Ambiente

Droni: la soluzione per consegne più sostenibili?

Secondo il nuovo studio pubblicato sul giornale Patterns, le emissioni degli aeromobili a pilotaggio remoto possono essere inferiori dell’84% rispetto ai furgoni diesel. Consumando fino al 94% di energia in meno rispetto a un camioncino
Credit: Diana Măceşanu/Unsplash
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2 settembre 2022 Aggiornato alle 09:00

Nei piani di mitigazione pensati per fermare la crisi climatica-ambientale, vi sono diversi capitoli dedicati al settore dei trasporti, che è uno dei più inquinanti.

Per diminuire le emissioni dei vari mezzi di locomozione diversi studi e progetti si stanno concentrando su i droni come possibile alternativa nel settore. Specialmente nell’ambito delle consegne “dell’ultimo miglio”, quelle che raggiungono il consumatore finale.

Un nuovo studio pubblicato sul giornale Patterns rivela che le emissioni dei droni possono essere inferiori dell’84% rispetto ai furgoni diesel e che un drone consuma fino al 94% di energia in meno rispetto a un camioncino.

Questi risultati importanti stanno spingendo numerose multinazionali a implementare una flotta di velivoli a pilotaggio remoto per la consegna dei propri prodotti.

Soprattutto in seguito alla pandemia, dove secondo un sondaggio negli Usa il 60% delle persone ha dichiarato di essere disposta a pagare di più per avere un pacco consegnato dai droni. «Questo in parte è il risultato del desiderio di evitare le infezioni. Un altro incentivo è il fatto che le consegne automatizzate sono spesso più veloci dei furgoni delle consegne», ha dichiarato Thiago Rodrigues, ricercatore nel settore dei trasporti alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh e co-autore dello studio su i droni.

Il nuovo studio riafferma le tesi di una ricerca condotta nel 2018 che affermava la validità dei droni come mezzi anti-inquinamento, a patto di essere di piccole dimensioni: «L’ultimo miglio della consegna della merce a una destinazione ha una considerevole parte nel quadro delle emissioni. Ci sono molteplici scenari dove i droni possono fare del bene all’ambiente. Un drone potrebbe essere una buona opzione per consegnare un iPhone o un paio di occhiali. Una borsa della spesa o un monitor del computer? Probabilmente no. Un drone più grosso non sarebbe una soluzione vincente per l’ambiente», aveva sottolineato Joshuah Stolaroff, ricercatore ambientale del “Lawrence Livermore National Laboratory”.

Il mercato di questi aeromobili ha conosciuto negli ultimi anni una crescita notevole, con previsioni di vendita annua di centinaia di migliaia di droni in Europa entro il 2025. In Inghilterra nei prossimi due anni verrà costruita la più grande autostrada per questi aeromobili, lunga 164 miglia e intitolata Skyway, grazie all’investimento di decine di gruppi tecnologici.

Uno sviluppo che però potrebbe presentare dei nuovi problemi se non verrà elettrificata l’intera filiera dato l’incremento dei magazzini e delle merci trafficate. Inoltre la presenza giornaliera di migliaia di droni nei cieli potrebbe danneggiare la vita degli animali, a partire dagli uccelli, oltre che provocare disagio nella popolazione con continui rumori e potenziali incidenti fra gli aeromobili.

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