Ambiente

Case Green: con l’ok dell’Ue, l’Italia si muove


Il Ministero dell’Ambiente ha iniziato a mappare il parco immobiliare nazionale: 5 milioni di edifici sarebbero inefficienti
Credit: Carlo Villarica  

Tempo di lettura 4 min lettura
25 marzo 2024 Aggiornato alle 18:00

Con l’approvazione definitiva della direttiva sulle case green da parte del Parlamento europeo, anche l’Italia deve cominciare a darsi da fare per recepire e attuare la normativa che punta a ridurre i consumi e le emissioni inquinanti nel settore edilizio.

Intanto ben cinque milioni di edifici risulterebbero inefficienti sotto il profilo energetico e quindi le associazioni dei proprietari stanno chiedendo nuovi pacchetti di incentivi al posto di obblighi imposti dall’alto.

Il Ministero dell’Ambiente ha fornito alcuni dettagli sui prossimi passi rispondendo all’interrogazione con cui Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale del dipartimento Lavori pubblici, ha chiesto chiarimenti in commissione Attività produttive alla Camera.

La parlamentare è tornata poi sull’argomento intervenendo così: “Il Governo sta già lavorando a un piano italiano per l’efficientamento energetico. Serve una cornice normativa stabile, con i giusti incentivi, così da sostenere i proprietari di casa”.

Sul tema esiste in effetti un tavolo attivato dal Ministero lo scorso agosto - con la partecipazione del Mef, delle Infrastrutture, della Cultura e di amministrazioni come Enea e Invitalia -, con l’intento di avanzare “proposte concrete e condivise” per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di efficienza energetica fissati dal Pniec, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima.

In effetti, i traguardi da tagliare al momento appaiono lontani, a partire dalla riduzione del 16% del consumo medio degli immobili residenziali entro sei anni. Si passa poi all’abolizione progressiva dei combustibili fossili dagli immobili stessi, anche se con un po’ più di agio entro il 2040, per arrivare infine alla neutralità climatica nel 2050.

In questa fase, in particolare la palla è proprio tra le mani del Mase, dove è in corso l’opera di mappatura dell’intero patrimonio immobiliare nazionale e soprattutto dei suoi consumi energetici.

Una volta raccolti tutti i dati necessari, si procederà alla stesura di un programma di riqualificazione del territorio della Penisola, come prevede la misura europea che il 12 aprile 2024 verrà approvata dal Consiglio Economia e finanza (Ecofin), per poi essere pubblicata ufficialmente all’interno della Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

L’analisi del parco immobiliare in corso implica la ricerca di informazioni parecchio specifiche e tecniche sulle quantità, sulle tipologie e in generale sui consumi energetici.

Questo lavoro ha già permesso però di elaborare alcune previsioni iniziali sul volume stimato degli investimenti che occorrerà mettere in campo per dare seguito alle indicazioni della direttiva europea.

Non solo. Parallelamente alle Case Green, bisogna tenere presente anche un’altra normativa, quella riguardante l’Efficienza energetica del parco immobiliare pubblico, che prevede l’obbligo di riqualificare il 3% della superficie degli edifici pubblici ogni anno.

All’orizzonte quindi si staglia il nodo economico, come sottolinea Il Sole 24 Ore. Per risolverlo e avere sufficienti risorse a disposizione, si sta valutando l’utilizzo di nuovi canali finanziari e di investimenti privati, alleggerendo al contempo il più possibile le casse pubbliche dal peso di tutta l’operazione.

Nel frattempo si apre un altro fronte. Confedilizia, associazione di riferimento per i proprietari di casa, ha definito “fuori dal mondo” l’ipotesi di arrivare a un patrimonio edilizio a emissioni zero entro il 2050, specialmente in assenza di fondi appositi.

Leggi anche
Transizione energetica
di Giacomo Talignani 4 min lettura
Transizione energetica
di Riccardo Carlino 5 min lettura