Ambiente

Francia, un mese senza precipitazioni: allarme crisi idrica

La siccità invernale preoccupa il Paese d’oltralpe. Se la pioggia non arriverà presto, il Governo potrebbe essere costretto ad applicare restrizioni all’utilizzo dell’acqua già da marzo
Credit: EPA/LAURENT GILLIERON
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1 marzo 2023 Aggiornato alle 07:00

Come l’Italia, anche la Francia sta vivendo un periodo di siccità preoccupante. Da circa 1 mese nel territorio transalpino non piove e le poche precipitazioni cadute sono state giudicate estremamente scarse.

L’allarme siccità ha portato il Governo francese (quasi come per l’Italia, che domani terrà un tavolo tecnico per capire come affrontare la crisi) ad aprire alla possibilità di introdurre una serie di misure di restrizioni all’uso dell’acqua.

Per Le Monde, è addirittura la prima volta dal 1959 che la Francia non registra un inverno così “arido” con 32 giorni consecutivi senza pioggia. Il Comitato di previsione e monitoraggio idrologico (Cash), guidato da Christophe Béchu, Ministro della transizione ecologica, sta monitorando la situazione per cui «ogni giorno conta». Una condizione che fa riflettere: i prefetti e gli amministratori locali «devono agire con fermezza», ha ricordato il Ministro.

Per esempio, pensando di porre limiti per l’utilizzo dell’acqua: dai divieti di innaffiare le piante allo stop del lavaggio delle auto, fino raccomandazioni per i cittadini riguardo docce più brevi. Il Governo ha già fatto sapere che, se le piogge non arriveranno presto, le restrizioni potrebbero essere messe in atto già da marzo.

Lo stesso Ministero si è detto «allarmato» per il deficit idrico nei suoli e ha ricordato come la scorsa estate «abbiamo avuto fino a 700 comuni interessati da problemi di acqua potabile. Se non prendiamo misure a monte, rischiamo di avere una cifra ancora più alta la prossima estate e su territori più vasti».

La situazione è preoccupante sia nelle principali aree metropolitane che in altre 3 zone specifiche, Occitania, Auvergne-Rhône-Alpes e regione meridionale, dove «il livello di umidità del suolo corrisponde a quello normalmente osservato a fine maggio», fanno sapere le autorità.

Nelle aree di Ain, Isère, Bouches-du-Rhône e Pyrénées-Orientales sono già scattate misure di allerta. Nella città di Lille sono caduti appena 8 millimetri d’acqua a febbraio, cifra che di solito è 6 volte superiore. Per Patrick Marlière, meteorologo del servizio Agate Météo, la situazione francese è da paragonare a una «catastrofe. Il deficit è molto significativo. Siamo tra l’80 e il 90% del deficit di precipitazioni su tutto l’Hauts-de-France» ha detto ai media francesi.

Esattamente come per l’Italia, con il Po e i grandi laghi in sofferenza e senza neve sui monti, si teme per i possibili impatti sull’agricoltura. L’unica grande speranza prima di arrivare a misure drastiche resta la pioggia, ma le previsioni non sono buone e non indicano una quantità di precipitazioni così grande da alleviare concretamente la situazione.

Inoltre, il ministro Christophe Béchu si è detto davvero preoccupato per la mancanza di neve che dovrebbe comportare «un deficit idrico nelle nostre valli»: «a partire dalla seconda metà di aprile, l’acqua non sarà in grado di ricaricare a sufficienza le falde acquifere».

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