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Caro carburante: è finita l’era dei voli low cost?

Mentre diversi Paesi Europei valutano misure per contrastare gli aumenti, prepariamoci al #ciaone delle super offerte
Credit: Chalabala/envato
Tempo di lettura 6 min lettura
6 settembre 2022 Aggiornato alle 13:00

Forse non abbiamo ancora la percezione reale di quello che è - e sarà - il caro energia che si è abbattuto su tutta l’Europa. I rincari di luce e gas, che per molti si sono fatti già sentire, saranno ancora più visibili nei prossimi mesi, quando dovremo far fronte al consumo intensivo del periodo invernale. Sono aumenti che graveranno sui cittadini ma anche sulle industrie e imprese, già messe a dura prova dal periodo di emergenza sanitaria dovuta al Covid 19.

I prezzi impazziti del gas rischiano infatti di mandare fuori mercato numerose imprese in vari comparti che rappresentano una fetta importante del tessuto produttivo. Come, per esempio, le aziende energivore, alimentari, d’abbigliamento e quelle dei trasporti: i cittadini, infatti, dovranno probabilmente rinunciare alle agevolazioni che venivano offerte in questo campo, come quelle dei viaggi aerei low cost.

Caro energia in Europa

Per far fronte al caro energia, sono al vaglio dei governi molte misure per contrastare gli aumenti e cercare di limitare i danni.

Il Governo italiano ha una direzione, indicata dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, come primo piano di reazione alla crisi: riduzione di un grado della temperatura nelle abitazioni private, negli uffici pubblici e taglio di due ore nella durata di esercizio degli impianti. Ovvero massimo 19 gradi in inverno e non meno di 27 in estate. Inoltre, riduzione della stagione del riscaldamento con il taglio di una settimana a inizio e fine inverno.

Il problema del rincaro dei prezzi dell’energia riguarda e preoccupa tutta l’Europa. I Paesi si stanno preparando all’inverno con piani, con piccole modifiche a quello che è il consumo quotidiano di energia per cercare di contenere i prezzi, prima di passare a quelli che saranno probabilmente dei razionamenti più seri.

Tra i Paesi più attivi la Germania che ha varato un pacchetto di misure per ridurre i consumi elettrici, portando nel prossimo mese la temperatura massima di 19 gradi per il riscaldamento negli edifici pubblici, eliminandolo invece nei corridoi, foyer e aree di transito degli edifici. Il calore verrà limitato fino a 12 gradi dove i dipendenti svolgono un lavoro fisico intenso.

Anche la Francia ha annunciato un pacchetto di austerity energetica. Spenta la pubblicità luminosa - che consumerebbe quanto una famiglia media tra luce e elettrodomestici - tra l’1 di notte e le 6 del mattino porte chiuse nelle attività commerciali riscaldate o climatizzate.

In Spagna, già da inizio agosto sono in vigore alcune misure di contenimento dei consumi. Le luci delle vetrine vengono spente alle 22:00, le porte dei negozi vanno tenute chiuse per non disperdere l’aria condizionata, che non deve scendere sotto i 27 gradi.

In corso un dibattito in Portogallo sulle misure da mettere in campo, dove le attività commerciali osservano degli orari tra i più lunghi d’Europa. L’ipotesi dei commercianti è quella di una riduzione delle ore di apertura dei negozi, tra la domenica e il giovedì, a eccezione di cinema e ristoranti.

Viaggi aerei low cost, dobbiamo dimenticarli?

Uno dei settori dove potrebbero sentirsi maggiormente le conseguenze di questo caro energia, e in particolare della crisi carburante, è sicuramente quello dei trasporti.

Tutti, almeno una volta, abbiamo usufruito della vantaggiose offerte e prenotato, per esempio, viaggi aerei low cost, per arrivare a prezzi accessibili in posti lontani e sognati da sempre. Ora, purtroppo, questa magia potrebbe svanire soprattutto dopo che è stato annunciato da una delle maggiori compagnie aeree europee - Ryanair - l’aumento dei prezzi.

Queste super offerte registrate negli ultimi anni hanno consentito un exploit del settore aereo, facendo aumentare esponenzialmente il numero di voli effettuati, portando le compagnie aeree più importanti - Ryanair, Easyjet, Vueling – a offrire servizi a basso costo senza fronzoli. Ma ora la musica è cambiata anche per loro. Molti viaggiatori e clienti stanno pensando infatti di approfittare di questo momento, prima che i prezzi salgano e che ci sia un vero stop agli sconti, per prenotare i prossimi voli.

Le offerte a oggi dovrebbero continuare, solo che saranno meno comuni e magari più difficili da ottenere. In generale, è bene dire che i voli low cost in realtà risultano veramente economici solo per quelle persone che non hanno bisogno di imbarcare bagagli, che non vogliono l’assicurazione e viaggiano da soli. Se aggiungiamo infatti questi vari servizi, il costo del biglietto aereo ritorna quasi nella norma.

Ryanair e l’aumento prezzi

La questione crisi carburante, quindi, metterà nelle condizioni uno dei colossi del trasporto aereo, Ryanair, compagnia a basso costo irlandese con sede a Dublino, di non offrire più voli a prezzi stracciati. Stop agli sconti sui voli Ryanair, quindi, almeno rispetto alla frequenza attuale, che portava il costo di un biglietto anche a 10 euro. Le parole dell’amministratore delegato della compagnia Michael O’Leary, non lasciano molti dubbi.

In un discorso molto ampio sull’inflazione, il Ceo di Ryanair ha spiegato ai microfoni della Bbc che il settore delle low cost, che comunque resisterà perché le persone continueranno a volare «frequentemente», è inevitabilmente influenzato dal nuovo costo del petrolio. L’aumento dei prezzi legato allo scoppio della guerra in Ucraina avrà un peso imponente anche sul settore aereo come si temeva.

Secondo quanto confermato dal manager, la tariffa media di Ryanair aumenterà dai circa 40 euro del 2021 a circa 50 euro nei prossimi 5 anni. «Non credo che ci saranno più voli a 10 euro. La nostra tariffa media – afferma l’AD- è stata l’anno scorso di 40 euro, andremo verso i 50 nei prossimi cinque anni. Le nostre tariffe promozionali super-scontate, quelle a 1 euro, a 0,99 o a 9,99, penso che non si vedranno per un certo numero di anni». Ryanair continuerà comunque ad avere «milioni di posti a 19,99 euro, 24,99 e 29,99».

L’ipotesi ventilata da O’Leary sulla variazione dei voli low cost arriva in un momento già molto complicato. La compagnia, insieme ad altre del panorama europeo, ha dovuto far fronte non solo al recente aumento del carburante ma anche a scioperi, licenziamenti, boom di richieste di voli e personale che scarseggia, eredità di un periodo nero lasciato dalla pandemia e non solo. E sono anche questi episodi a mettere a dura prova il comparto aereo low cost.

Ryanair, comunque, continua a scommettere sull’Italia - come afferma O’Leary - sostenendo che il nostro Paese potrebbe essere il primo mercato dove puntare in questi anni.

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