Ambiente

World Water Day: l’Italia perde 157 litri d’acqua per abitante

Secondo l’atlante Flowing Futures della Ong WeWorld, la crisi idrica colpisce maggiormente gli Stati nell’Africa centrale e sub-sahariana, anche a causa dei conflitti in corso e del cambiamento climatico
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22 marzo 2024 Aggiornato alle 18:00

Nel mondo più di 2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile, sicura, priva di contaminazioni. Questo è ciò che emerge dal nuovo atlante Flowing Futures: Atlas on Water, Sanitation, Hygiene and Human Rights pubblicato a marzo dalla Ong WeWorld.

L’emergenza colpisce soprattutto i Paesi più poveri, privi di infrastrutture adeguate per garantire una risorse vitale. L’emergenza ha un enorme impatto sul genere femminile in quanto in 8 famiglie su 10 sono le donne a occuparsi del recupero dell’acqua, spesso in condizioni precarie, dato che la scarsità di risorse idriche ostacola l’emancipazione, l’accesso a prodotti igienico-sanitari e la possibilità di frequentare le scuole.

Secondo Anna Crescenti, esperta Wash (acqua, servizi sanitari, igiene) di WeWorld, «i servizi legati all’acqua sono più che semplici rubinetti: acqua potabile sicura e servizi sanitari e igienici sono essenziali per garantire la salute e il benessere delle persone, contribuendo al miglioramento di altri aspetti della vita individuale e comunitaria, come i mezzi di sussistenza, il lavoro, l’alloggio e l’istruzione da un lato e, dall’altro, lo sviluppo di comunità resilienti e di un ambiente sano, anche in Italia».

L’atlante è suddiviso in diversi capitoli (con focus su crisi climatica e diritti umani) dedicati agli approcci interdisciplinari, ma vengono anche analizzate le specifiche situazioni delle singole aree geografiche.

Acqua e crisi climatica-ambientale

La crisi climatica sta contribuendo al rapido aumento delle temperature e degli eventi estremi come siccità e ondate di calore. Tra il 1970 e il 2021 si sono verificati a livello globale 11.778 disastri, con oltre 2 milioni di morti e 4.300 miliardi di dollari di danni.

Questi impatti hanno comportato anche la diffusione di numerose malattie. Secondo WeWorld bisogna aumentate le risorse economiche e potenziati i programmi infrastrutturali per rafforzare i sistemi idrici a rischio, costruendo impianti in grado di adattarsi alle inondazioni e altri eventi estremi. Inoltre grazie all’evoluzione tecnologica sarà possibile monitorare meglio gli sprechi e i consumi d’acqua.

Diritti umani e risorse idriche

L’assenza di servizi idrici-sanitari efficienti limita la possibilità di avere una vita dignitosa a circa 1,5 miliardi di persone, con ripercussioni drammatiche sulla loro salute. Queste carenze causano circa il 90% dei casi di diarrea, che sono responsabili a livello globale del 9% dei decessi fra i bambini e bambine sotto i 5 anni di età.

Il 30% delle scuole non disponeva di servizi idrici di base nel 2021. Mentre è stato stimato che nel 2022 oltre 1 miliardo di persone situate nelle zone rurali non potevano usufruire dell’acqua potabile.

La mancanza di queste risorse diminuisce l’aspettativa di vita, con aumento delle problematiche famigliari, delle violenze e la diffusione di malattie come colera, dissenteria, tifo.

Le aree geografiche più a rischio

Gli Stati africani sono i Paesi più vulnerabili da questo punto di vista. Particolarmente a rischio la fascia centrale e l’area sub-sahariana, anche per l’impatto della crisi climatica e di eventi geopolitici destabilizzanti come guerre e attacchi terroristici.

In Burundi più della metà della popolazione non ha accesso a servizi igienico-sanitari adeguati, mentre in Kenya il 29% delle famiglie ha un accesso limitato, con scarsità di acqua e sapone. Gli interventi di WeWorld hanno ripristinato 140 km di linee di approvvigionamento in Burundi e allo stesso tempo sono stati costruiti 42 blocchi di servizi igienici, separati per genere, in Kenya. Inoltre, sono estremamente drammatiche le situazioni in Somalia, Chad, Lesotho e nella Repubblica Centrafricana.

In altre parti del mondo, le problematiche maggiori si concentrano in Siria a causa della guerra civile in corso dal 2011. Gli interventi Wash di WeWorld hanno aiutato circa 1,2 milioni di persone, con 135 servizi igienici e sanitari ricostruiti nelle scuole, oltre ad altri lavori di ristrutturazione che hanno interessato 28 comunità.

La situazione italiana

Nel Belpaese la dispersione di risorse idriche è molto elevata, con 157 litri per abitante persi. Inoltre quasi 7 milioni di persone non hanno un collegamento alla rete fognaria pubblica e in 296 Comuni è assente un impianto di depurazione delle acque reflue. La mancanza di adeguate infrastrutture si registra soprattutto nel Sud.

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