Diritti

Zelensky: «Costringete Mosca a trattare la pace»

Durante Cop27, il presidente ucraino ha dichiarato che «non ci può essere una politica climatica efficace» senza la fine della guerra. Ma le condizioni per il dialogo con Putin non cambiano
Credit: AP Photo/Markus Schreiber
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9 novembre 2022 Aggiornato alle 19:00

Nel suo discorso alla Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite in corso a Sharm el-Sheikh, il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha dichiarato che «non ci può essere una politica climatica efficace senza la pace», dopo aver lanciato lunedì un appello alla comunità internazionale per «costringere la Russia a veri colloqui di pace».

Uno spiraglio rispetto alla «impossibilità di tenere colloqui» con Putin affermata nel decreto firmato dallo stesso Zelensky a fine settembre, ma le precondizioni per il dialogo restano le stesse: la restituzione all’Ucraina dei territori occupati dalla Russia, il risarcimento dei danni causati dalla guerra e il perseguimento dei crimini di guerra.

Le dichiarazioni rilasciate a Cop27 ribadiscono la volontà di cooperare per la pace insieme alla ferma condanna di Mosca: «La guerra ha provocato una crisi energetica che ha costretto dozzine di Paesi a riprendere la produzione di energia a carbone per abbassare i prezzi dell’energia che stanno aumentando in modo scioccante a causa delle azioni deliberate della Russia», ha affermato Zelensky in collegamento video.

«Ci sono ancora molti Paesi per i quali il cambiamento climatico è solo retorica o marketing, non un’azione reale – ha aggiunto – Sono loro che ostacolano l’attuazione degli obiettivi climatici. Sono loro che nei loro uffici prendono in giro coloro che lottano per salvare la vita sul pianeta. Sono loro che iniziano guerre di aggressione quando il pianeta non può permettersi un solo colpo di pistola perché ha bisogno di un’azione congiunta globale».

E mentre il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa ha ribadito che le economie sviluppate «hanno la grande responsabilità di rispettare gli impegni» per non gravare in modo ulteriore sui bilanci dei Paesi più poveri, gli attivisti di Friday for Future hanno sfidato il regime di al-Sisi a mani nude. Alla lettera, perché i giovani che hanno raccolto il testimone di Greta Thunberg si sono dipinte le mani con scritte come “No gas” o “Basta combustibili fossili”.

Nel mirino anche l’Italia. «Le nuove trivellazioni annunciate dal governo italiano non sono giustificabili. Più studi dimostrano che si può andare avanti senza puntare su gas o petrolio, dobbiamo solo investire molto di più sulle energie pulite – ha dichiarato a Repubblica l’attivista Vanessa Nakate – Possiamo comprendere l’uso di una minima parte di fossile, già esistente, per affrontare la crisi, ma la strada deve essere fin da subito quella di uno stop a nuove estrazioni».

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