Diritti

Usa: il 40% dei proprietari d’armi sparerebbe contro un avversario politico

I dati dei ricercatori della California rivelano come la percentuale di statunitensi pronti a ferire una persona con opinioni differenti cresce tra coloro che portano con sé ogni giorno pistole cariche e che le hanno acquistate negli ultimi anni
Credit: cottonbro studio 
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12 aprile 2024 Aggiornato alle 09:00

Negli Stati Uniti, chi possiede armi è più portato a giustificare azioni violente per motivi politici rispetto a chi non ne possiede; è quanto sostiene lo studio dell’Università della California - Davis svolto su quasi 13.000 persone: più della metà di coloro che hanno acquistato un’arma negli ultimi 4 anni o che portano regolarmente armi cariche in pubblico è disposta a agire con la violenza come atto politico, fino a sparare contro chi è considerato un avversario.

Lo studio è stato realizzato nell’ambito di un programma di ricerca sulla prevenzione della violenza che mira a valutare un possibile aumento del rischio dell’abuso di armi nel Paese. ​​La mortalità Usa causata dal loro utilizzo ha raggiunto un livello record a partire dagli anni ’90, quando rappresentava l’11,7%, aumentando del 22% nel 2019 e del 14,3% nel 2021, l’anno più recente per quanto riguarda i dati disponibili.

Anche l’acquisto di armi da fuoco è aumentato dall’inizio della pandemia. Secondo i controlli sugli acquisti, questi sono stati in media superiori del 35,5% rispetto ai livelli previsti da gennaio 2020 a dicembre 2023. Alcuni studi hanno inoltre collegato l’impennata degli acquisti all’incremento dei decessi legati alle armi da fuoco.

Lo studio ha cercato di esaminare in che modo si differenziano nei loro intenti i possessori di armi e non in relazione alla violenza politica. L’età media registrata del campione di intervistati è di 48 anni e la metà sono donne ma, tra questi, coloro che possiedono un’arma sono in maggioranza più anziani e uomini con un lavoro a tempo pieno rispetto ai non possessori di armi.

Per molti degli americani con un’arma intervistati, la violenza è uno strumento necessario per realizzare un cambiamento sociale. La maggior parte ha concordato infatti con la frase: “Il nostro stile di vita americano sta scomparendo così velocemente che potremmo dover usare la forza per salvarlo”. A livello generale, circa il 39% dei possessori di armi ha detto di ritenere giustificabile colpire obiettivi politici tramite l’uso della violenza, contro il 30% dei non possessori. Ma i ricercatori hanno individuato dei sottogruppi tra i quali le percentuali crescono notevolmente.

Circa il 42% dei possessori di fucili d’assalto (l’arma più utilizzata nelle sparatorie di massa) ha detto che la violenza politica potrebbe essere giustificata, percentuale che sale al 44% tra i recenti acquirenti di armi e al 56% tra coloro che portano con sé armi cariche in pubblico. Quando poi è stato chiesto agli intervistati di immaginare di trovarsi nelle condizioni in cui avrebbero potuto sparare a qualcuno, il 16,5% dei possessori di armi ha affermato che avrebbe potuto farlo senza problemi.

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