Ambiente

In Iraq un’antica città di 3.400 anni fa

Nella zona del bacino idrico di Mosul e del Tigri, la siccità ha fatto riemergere un insediamento dell’impero Mittani
Credit: Universities of Freiburg and Tübingen, KAO
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5 giugno 2022 Aggiornato alle 17:00

C’era una straordinaria città, lì sotto. Gli effetti della crisi climatica negli ultimi anni stanno portando a scoperte impensabili legate al preoccupante fenomeno della siccità: quando il livello dell’acqua di fiumi o laghi cala, quando la desertificazione avanza e alcuni bacini restano a secco, oppure quando gli uomini sono costretti a utilizzare la poca acqua rimasta per coltivare i campi, a volte ricompaiono i segreti della storia.

Uno degli ultimi era custodito in Iraq, a Mosul, dove a causa di una estrema siccità sono riemersi alla luce i resti di una antica città di 3.400 anni fa legata all’impero Mittani.

Le rovine, situate sul fiume Tigri nella zona di Kemune, sono state analizzate dagli archeologi dell’Università di Tubinga e Friburgo che in collaborazione con i colleghi curdi hanno da poco pubblicato uno studio per raccontare quanto scoperto.

Dalle prime rilevazioni effettuate sembra che la città riemersa a causa della crisi idrica, che ospitava un palazzo e diversi grandi edifici, potrebbe essere l’antica Zakhiku, importante centro dell’impero Mittani.

Il bacino idrico di Mosul in Iraq e paesi limitrofi è considerato fondamentale per l’approvvigionamento d’acqua. Con la siccità in corso, però, per garantire le coltivazioni e la vita di migliaia di persone, sono state prelevate sempre più quantità di acqua fino al punto di arrivare alla ricomparsa di questa città che gli archeologi cercavano da anni.

Una volta riemersa è scattata una nuova corsa contro il tempo prima che potesse essere nuovamente sommersa: a guidare scavi e lavoro degli archeologi curdi e tedeschi che hanno preso parte alla missione sono stati l’archeologo Hasan Ahmed Qasim, Ivana Puljiz (Università di Friburgo) e Peter Pfälzner (Università di Tubinga).

Nonostante il pochissimo tempo a disposizione, le squadre di esperti sono riuscite a mappare gran parte della città tornata alla luce: oltre a un palazzo è stata individuata una fortificazione con mura e torri e diversi altri reperti.

“L’enorme edificio è di particolare importanza perché in esso devono essere state immagazzinate enormi quantità di merci, probabilmente portate da tutta la regione. I risultati degli scavi mostrano che il sito era un importante centro dell’Impero Mittani fanno sapere gli archeologi precisando come le mura della città sono rimaste ben conservate.

Fra i ritrovamenti importanti anche alcuni vasi di ceramica che contenevano manufatti preziosi. Dopo alcune settimane di lavoro i ricercatori hanno poi ricoperto le rovine dell’antica città con dei teli di plastica particolari a loro volta ricoperti da ghiaia.

La speranza è ora quella di riuscire a proteggere i reperti per poter tornare presto a riesaminarli: nel frattempo infatti il sito archeologico è finito nuovamente sott’acqua.

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