Ambiente

Vulcano Tonga, un anno dopo: quali sono le conseguenze?

L’eruzione del 15 gennaio 2022 ha aumentato del 7% la probabilità che, nei prossimi 5 anni, si superino gli 1,5 °. Lo studio dei ricercatori di Oxford e della University of Leeds
28 gennaio 2022: l'isola di Tongatapu dopo l'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha'apai
28 gennaio 2022: l'isola di Tongatapu dopo l'eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha'apai Credit: NASA Earth ObservatoryCover
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18 gennaio 2023 Aggiornato alle 20:00

Il 15 gennaio 2022, l’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai (Hthh) ha immesso nella stratosfera 0,42 milioni di tonnellate di anidride solforosa e 146 milioni di tonnellate di vapore acqueo (pari a circa 58.000 piscine olimpioniche).

Solitamente i vulcani emettono una grande quantità di anidride solforosa che, restando sospesa in atmosfera, riflette la radiazione solare con un’azione simile a quella della crema solare sulla nostra pelle d’estate. Nella storia ci sono state eruzioni caratterizzate da grandissime quantità di anidride solforosa rilasciate: nel 1991, l’eruzione del Pinatubo raffreddò il clima globale per 3 anni di 0,5 °C; il 1816, l’anno dopo l’eruzione del Tambora, fu chiamato “l’anno senza estate”.

Lo studio Tonga eruption increases chance of temporary surface temperature anomaly above 1.5 °C, pubblicato su Nature - a firma di Chris Smith della University of Leeds e di Stuart Jenkins, Myles Allen e Roy Grainger della University of Oxford - dimostrano come l’eruzione di Tonga aumenti la possibilità di un’anomalia temporanea della temperatura superficiale terrestre superiore a 1,5 °C.

“La maggior parte delle grandi eruzioni è dominata dalle emissioni di anidride solforosa, che raffreddano temporaneamente il Pianeta perché disperdono la luce solare in arrivo. L’eruzione di Tonga è stata insolita perché ha rilasciato nella stratosfera una grande quantità di vapore acqueo – un potente gas serra – con poche emissioni di anidride solforosa” spiega Stuart Jenkins.

Lo studio ha dimostrato come l’eruzione del Tonga abbia un impatto tangibile sulla variazione della temperatura: ha aumentato del 7% la probabilità che almeno 1 dei prossimi 5 anni superi la soglia di 1,5 °C, come deciso a Parigi alla Cop21 nel 2015.

L’Accordo di Parigi, noto come Paris Agreement e firmato da 191 Stati, vuole contenete a lungo termine l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto della soglia di 2 °C, oltre i livelli pre-industriali, e di limitare questo incremento a 1,5 °C: limite che verrà superato - come dimostrato dalla ricerca - a causa dell’eruzione dello scorso anno.

Fino al 2022, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale stimava al 50% la probabilità di sforare la soglia più bassa del riscaldamento globale fissata dal Paris Agreement entro il 2027, ma l’eruzione del vulcano Tonga ha aumentato il contenuto di acqua nella stratosfera - cioè nella fascia compresa tra i 10 e i 40 chilometri di altezza dal suolo - del 15%.

Gli effetti sono tangibili sia sulla macro-scala che sulla micro-scala: lo studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Ingv – con l’Università degli Studi di Catania e del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano - Sias - ha spiegato come l’eruzione avvenuta nel Pacifico lo scorso anno abbia investito anche l’area del mediterraneo meridionale.

La ricerca Propagation of Perturbations in the Lower and Upper Atmosphere over the Central Mediterranean, Driven by the 15 January 2022 Hunga Tonga-Hunga Ha’apai Volcano Explosion, pubblicata sulla rivista internazionale Atmosphere di Mdpi, ha studiato i disturbi atmosferici registrati dalle stazioni barometriche e infrasoniche sui vulcani attivi in Italia, da Catania ai Campi Flegrei.

“I dati acquisiti possono essere interpretati come uno shock test in grado di fornire informazioni sulla risposta atmosferica, a scala terrestre, a effetti di pressione di breve durata come quelli innescati da esplosioni vulcaniche. Questi eventi sono tipici di condizioni atmosferiche turbolente, sempre più frequenti a causa dell’accelerazione dei fenomeni meteorologici causati dai cambiamenti climatici”. Del resto si sa, l’effetto farfalla non è solo una locuzione comune…

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