Ambiente

Gas e benzina: è arrivata la tregua?

Sono entrati in Gazzetta Ufficiale due provvedimenti che garantiscono un risparmio di carburante di 30,5 centesimi al litro. Il ministro Cingolani ha anche annunciato di aver affidato a Snam l’acquisto di due navi metaniere rigassificatrici. Per liberarci dalla dipendenza energetica russa
Riccardo Liguori
Riccardo Liguori giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
24 marzo 2022 Aggiornato alle 09:00

Possiamo svegliarci dall’incubo energetico che ha catalizzato le nostre ansie negli ultimi mesi? Forse sì. Finalmente, il prezzo dei carburanti alla pompa inizia a scendere sotto i 2 euro al litro.

Lunedì sera sono entrati in Gazzetta Ufficiale due provvedimenti che garantiscono, in ogni angolo d’Italia, un risparmio ai distributori di carburanti pari a 30,5 centesimi al litro. Tanto per fare un esempio, con un pieno di 50 litri, potremmo così risparmiare circa 15 euro.

Il taglio delle accise è entrato in vigore martedì. Cogliendo di sorpresa i benzinai, che ora stanno procedendo al tanto agognato riadattamento dei prezzi. Un po’ a rilento, in realtà, soprattutto per quanto riguarda i piccoli distributori.

Guardando al dettaglio degli sconti, quello su benzina e gasolio tocca 30,5 centesimi al litro (25 centesimi più l’Iva al 22%) mentre quello per il Gpl raggiunge 10 centesimi.

I decreti bloccheranno l’impennata dei prezzi fino al 21 aprile. Ma il MiTe ha fatto sapere che potranno essere rinnovati e ampliati con cadenza mensile.

Introdotti anche buoni carburante esentasse da 200 euro che le aziende possono erogare nel 2022 ai loro dipendenti in aggiunta ai 258,23 euro oggi consentiti dalla legge. Dando respiro a circa 165.000 lavoratori.

L’altra importante novità in ambito energetico è stata comunicata direttamente dal ministro Cingolani, che in un’informatica alla Camera il 22 marzo ha annunciato l’arrivo in Italia di due navi da rigassificazione per gestire la mancanza di gas russo.

L’acquisto dei due mezzi è stato affidato alla Snam, società italiana di infrastrutture energetiche. «Abbiamo dato ufficialmente incarico a Snam per la negoziazione dell’acquisto di una FSRU (Floating Storage and Regasification Units) e del noleggio di una seconda unità, infrastrutture che saranno oggetto di un prossimo DPCM di identificazione come impianti strategici».

Le due imbarcazioni galleggianti di stoccaggio e rigassificazione serviranno, appunto, a stoccare il gas naturale liquefatto fornito dalle navi cisterna e a rigassificarlo per il successivo utilizzo sulla terraferma.

«Le unità galleggianti – ha sottolineato il ministro – hanno il vantaggio che possono essere utilizzate finché servono e tolte in qualsiasi momento. Non sono infrastrutture permanenti ma possono fornire un grandissimo contributo all’autonomia energetica dalla Russia».

La parte difficile sarà riuscire a strappare alla concorrenza queste due navi metaniere, molto ambite per non dire necessarie. Soprattutto in un momento di grande bisogno di approvvigionamento energetico.

Cingolani ha comunque ribadito che un ipotetico stop completo dei flussi energetici dalla Russia non dovrebbe comportare problemi di fornitura interna.

«Eventuali picchi di domanda potrebbero essere assorbiti modulando i volumi di stoccaggio, ridotti in questo momento dell’anno, o con altra capacità di import. Problemi per assicurare la fornitura per tutti i consumatori potrebbero avvenire solo in caso di un picco inatteso di freddo a fine marzo o di contestuali altri eventi catastrofici su rotte di importazione».

Secondo il capo del MiTe nei prossimi mesi dovrebbe agevolarci il fattore meteo, con temperature più moderate, e dunque con una minore dipendenza dal riscaldamento.

A tal proposito, Cingolani ha parlato di una riduzione della domanda di gas per uso civile di circa 40 milioni di metri cubi al giorno. Guardando al ritorno dei mesi più freddi, invece, bisognerà capire come riempire gli stoccaggi al 90%. Per procurarci circa 12 miliardi di metri cubi entro il prossimo inverno.

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