Futuro

La turbolenza dei voli cancellati

EasyJet ha cancellato 40 voli da qui alla fine di giugno a causa della carenza di personale. Un problema che ha riguardato anche altre compagnie aeree
Credit: Damian Kamp/ Unsplash
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
14 giugno 2022 Aggiornato alle 13:00

Ricordate quando non si viaggiava più a causa della pandemia? Quei tempi sembrano ormai lontani, eppure i disagi legati alle compagnie aeree si sono moltiplicati.

La compagnia britannica EasyJet, per esempio, attiva in 154 aeroporti, 35 Paesi e con 981 rotte, ha ridotto i voli programmati per il resto del mese per evitare eventuali cancellazioni dell’ultimo minuto: ne ha eliminati in totale 40, preventivamente, dopo averne sospeso più di 64.

Lo riporta il quotidiano The Guardian, che spiega come la carenza di personale abbia danneggiato i piani di migliaia di persone: le più fortunate hanno subito lunghi ritardi, le altre hanno dovuto ripensare le proprie vacanze.

Venerdì, in un messaggio allo staff della sua compagnia, il direttore operativo Peter Bellew ha comunicato che molti voli sarebbero stati cancellati “per i giorni e le settimane a venire” e ha riferito al quotidiano britannico che «realizzare queste cancellazioni non è qualcosa che prendiamo alla leggera, ma è peggio cancellare i piani dei nostri clienti il giorno stesso in cui sono pronti a volare».

Bellew dice di essere consapevole dell’impatto che questa politica ha sui clienti di EasyJet, sul personale e sulla reputazione della compagnia, la cui missione è “rendere da sempre il viaggio semplice e accessibile”.

La dichiarazione pubblicata da EasyJet il 26 maggio 2022, quando 200 voli sono stati cancellati all’ultimo minuto da e per gli aeroporti del Regno Unito “per un problema informatico”, è ben diversa e recita: “Consigliamo ai clienti che dovrebbero viaggiare con noi oggi di continuare a controllare Flight Tracker per verificare lo stato del loro volo prima di dirigersi verso l’aeroporto. Ci scusiamo per l’inconveniente causato e vorremmo ringraziare i clienti per la loro pazienza mentre lavoriamo per risolverlo il prima possibile”.

Su Tripadvisor sono numerose le recensioni che si lamentano di voli cancellati all’ultimo minuto: un’utente parla di «viaggio rovinato e hotel già addebitato. Attesa di 45 minuti per parlare con un operatore che ci ha detto di cercare un volo alternativo (che ovviamente non c’era) e di arrangiarci a chiedere il rimborso sul sito».

Marco, un utente proveniente da Londra, ha spiegato che «sull’app il volo era ancora attivo, mi sono accorto dell’annullamento per caso, visitando il sito per controllare l’avvenuto rimborso per la cancellazione del volo di andata».

Non mancano le recensioni positive, che lodano la tranquillità e la puntualità della compagnia, ma le valutazioni più recenti sono in gran parte “pessime” e “scarse”.

Su Twitter la situazione è la stessa e riunisce anche i commenti di clienti fuori dall’Italia, con la compagnia che tenta di rispondere alla maggior parte delle loro richieste e lamentele e rimandandolə alla pagina web delle richieste di rimborso.

Ma EasyJet non è l’unica compagnia che sta affrontando un periodo di crisi: un’altra omologa britannica, British Airways, è stata costretta a ridurre i propri voli del 10% nel mese di maggio.

Sempre in quel periodo (a inizio maggio) KLM Royal Dutch Airlines, la compagnia aerea di bandiera dei Paesi Bassi, ha cancellato decine di voli per “contribuire alla richiesta di Schiphol (l’aeroporto di Amsterdam, ndr) di mantenere i processi gestibili in aeroporto a causa della carenza di personale”.

L’8 giugno lo sciopero indotto da Enav, l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo, e che ha coinvolto il personale delle principali compagnie aeree low cost in Italia, ha contribuito a far cancellare tutti i voli da e per Milano Linate e Milano Malpensa organizzati dall’ungherese Wizz Air.

Tra le opzioni proposte per ovviare alla cancellazione, “voli alternativi con Wizz Air, un rimborso completo o il 120% della tariffa originale in credito aereo (in entrambi i casi la compagnia punta a processarli entro una settimana)”.

Ma è stata soprattutto Ryanair a vedersela con i sindacati per “il mancato adeguamento ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale, il perdurare di un accordo sul taglio degli stipendi non più attuale, le arbitrarie decurtazioni della busta paga, il mancato pagamento delle giornate di malattia, il rifiuto della compagnia di concedere giornate di congedo obbligatorio durante la stagione estiva e la mancanza di acqua e pasti per l’equipaggio”, hanno scritto in una nota Filt Cgil e Uiltrasporti.

Le continue cancellazioni e i possibili futuri scioperi previsti per l’estate sono una reazione all’enorme domanda a seguito della revoca delle restrizioni ai viaggi dovute al Covid-19.

La mancanza di personale sia in volo che a terra, con migliaia di lavoratorə che hanno perso la loro occupazione per la crisi pandemia, è una conseguenza del calo di traffico aereo che, secondo il Parlamento europeo, è stato di oltre due terzi rispetto ai livelli del 2019. È tempo di una reale ripartenza?

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