidente russo incarcerato Alexei Navalny, l’attivista iraniano per i diritti umani Masih Alinejad e tanti altri.

Per ora si tratta soltanto di possibili vincitori e nulla più: comunque vada, trionfo o meno, sarebbe già un premio per questo Pianeta che le parole di Attenborough all’ultima Cop26 siano ascoltate e i suoi concetti applicati. «Nella mia vita - raccontava il 95enne dal palco di Glasgow- ho assistito a un terribile declino. Nella vostra potreste assistere a una splendida ripresa… Dobbiamo fare in modo che tutte le nazioni abbiano un buon tenore di vita e un basso impatto ambientale. Dobbiamo imparare insieme come arrivarci, senza che nessuno rimanga indietro» e «non dovete farlo per paura, ma per speranza. Il mondo vi sta guardando».

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