Ambiente

Cop27: mi si nota di più se vado o non vado?

Il Regno Unito fa marcia indietro: Sunak parteciperà alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si aprirà il 6 novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Tra i grandi assenti Putin e Greta Thunberg
Credit: EPA/ROBERT PERRY
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
3 novembre 2022 Aggiornato alle 09:00

«Non ci sarà prosperità a lungo termine se non agiamo per il cambiamento climatico. Non c’è sicurezza energetica senza investimenti in fonti rinnovabili. Ecco perché parteciperò alla Cop27 la prossima settimana: per portare avanti l’eredità di Glasgow e per costruire un futuro sicuro e sostenibile».

Ad annunciarlo è il nuovo primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak, che in un tweet pubblicato in mattinata fa marcia indietro sulla sua partecipazione alla Cop27, la 27esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in programma dal 6 al 18 novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per discutere sui progressi delle politiche ambientali e sulle azioni da intraprendere per implementarle.

Il nuovo inquilino di Downing Street aveva inizialmente dichiarato che non avrebbe preso parte alla Conferenza sul clima a causa di «altri impegni interni urgenti», e la Segretaria di Stato per l’ambiente Thérèse Coffey aveva addirittura definito in modo sprezzante la Cop27 come «un semplice raduno di persone in Egitto».

Ma le critiche da parte dell’opposizione e le pressioni della stessa maggioranza Tory – a cominciare dal conservatore Alok Sharma, presidente della CoP26 – hanno indotto l’ex Cancelliere dello Scacchiere subentrato a Liz Truss a riconsiderare la sua posizione. Il leader laburista Keir Starmer aveva definito l’eventuale assenza del primo ministro un «fallimento di leadership».

Sembra invece confermata l’assenza di Re Carlo, già sconsigliato dall’ex inquilina di Downing Street Liz Truss nonostante la sua nota passione per la causa ambientalista. Tuttavia l’erede di Elisabetta II si consolerà con un evento a Buckingham Palace che, secondo quanto riferito da fonti ufficiali, “metterà insieme circa 200 leader internazionali del business, decision maker e Ong”.

A non aver confermato la presenza alla Conferenza, secondo quanto riferisce la Bbc, è anche la Cina, il più grande emettitore globale di anidride carbonica. Il Dragone punta a raggiungere il picco di emissioni entro il 2030 per diventare carbon neutral entro il 2060. Molto dipenderà anche dalla sua cooperazione con gli Stati Uniti, con i quali Pechino ha stretto un sorprendente accordo sul clima in occasione della Cop26.

A dare forfait anche Vladimir Putin. Oltre a essere impegnato a dare guerra all’Occidente, rallentando ulteriormente la transizione energetica, l’agenzia di stampa russa Sputnik riferisce che Mosca non si aspetta una svolta significativa dall’incontro. Ma il consulente per il cambiamento climatico Ruslan Edelgeriyev ha precisato: «Un problema del genere esiste e deve essere risolto lavorando insieme. Questa è stata la base della nostra politica per decenni».

Tra gli assenti anche Greta Thunberg. «Non andrò alla Cop27 per molte ragioni, ma lo spazio per la società civile quest’anno è estremamente limitato», ha dichiarato la più popolare attivista per il clima durante la presentazione del suo ultimo libro a Londra. «Le conferenze sul clima sono usate principalmente come un’opportunità per i leader e le persone al potere di attirare l’attenzione attraverso diverse modalità di greenwashing», ha aggiunto.

Thunberg è anche tra i firmatari di una petizione per il rilascio delle persone detenute arbitrariamente in Egitto. «L’Egitto di Abdel Fatah al-Sisi sta facendo un grande spettacolo di pannelli solari e cannucce biodegradabili in vista del vertice sul clima del mese prossimo – ha commentato in lungo pezzo sul Guardian l’autrice del manifesto no-global “No logo” Naomi Klein – ma in realtà il regime imprigiona gli attivisti e vieta la ricerca. Il movimento per il clima non dovrebbe stare al gioco».

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